Ci sono diverse notizie importanti sul Covid, sugli spostamenti, sulle vaccinazioni. Notizie importanti soprattutto per chi sta programmando le vacanze in Italia ed all’estero.
In realtà la prima novità di giornata è legata alle restrizioni per gli stranieri o gli italiani di rientro da alcuni paesi stranieri.
Da lunedì 21 giugno infatti chi arriva dai paesi della Ue, dagli Stati Uniti, dal Canada e dal Giappone potrà entrare seguendo i criteri del Green Pass (cioè seconda dose di vaccino effettuate da almeno 15 giorni, oppure un certificato di guarigione o in ultimo un tampone molecolare negativo effettuato 48 ore prima della partenza).
Si complicano invece le cose a causa della «variante Delta» per chi arriva dalla Gran Bretagna. Per queste persone infatti il Ministero della Salute ha previsto l’introduzione di una quarantena di 5 giorni anche per chi ha già concluso il percorso vaccinale . Misura restrittiva che segue quella già introdotta in Francia, Austria e Germania.
Ancora blocco degli ingressi invece per chi proviene da India, Bangladesh e Sri Lanka.
Ma ci sono anche novità per la gestione del secondo vaccino ed i possibili incroci con i giorni di ferie.
Per evitare questi problemi Lombardia ha annunciato che dal 25 giugno sarà possibile per i cittadini modificare luogo, data ed orario della seconda dose. Sarà concessa una sola modifica in base ai posti liberi nei singoli hub, il tutto nella finestra di giorni indicati a vaccino per vaccino per la seconda dose e con un preavviso di almeno 7 giorni. In poche parole si potranno spostare gli appuntamenti programmati oggi dal 2 luglio in avanti. La Regione però invita i cittadini a utilizzare con criterio questa opportunità e realmente solo in caso di bisogno.
La Lombardia ha anche annunciato di voler analizzare tutti i tamponi positivi da qui in avanti per avere una mappatura totale delle varianti sul territorio.
Intanto la campagna vaccinale prosegue a ritmo sostenuto in tutto il paese. Il Generale Figliuolo ha lanciato la sfida chiedendo la collaborazione a comuni e regioni per recuperare i 2 milioni ed 800 mila italiani sopra i 60 anni (quindi la categoria più a rischio) che fino ad oggi non sono stati vaccinati.