Usa: l'Ozempic sarà utilizzato anche per la malattia renale cronica
(Ansa)
Salute

Usa: l'Ozempic sarà utilizzato anche per la malattia renale cronica

In questi mesi non si fa altro che parlare dell'Ozempic. Farmaco pensato per il diabete, in poco tempo è diventato un vero e proprio elisir miracoloso contro l'obesità e non solo. Ora dall'America arriva l'ok per ampliarne l'uso. Ma rimangono le polemiche sui prezzi

Da mesi non si fa che parlare di lui. Il nome riecheggia per tutto il mondo. La sua foto è sempre nella copertina di qualche rivista. È una celebrità dentro le università ma piace molto anche a chi non studia. E ha dei fratelli che gli assomigliano molto. Di chi si tratta? Dell’ Ozempic ovviamente. Ma potete chiamarlo anche semaglutide. “Il supereroe della salute”, come lo ha definito Maddalena Bonaccorso su Panorama (numero del 20 novembre 2024). Ma cosa lo rende un fuoriclasse? Pensato per combattere il diabete di tipo 2, l’Ozempic in poco tempo è diventato un farmaco miracoloso per una varietà di malattie. Fa dimagrire, cura i disturbi cardiovascolari, aiuta gli individui con obesità a evitare infarti e ictus. Tanto che anche la rivista scientifica Nature ha parlato di “miliardi di persone che in futuro potrebbero godere di una migliore qualità della vita”. E c’è chi si è spinto anche oltre. “A parte qualche folle e sfortunato effetto collaterale, questa medicina cambierà il mondo”, ha sentenziato Chin Hur, gastroenterologo alla Columbia University di New York. Tuttavia, le sorprese non finiscono qui.

Adesso l’Ozempic potrà essere utilizzato per la malattia renale cronica. Il farmaco sarà prodotto dalla multinazionale danese Novo Nordisk e ha ricevuto l’approvazione della Food and Drug Administration, l’agenzia federale statunitense che si occupa dei prodotti alimentari e farmaceutici. Come si apprende dal sito di “Cnbc news”, la decisione potrebbe trasformare il modo in cui i medici curano i pazienti affetti da malattia renale cronica, a oggi una delle principali cause di morte negli Usa. L’ok era arrivato un mese fa anche dall’Unione Europea e dall’ Ema, mentre la Fda si era preso del tempo per emettere il verdetto finale. Stephen Cough, responsabile di Novo Nordisk, si dice soddisfatto: “L’approvazione dimostra come una classe di farmaci di successo per il diabete e la perdita di peso, denominati GLP-1, apporta notevoli benefici per la salute, oltre a regolare la glicemia e sopprimere l’appetito”, ha affermato in un’intervista. Inoltre, è stato riscontrato come nei pazienti trattati con Ozempic, la funzionalità renale sia diminuita più lentamente, il rischio di infarto sia calato del 18% mentre la probabilità di un evento mortale si sia ridotta del 20%. Adesso la nuova frontiera di Novo Nordisk sarà quella di curare la steatosi epatica, causata dall’accumulo eccessivo di grasso all’interno del fegato.

È tutto oro quel che luccica? Ovviamente no. E su molti aspetti rimangono tuttora dei dubbi. La paura è che si potrebbe facilmente abusare di questi farmaci “miracolosi" solo per perdere qualche chilo o raggiungere un aspetto estetico più soddisfacente. E poi vi è tutta la questione relativa ai prezzi. Negli Stati Uniti un trattamento con Ozempic arriva a costare 935 dollari al mese. Come mette in guardia la rivista Nature, per ora tali rimedi sono accessibili solo alle persone relativamente ricche. Tutto ciò suona come una beffa, dal momento che sono gli strati sociali più bassi della popolazione a veder crescere a dismisura i casi di obesità. Lo stesso discorso vale per i Paesi più poveri. Tanto che emerge scetticismo sul reale impatto di questi medicinali a livello globale. Non va dimenticato, infatti, che sono trattamenti da continuare per tutta la vita: una singola puntura non risolverà tutti i problemi. Nel Regno Unito, ad esempio, il ricorso alla semaglutide viene finanziato dal Sistema Sanitario (NHS) solo per i primi due anni. Negli Stati Uniti, invece, è in corso un braccio di ferro tra governo federale e le grandi aziende. Così la speranza di un mondo più sano per tutti sembra ancora essere un’ipotesi remota. Mentre ora vi è il rischio concreto che questi elisir di lunga vita finiscano nelle mani di pochi fortunati.

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Francesco Maisano