Pillola contro il Covid: i dubbi sull'efficacia e sui soldi già spesi
Si parla tanto delle nuove cure contro il Covid, soprattutto sulla ormai famosa pillola della casa farmaceutica Merck. Acquistata in dosi massicce anche da noi
Uno dei recenti grossi misteri attorno al Covid ed alla pandemia è legata alle cure, o meglio, ai famosi farmaci di cui ogni tanto si grida alla clamorosa efficacia, salvo poi clamorose retromarcia. In tutto questo con gli stati, tra cui l'Italia, che investono milioni e milioni per accaparrarsi questi farmaci con il rischio poi di trovarsi tra le mani delle scatolette di pastiglie non così utili. Abbiamo sentito un esperto per cercare di capire come stanno le cose, tenendo conto che ogni giorno che passa, indicazioni, dati ed analisi cambiano convinzioni e ragionamenti.
Per il nuovo farmaco della Merck sono già stati investiti due miliardi ma i dati pubblicati dopo le prenotazioni indicano un'efficacia quasi dimezzata. La pillola della Merck approvata in emergenza in UK sembra dare nuove speranza per la cura del Covid ma i nuovi dati dimostrano che ha un’efficacia ridotta rispetto a quella preannunciata nei risultati dello studio di fase 2/3. Infatti si è passati da una riduzione del rischio di ricovero o morte per Covid inizialmente stimata del 50% ad un’efficacia del 30% Un risultato decisamente minore rispetto a quella riportato in precedenza nell'analisi ad interim dello stesso trial.
Molnupiravir ricordiamo è proposto in vendita in UK a circa 700 euro per trattamento (un trattamento dura cinque giorni)
«Tra l’8 Ottobre e il 21 Novembre 2021 - spiega Gabriele Costantino professore di chimica farmaceutica dell’università di Parma - il nuovo farmaco della Merck non approvato e sinora autorizzato solo dall’agenzia inglese (EMA e FDA sono in fase di valutazione), aveva già ricevuto opzioni di acquisto per oltre 2 miliardi di dollari, rendendolo un blockbuster assoluto»
Dove è stata acquistata la nuova pillola della Merck?
«Da molti Paesi. In Italia il Generale Figliuolo Commissario per l’Emergenza, ha ricevuto il mandato di opzione di acquisto di 50.000 trattamenti di Molnupiravir (e altrettanti di Paxlovid, non ancora autorizzata da nessuna agenzia). Il prezzo stimato è 35 milioni di euro.La cosa non deve sorprendere, perche’ ad esempio il 9 Novembre la Merck annunciava nella sua home page, che il governo USA ha firmato un’opzione di acquisto di 1 milione e 400 mila trattamenti di farmaco (valore stimato vicino al miliardo di euro). Oppure, Liberation il 27 Ottobre annunciava che la Francia ha opzionato 50.000 trattamenti di farmaco, ancora per circa 35 milioni di euro ed ancora il 4 novembre la BBC annunciava che il governo UK, dove il farmaco ha ricevuto in quei giorni l’autorizzazione di emergenza, ha acquistato 480.000 trattamenti, pari a circa 330 milioni di euro.Opzioni di acquisto sono state fatte, tra gli altri, da Australia, Hong Kong, Sud Corea.»
Quali sono i nuovi dati pubblicati dalla Merck?
«Il 22 novembre la Merck ha notificato alla FDA di aver completato la raccolta dati sui circa 1400 volontari che hanno partecipato alla sperimentazione. https://www.fda.gov/media/154419/downloadQuesti nuovi dati sono quindi su circa il doppio di pazienti rispetto a quelli su cui sono state fatte le analisi ad interim. I nuovi dati cambiano, seppur sempre indicativi di un effetto significativo, sono meno ottimisti. La riduzione del rischio relativo scende al 30%. La riduzione del rischio assoluto è del 2.9%. In termini assoluti su 740 trattati con Molnupiravir, il 6.8% necessita di ospedalizzazione. Su 740 trattati con placebo, il 9.7% necessita di ospedalizzazione. Altre osservazioni interessanti sono che nelle analisi post-hoc, l’efficacia appare essere significativa solo nei soggetti obesi, mentre addirittura il trattamento funziona peggio del placebo nei pazienti che stanno già sviluppando autonomamente anticorpi contro SARS-Cov2. (avevo vista la stessa cosa nel trattamento con anticorpi monoclonali)».
Qual è l’efficacia sulle varianti?
«Nessuna. L’analisi post-hoc mostra che l’efficacia e’ solo su pazienti contagiati con la variante gamma, oggi scomparsa. Il farmaco invece mostra un efficacia davvero residuale sui soggetti contagiati variante delta. Martedi 30 novembre ci sarà la riunione del comitato FDA per l’autorizzazione di emergenza, e vedremo se saranno resi disponibili altri dati. Speriamo che Le opzioni di acquisto per oltre due 2 miliardi di euro non riguardino un farmaco attivo contro una variante scomparsa».
Come agisce il Molnupiravir?
«Molnupiravir è un inibitore della RNA trascrittasi virale ed agisce sulla capacità del virus di replicarsi e blocca la capacità del virus di replicarsi ma non si è partiti da zero. Il Molnupiravir è stato originariamente sintetizzato dai ricercatori della Emory University come potenziale agente antivirale contro diversi virus a RNA».
Può avere effetti collaterali?
«Molnupiravir può teoricamente esser un mutageno (indurre cioè errori nella copia degli acidi nucleici umani, cancro) ma tale rischio sembra esser largamente improbabile per trattamenti limitati a cinque giorni. Inoltre la FDA ha sollevato dei dubbi anche sulla somministrazione della pillola durante la gravidanza».
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