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Salute

Il Green Pass in Italia al via il 5 agosto: bar, ristoranti, stadi, treni, aerei | il documento

Il Governo ha pronto il decreto per l'uso del Green Pass che verrà introdotto il 5 agosto per sport e attività varie. Nei ristoranti basta una sola dose anche al chiuso

Domani, dopo aver avuto il via libera dalla conferenza delle Regioni il Governo approverà il decreto che porterà all'introduzione del Green Pass, strumento indispensabile per la vita sociale in questa estate.

Un decreto molto atteso che segue quanto già introdotto da Emmanuel Macron in Francia non senza polemiche alcuni giorni fa. Polemiche che hanno diviso anche l'ampia maggioranza di Governo con la Lega piuttosto contraria ed il Pd favorevole ad un uso massiccio ed ampio.

IL DECRETO SUL GREEN PASS

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Il Green Pass entrerà in vigore dal 5 agosto e non più dal 26 luglio come sembrava e, come scopo primario, ha quello di cercare di garantire una vita sociale il più libera e sicura possibile in questa estate. La speranza è di riuscire a fermare la corsa della variante Delta senza arrivare al ritorno di zone Gialle e/o arancioni nel paese.

Confindustria ha addirittura proposto di introdurre il Green Pass anche per andare al lavoro e la sospensione per i dipendenti «no-vax».

Il decreto conterrà anche i nuovi parametri per l'entrata nelle fasce colorate di rischio epidemiologico, in cui oltre all'incidenza di casi, conterranno anche i numeri dei ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ospedalieri. E possibile inoltre che stato d'emergenza venga prolungato fino al 31 dicembre.

Cos'è e quando serve

Il "Green pass", "COVID-19 - EU digital COVID certificate" "certificato verde" o "passaporto vaccinale" che dir si voglia è lo strumento che l'UE si è data per facilitare gli spostamenti tra paesi membri in epoca di pandemia.

Diventato operativo dal 5 agosto il lasciapassare può essere esibito già ora per partecipare a eventi pubblici e a cerimonie, concerti o partite di calcio; per accedere alle strutture sanitarie assistenziali (RSA) e per gli spostamenti sul territorio nazionale tra regioni di colori diversi.

Per spettacoli, viaggi e sport il Green Pass sarà necessario anche in zona bianca. Lo stesso dicasi per ogni luogo a rischio assembramento. Unico dubbio riguarda bar e ristoranti al chiuso. Confermato il via libera al green pass «leggero», cioè quello che si ottiene anche solo dopo la prima dose per i posti a sedere in questi locali anche al chiuso. Per un caffè al bancone, o una qualsiasi consumazione al bancone invece non sarà necessario il green pass.

Quando lo si può richiedere

Sono tre le condizioni che danno diritto all'ottenimento del certificato: essere guariti dal Covid da più di tre mesi, ma da meno di sei; essere in possesso di un test diagnostico negativo oppure – caso più frequente – essersi vaccinati.

Il green pass ha una validità di sei mesi e può essere rilasciato in formato cartaceo o digitale. Al momento è possibile ottenere il Green pass anche con una sola dose di vaccino: in questo caso il lasciapassare è valido dal 15esimo giorno dalla prima e fino alla seconda somministrazione, ma non è valido per uscire dai confini nazionali.

Ci sono diversi modi per richiederlo e ottenerlo a partire dal sito dedicato dgc.gov.it. Si può inoltre entrarne in possesso tramite fascicolo sanitario elettronico oppure attraverso l'app Immuni o e l'app IO. È anche possibile rivolgersi al numero di pubblica utilità del ministero della Salute (1500), al call center di Immuni (800.91.24.921) e all'assistenza di PagoPa per le segnalazioni che arrivano dall'app IO.

Si tratta di certificazioni che vengono rilasciate in ambito regionale, valide sul territorio nazionale e negli Stati membri dell'Unione europea. Il documento contiene un QR code per verificarne digitalmente l'autenticità e la validità.

Chi può verificarlo

Seguendo le indicazioni del Garante della privacy la lettura del codice Qr può esser effettuata da diverse categorie di persone a seconda del contesto come spiega Altroconsumo: "pubblici ufficiali nell'esercizio delle proprie funzioni, il personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi; i soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l'accesso ai quali è prescritto il possesso del certificato verde nonché i loro delegati; il proprietario o il legittimo detentore di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso del green pass nonché i loro delegati e i gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali per l'accesso alle quali, in qualità di visitatori, sia prescritto il possesso della certificazione verde (nonché i loro delegati). Nel momento della verifica il titolare del Green pass deve esibire il documento di identità, qualora venga richiesto da chi effettua la verifica".

Ad accendere il dibattito politico, però, è l'utilizzo del passaporto vaccinale, la sua eventuale obbligatorietà e la sua stretta connessione tra quest'ultima e la libertà d'accesso dei cittadini ai servizi.

Il "modello francese"

La Francia, infatti, per incentivare i cittadini a vaccinarsi ha deciso di seguire una linea piuttosto aggressiva e ha imposto l'obbligo del green pass, oltre che per viaggiare su territorio nazionale e all'estero, anche per partecipare a cerimonie ed eventi, per andare ai concerti, per visitare gli anziani ospiti di case di riposo o di cura, per entrare nei musei, ai concerti, nei centri commerciali, sui mezzi pubblici ma anche nei bar e nei ristoranti; in pratica in qualsiasi luogo si possa venire a contatto con il prossimo.

Una strategia politica dall'effetto immediato che, oltre alle manifestazioni di piazza dei no vax e alle proteste di chi si vede leso nei suoi diritti, ha determinato un boom di prenotazioni per vaccini in pochi giorni da parte di due milioni di francesi che non vogliono restare tagliati fuori dalla società.

Cosa succede in Italia

Alle nostre latitudini è in corso un dibattito politico piuttosto serrato con PD favorevole alla linea dura alla francese e Lega e Fratelli d'Italia che invece ritengono non ci siano i numeri e gli estremi per rendere obbligatorio il green pass (e di conseguenza in maniera quasi implicita, il vaccino).

Al momento il passaporto Covid facilita i viaggi (sia in Italia tra regioni di colori diversi sia in Europa), si utilizza per partecipare a cerimonie e matrimoni ed è utile per visitare gli ospiti delle RSA, ma non è obbligatorio.

I dubbi per bar e ristoranti

Questo per evitare di dare il colpo di grazia al settore dell'ospitalità che a fatica sta cercando di risalire la china. L'obbligo di vaccino per prendere caffè o cappuccino o per uno spritz tra amici svuoterebbe (ancora di più) i bar e metterebbe in seria difficoltà gli esercenti e i ristoratoti che si troverebbero costretti ad adeguare strutture e personale alle nuove regole, specie ora, nel bel mezzo della stagione turistica.

Il Governo ha alla fine stabilito che anche nei ristoranti al chiuso basta la sola prima dose di vaccino. Per chi invece consuma al bancone il Green Pass non sarà necessario.

Il controllo va effettuato non solo per i clienti ma anche per chi lavora in questi locali.

Brutte notizie invece per le discoteche che restano ancora chiuse.

Le sanzioni per chi trasgredisce

Cinque giorni di chiusura per i gestori di bar e ristoranti e 400 euro per i clienti sprovvisti di certificazione verde, ridotti a 260 se la contravvenzione viene pagata entro il quinto giorno. Il Governo sta studiando le misure per multare chi non sarà in possesso di green pass una volta che il nuovo decreto Covid sancirà regole e ambiti di applicazione del cosiddetto passaporto vaccinale.

Quarantena

Prevista una riduzione del periodo di quarantena per chi, in possesso del Green Pass, entra in contatto con un positivo. Il periodo scende da 10 a 7 giorni.

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Barbara Massaro