Alessandro Gattafoni
Alessandro Gattafoni
Salute

Un record da sogno contro la fibrosi cistica

La grande impresa di Alessandro Gattafoni: 24 ore consecutive in mare in kayak per oltre 174 chilometri contro la malattia

Un immenso applauso sulle note di Eye of the Tiger ha accolto Alessandro Gattafoni nel momento in cui, ancora a bordo del suo kayak, ha toccato il porto di Civitanova Marche dopo avere trascorso 24 ore in mare per stabilire il record di 174 km e 900 metri.

Si è conclusa così la seconda tappa della quarta edizione di 125 Miglia per un Respiro, iniziativa nata da un’idea proprio di Alessandro Gattafoni, ragazzo marchigiano affetto da fibrosi cistica e testimonial della Lega Italiana Fibrosi Cistica (LIFC), che ha per obiettivo far conoscere la malattia ed i benefici dell’attività fisica per i pazienti che ne soffrono.

Il 21 giugno Alessandro ha portato a termine una grande impresa umana e sportiva realizzando il record di 174 km e 900 metri percorsi in 24 ore lungo la costa marchigiana.

Il record è stato certificato dalla Federazione Italiana Canoa Kayak dal giudice Volfrano Ramacogi: «Come Federazione non ci risulta che esista un simile record, per questo è stato importante certificarlo. Conosciamo bene Alessandro e non avevamo dubbi sul fatto che avrebbe raggiunto l’obiettivo».

Alessandro ha bene presenti le sfide che i pazienti devono affrontare ogni giorno, infatti spiega: «L’evento nasce per il desiderio di dimostrare a sé stessi e agli altri che nonostante la disabilità e le difficoltà si può comunque emergere, soprattutto nello sport dove la disabilità è ancora vista come uno stigma e un ostacolo ulteriore. Con questa impresa, vorrei trasmettere a tanti ragazzi quanto sia importante per chi come noi ha la fibrosi cistica allenarsi con costanza: è una terapia».

Per lui infatti il kayak è come una metafora: «Sembra uno sport facile che si riduce al salire a bordo e pagaiare, ma in realtà è una disciplina complicatissima, dalle mille sfaccettature. Così come nella vita, richiede passione, tenacia, sacrificio, anche finire contro gli scogli può servire, perché ci insegna a superarli e crescere ancora».

Dichiara Claudio Natalizi, Segretario della LIFC: «Questa impresa dà moltissima forza a tutti i pazienti con fibrosi cistica, una malattia invisibile perché non si vede dall’esterno ma c’è ed è molto invadente. Noi ci occupiamo di rendere meno invisibile questa patologia e di aiutare i pazienti a vivere la loro vita nel modo più normale possibile. Le imprese che Alessandro ha portato a termine a partire dal 2021 sono la dimostrazione che la forza di volontà può fare la differenza, ed è stata proprio la sua determinazione a fare sì che sia diventato il nostro testimonial paziente per lo sport».

L’edizione 2024 di 125 Miglia per un Respiro si articola su tre appuntamenti distinti ma uniti da un unico intento: far conoscere la fibrosi cistica e parlare dell’assistenza sanitaria per i pazienti garantita dai Centri di Cura Regionali presenti in quasi tutta Italia. «Il nostro ruolo è di aiutare anche le famiglie dei pazienti – aggiunge Andrea Mengucci, Presidente di LIFC Marche – perché spesso si trovano ad affrontare una patologia che non conoscono trovandosi catapultati in un mondo ignoto. Grazie ad Alessandro da qualche anno la malattia è meno sconosciuta, anche a livello di istituzioni». Lo scorso maggio Alessandro ha percorso in kayak la costa tra Vasto e Termoli mentre a settembre ci sarà l’ultima sfida, una traversata dalle coste slovene fino a Bibione.

Dopo la sua incredibile impresa, circondato dall’affetto della sua famiglia, dei suoi amici e delle tante persone che hanno voluto dimostrargli la loro vicinanza, Alessandro con una lettera aperta ha dedicato la sua sfida a tutti i pazienti con fibrosi cistica, ricordando che non è scontato che tutti abbiano la sua stessa possibilità di dimostrare

al mondo quanto sono forti: «penso al tempo che passa, alle 24 ore che sembrano infinite ma a quanto le rimpiangerò il giorno in cui non avrò più la salute di cui godo in questo momento. Allora apprezzerò tutti i minuti

di sofferenza in mare perché saranno stati i minuti più lunghi della mia vita trascorsi in buona salute. Tenterò di dimostrare a tutti che le difficoltà si possono superare ma che le circostanze hanno il loro peso, allora il mio obiettivo non sarà il record ma sarà quello di resistere. Porterò tutti con me nella mia piccola imbarcazione, tutti i pazienti, tutti i familiari che soffrono a volte anche più di noi e tutti quelli che ci sostengono senza un legame particolare con la malattia. Sembra una pazzia, l’ennesima sbruffonata di un ragazzo, ormai uomo, che non vuole ammettere di stare male. Ma lasciatemelo fare, sono fatto così, è la mia natura. Alessandro».

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Guido Castellano