Melanoma, guai sottovalutarlo dopo l'estate
Casi in aumento e prevenzione in calo anche causa Covid. Ma i pericoli restano
Nonostante la stagione estiva sia finita è importante mantenere alta l'attenzione sul melanoma. Da una nuova ricerca del think tank Competere.eu "Sconfiggere il melanoma" emerge la costante crescita dell'incidenza di questa patologia in Italia nell'ultimo decennio. Per fronteggiare la situazione è stata anche presentata in Parlamento una proposta di legge, a prima firma Angela Ianaro, che prevede maggiori misure per la prevenzione e la sensibilizzazione dei cittadini.
Solamente tra il 2020 e il 2019 i casi stimati di melanoma cutaneo in Italia sono aumentati del 20%, secondo l'analisi degli esperti di Competere.eu che si basa sulle stime effettuate da AIRTum e Aiom. A ciò si aggiunge anche una situazione critica raggiunta durante l'emergenza Covid-19 dove le visite specialistiche dermatologiche sono diminuite anche del 30% (dati Integruppo Melanoma Italiano). Questo ha comportato maggiori difficoltà nell'avere accesso sia a eventuali diagnosi precoci del tumore sia alle terapie necessarie in modo continuativo.
La ricerca di Competere.eu sottolinea, proprio, come le attività di prevenzione siano fondamentali nella lotta a questa patologia, i cui nuovi casi nel 2020 hanno raggiunto quota 14.863, mentre nel 2019 erano 9700. L'incidenza del melanoma, inoltre, si è rivelata crescente tra le fasce di popolazione mediamente giovani. Tanto che per quelle di età inferiore a 50 anni rappresenta il secondo tumore per incidenza nei maschi e il terzo nelle femmine.
Tra le cause principali si annoverano la scarsa prevenzione e l'utilizzo errato ed eccessivo dei lettini solari. La prevenzione secondaria, che prevede lo screening della pelle e dei nei da parte di un medico specialista, è infatti uno strumento molto efficace per poter fare diagnosi precoci. Purtroppo, rimane piuttosto bassa l'attenzione degli italiani allo screening dei nei. Una recente ricognizione Doxa evidenzia come il 43% degli intervistati dichiara di non averlo mai fatto, ma anche tra coloro che erano abituati a controllarsi periodicamente, la frequenza è diminuita nell'ultimo anno.
Durante il Covid-19 diverse malattie sono uscite dai radar dell'attenzione pubblica con conseguenze penalizzanti per i pazienti. Sia per le difficoltà di riorganizzazione delle strutture sanitarie sia perché le visite specialistiche hanno subito, in generale, un drastico calo dovuto alle difficoltà di movimento e ai lockdown susseguitisi nel 2020. Anche il melanoma fa parte di quelle patologie per cui i controlli periodici sono stati posticipati o non più considerati importanti dagli italiani.
La proposta di legge, presentata dall'On. Ianaro, presenta nuove misure per la sensibilizzazione e la prevenzione del melanoma cutaneo, soprattutto tra le fasce di popolazione più esposte e sensibili. In particolare, vengono istituiti la Giornata nazionale per la sensibilizzazione e la prevenzione del melanoma cutaneo, da celebrare il giorno 13 maggio, e il Fondo nazionale per la prevenzione del melanoma cutaneo. Quest'ultimo dovrà essere funzionale alle attività previste di informazione per i cittadini e sostenere le campagne di screening dermatologico mirate in favore delle fasce di età più giovani e a rischio.
(di Giacomo Bandini, direttore di Competere.eu)
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