Sergio Mattarella: "Il 25 aprile patrimonio di tutti"
Il Presidente della Repubblica parla di Resistenza, valori e importanza della Costituzione agli studenti: "La sua vita e applicazione è nelle vostre mani"
"La Costituzione non va conservata come reliquia in una teca, perché va applicata sempre, è una realtà viva". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia di premiazione degli studenti vincitori del concorso Dalla Resistenza alla Cittadinanza Attiva promosso dal Miur d'intesa con l'Associazione nazionale partigiani d'Italia. "La sua vita e la sua applicazione - aggiunge il capo dello Stato rivolgendosi agli studenti - è nelle vostre mani".
E ancora: "La Liberazione è una festa di libertà e di speranza che ricorda quel che abbiano conquistato grazie al sacrificio di tanti e che abbiamo il diritto e dovere di conservare e preservare".
I valori della Resistenza sono da difendere "come è stato fatto contro l'assalto del terrorismo, come vien fatto e va fatto sempre di più contro quello della mafia" ha aggiunto Mattarella. "La democrazia va sempre, giorno dopo giorno, affermata e realizzata nella vita quotidiana. Il 25 aprile fu lo sbocco di un vero e proprio moto di popolo: la qualifica di "resistenti" va estesa non solo ai partigiani, ma ai militari che rifiutarono di arruolarsi nelle brigate nere e a tutte le donne e gli uomini che, per le ragioni più diverse, rischiarono la vita per nascondere un ebreo, per aiutare un militare alleato o sostenere chi combatteva in montagna o nelle città".
I giovani di Salò
"Non c'è dubbio che la pietà e il rispetto siano sentimenti condivisibili di fronte a giovani caduti nelle file di Salò che combattevano in buona fede" ha spiegato ancora Mattarella. "Questo non ci consente, però, di equiparare i due campi: da una parte si combatteva per la libertà, dall'altra per la sopraffazione... L'esposizione del corpo di Mussolini, di Claretta Petacci e degli altri gerarchi fucilati, per quanto legata al martirio che numerosi partigiani subirono per mano dei tedeschi nello stesso Piazzale Loreto pochi giorni prima, la considero un episodio barbaro e disumano. Va comunque svolta una considerazione di fondo: gli atti di violenza ingiustificata, di vendetta, gli eccidi compiuti da parte di uomini legati alla Resistenza rappresentano, nella maggior parte dei casi, una deviazione grave e inaccettabile dagli ideali originari della Resistenza stessa. Nel caso del nazifascismo, invece, i campi di sterminio, la caccia agli ebrei, le stragi di civili, le torture sono lo sbocco naturale di un'ideologia totalitaria e razzista".
L'incontro del Presidente della Repubblica con i partigiani italiani
Il ricordo di Ugo Forno
"Dobbiamo fare in modo che non sia più necessario prendere delle armi per difendere la democrazia come fece quel ragazzino, Ugo Forno, per ottenere libertà e democrazia". Con queste parole Mattarrella ha ricordato il sacrificio del ragazzo che a soli 12 anni, nel 1946, fu protagonista di una azione contro l'occupazione nazista a Roma impedendo "la distruzione di un ponte da parte delle truppe di occupazione naziste che avrebbe ritardato l'avanzata delle truppe di liberazione".
Ugo Forno fu ucciso da una granata tedesca. "Nella nostra memoria condivisa è ben chiaro a tutti il valore resistenziale di quel rifiuto di cedere all'esercito nazista che ufficiali e soldati del rinato Esercito italiano opposero fino a pagare il prezzo della vita" ha ancora ricordato Mattarella "come nella dura battaglia di Mignano Montelungo" e "l'apporto decisivo dei 600 mila soldati internati nei campi di concentramento perchè negarono ogni collaborazione agli occupanti".
25 aprile, patrimonio di tutta l'Italia
Già questa mattina, in un'intervista al quotidiano La Repubblica, il presidente aveva enfatizzato l'importanza del concetto di democrazia, lotta e conquista della libertà e tutela dei valori primari di un Paese democratico che la Resistenza ha consentito di recuperare dopo anni di dittatura. "Mi è parso naturale, e doveroso, ricordare sia a me stesso, nel momento in cui venivo eletto presidente della Repubblica, sia ai nostri concittadini quanto dolore, quanto impegno difficile e sofferto hanno permesso di ritrovare libertà e democrazia. L'abitudine a queste, talvolta, rischia di inaridire il modo di guardare alle istituzioni democratiche, pur con tutti i difetti che se ne possono evidenziare, rifiutando di impegnarvisi o anche soltanto di seguirne seriamente la vita" si legge nell'intervista firmata dal direttore Ezio Mauro. "Oggi, assistiamo al riemergere dell'odio razziale e del fanatismo religioso: i morti delle Ardeatine è come se ci ammonissero continuamente, ricordandoci che mai si può abbassare la guardia sulla difesa strenua dei diritti dell'uomo, del sistema democratico", ha aggiunto il capo dello Stato.
"Tranne poche frange estremiste e nostalgiche, non credo che ci siano italiani che oggi si sentano di rinunciare alle conquiste di democrazia, di libertà, di giustizia sociale che hanno trovato nella Costituzione il punto di inizio, consentendo al nostro Paese un periodo di pace, di sviluppo e di benessere senza precedenti. Proprio per questo va affermato che il 25 aprile è patrimonio di tutta l'Italia, la ricorrenza in cui si celebrano valori condivisi dall'intero Paese..."