Migranti; dall'inizio dell'anno gli sbarchi sono diminuiti del 40%
I dati del Viminale confermano un trend che ha ragioni diverse: meteorologiche e politiche
Sorpresa: gli sbarchi dei migranti sono in calo. Dopo che per quasi tutto il 2023 si è parlato, soprattutto da parte dell'opposizione, del numero record di arrivi, i dati dell'inizio del 2024, ma anche quelli del trimestre finale del 2023, mostrano una diminuzione significativa.
Nei primi due mesi del 2024 sull’isola di Lampedusa, ormai considerata la “porta per l’Europa”, si osserva infatti un dato in controtendenza del numero degli sbarchi clandestini.
I DATI
Dal primo gennaio 2024 al 3 giugno 2024, il numero di migranti sbarcati in Italia è stato di 20.856, rispetto ai 50.355 registrati nello stesso periodo dell'anno precedente. Questo rappresenta un calo significativo di oltre il 50% sottolineando un cambiamento sostanziale nella dinamica degli sbarchi.
Trend a lungo termine
Questo calo, a differenza di quanto sostenuto da molti, non sembra essere un fenomeno passeggero nè essere dipeso dalle condizioni meteorologiche. Già nell'ultimo trimestre del 2023, si era osservata una riduzione significativa, con un calo dai 33.341 migranti totali ai 23.831 registrati, corrispondente a una diminuzione del 28%. Una tendenza che, se dovesse persistere nei prossimi mesi, porterebbe ad assistere a una riduzione complessiva degli sbarchi che potrebbe superare il 70%.
Le cause
Difficile trovare con precisione le cause di questa brusca frenata, Secondo l'associazione sindacale Carabinieri Unarma, al centro di tutto ci sarebbero le condizioni meteorologiche.
«Secondo quanto ci è stato riferito dai nostri colleghi sull'isola di Lampedusa, alcune giornate di maltempo con mare forza 4 hanno impedito gli arrivi nell'hotspot. Ad esempio, domenica scorsa sono arrivati 248 immigrati, di cui 17 minori, e la nave non è ripartita fino a lunedì a causa delle condizioni meteorologiche» dichiara Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma.
Quali sono le previsioni per il 2024?
«Se il calo dipende, come sembra, dalle condizioni meteorologiche, dalla primavera potrebbe esserci un aumento improvviso degli arrivi, ma speriamo che ciò non avvenga».
Per il sindacato di Polizia Coisp il calo invece è dovuto anche a ragioni politiche, in particolare agli effetti degli accordi stretti dal nostro governo con i Paesi Nord Africani.
«Gli accordi internazionali che il Governo sta siglando con paesi come la Tunisia e la Libia si stanno rivelando efficaci. L'hotspot di Lampedusa è finalmente vuoto e le proiezioni non lasciano pensare di raggiungere i numeri record di arrivi del 2023. Ma solo da maggio in poi potremo avere un'idea più chiara della situazione e capire se ci sarà un aumento dei flussi migratori, considerando anche che i sistemi socio-economici dei paesi nordafricani sono variabili e molto fragili. Basta poco per invertire nuovamente una tendenza che, almeno oggi, fa ben sperare» spiega Domenico Pianese, segretario generale del Coisp.