Due anni di pandemia: reagire alla paura e trovare nuovi progetti di vita
Come raggiungere l’equilibrio psico-emotivo: la parola agli esperti
Gennaio 2020 - gennaio 2022; sono ormai passati due anni dall'inizio della Pandemia di Covid, il virus che, ha cambiato il mondo, l'economia, la vita, ciascuno di noi, nell'animo.
«Quello che stiamo iniziando non è un anno qualunque ma uno degli ultimi passati a fare i conti con una Pandemia, che ci sta sconvolgendo le vite da ormai due anni. L’inizio di ogni anno è sempre stato periodo di possibili cambiamenti e nuove programmazioni ma mai come in questo anno è sentita forte l’esigenza di trovare un equilibrio psico-emotivo che favorisca la ripresa sotto ogni profilo di vita .La richiesta di assistenza psicologica è aumentata del 39% nell'ultimo anno, ma in molti casi deve fare affidamento soltanto al settore privato perché nel pubblico è insufficiente o del tutto inesistente» spiega il dott. David Lazzari Presidente del Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi.
Per ricercare un benessere psicoemotivo -spiega la dott.ssa Micaela Barnato Psicoterapeuta EMDR- è necessario sostenere percorsi finalizzati alla resilienza, intesa come la capacità di far fronte alle avversità, sviluppando tutte le risorse interne ed esterne al soggetto per favorirne il benessere psicologico e sociale e fronteggiare il bisogno delle famiglie (e della comunità tutta) di convivere con la paura del ripetersi di un evento così improvviso e invalidante e sviluppare un nuovo progetto di vita, affrontando l’emotività annessa e i cambiamenti repentini conseguenti. Parlare con professionisti della salute mentale, del modo in cui ci sentiamo aiuta a capire cosa è e perché ci sta succedendo superandolo e trovando nuove strategie con cui poter affrontare al meglio la situazione. Alimentazione equilibrata, stile di vita sano come riprendere le normali abitudini di vita che comprendano anche pratiche Olistiche, come meditazione, yoga, mindfulness, circondarsi di persone positive e felici, coltivare pensieri positivi contribuiscono a rafforzare gli adattamenti.” Il benessere psico-emotivo è uno dei fattori più importanti per la salute e la qualità della vita- prosegue la dottoressa Barnato- e la cura psicologica dell'individuo è ormai identificata come una delle pratiche di prevenzione più efficaci per evitare lo sviluppo di malattie. È stato infatti dimostrato in più occasioni che uno stato di tristezza o ansia prolungate, a lungo termine aumenta il rischio di malattie incurabili. Dobbiamo prenderci cura di questi aspetti affinchè non diventino cronici e sviluppino patologie peggiori. Oggi la spinta individuale a trovare un equilibrio psicoaffettivo proprio o nella cerchia familiare convivente è sempre più forte. La condizione da ricercare -prosegue la dott.ssa Silvia Riboldi psicoterapeuta e consulente del portale Mustela Formazioneinfanzia.it- è quella di saper reagire nel modo migliore agli avvenimenti della vita, senza lasciarsi guidare e trascinare da pensieri negativi, ripetitivi o altamente persistenti e da emozioni travolgenti. Spesso condizioni di malessere o vere e proprie patologie (ansia, attacchi di panico, depressione…) nascono da una continua ed estenuante lotta nel non voler sentire pensieri od emozioni negative. Una maggior consapevolezza, la comprensione profonda di non dover costruire un equilibrio matematico fra pensieri positivi e negativi, emozioni giudicate accettabili o no è il primo passo verso quel tanto agognato equilibrio che consenta di affrontare le diverse esperienze vivendole in prima persona invece di subirle. Tra le professioni che hanno subito il maggior livello di stress in pandemia, soprattutto quelle in ambito sanitario. Tra questi, il problema più diffuso è lo stress e il burn out che ha raggiunto livelli importanti: si calcola che almeno un terzo degli operatori sanitari in Italia abbiano sofferto e stiano soffrendo di stress o peggio di burn out, vale a dire di esaurimento sul piano emotivo, fisico e mentale”.
Abbiamo la capacità innata di programmare, di sognare, di visualizzare quello che ci fa sentire bene, che ci può far percepire più forti, più felici, più sicuri. E’ una capacità che ci accompagna per tutta la vita- conclude Micaela Barnato- e che ci aiuta a fissare obiettivi, dove canalizzare la nostra attenzione ed energie. Programmare fa parte di una complessa attività cognitiva ed emotiva, man mano che lo facciamo lo stiamo in qualche modo già vivendo e sentendo quello che vogliamo raggiungere. Nel programmare visualizziamo e quindi questo dà una direzione alla mente e ci regala immagini ed emozioni….. I momenti in cui siamo più propensi a programmare e a stabilire obiettivi sono l’inizio di ogni nuovo anno, oppure al ritorno delle vacanze estive, ecc. Momenti in cui ci sono delle ripartenze…… Un obiettivo centrale è quello di raggiungere il benessere psico-emotivo, dato che è l’assetto che ci permette di funzionare e di esprimere tutta la nostra potenzialità.