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Così Sinner ha reso il tennis una macchina da ascolti tv (e Sky sorride)

Il 2024 da record del tennista altoatesino è coinciso anche con l'esplosione dei numeri della pay tv che si è assicurata i diritti del tennis fino al 2028. Un telespettatore su cinque ormai si abbona per seguire racchetta e pallina

La notte del 19 novembre 2024 è destinata a rimanere scolpita nella storia del tennis italiano. La sfida conclusiva delle ATP Finals di Torino tra Jannik Sinner e Nole Djokovic sfonda ogni record d'ascolto tv tennistico nel Bel Paese superando i 6,5 milioni di telespettatori. Evento favorito dalla doppia programmazione in chiaro (Rai1) e pay tv (Sky Sport), ma che certifica per la prima volta come il futuro numero mondiale sia diventato da subito un fenomeno popolare diffuso. I dodici mesi successivi non hanno fatto altro che confermare la trasformazione in atto: Sinner non è solo il più bravo con la racchetta in mano, è diventato per gli italiani un simbolo come la nazionale di calcio. O come Alberto Tomba e Valentino Rossi sono stati in epoche recenti o meno.

"Sinner e gli alti ragazzi d'oro di questa generazione non hanno fatto altro che riportare il tennis dove è stato in passato: a essere uno fenomeno a larga diffusione" spiega Federico Ferri, direttore di Sky Sport che del tennis è la casa televisiva avendo scommesso per tempo, con lungimirante intuizione, sul racconto di uno sport che mai ci ha visti prevalere come oggi. I favolosi anni Settanta della Coppa Davis (1976) e delle imprese di Andriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti e Tonino Zugarelli sono stati il primo acceleratore, ma allora la televisione era ancora un fenomeno meno invasivo e il boom si era tradotto nella crescita vertiginosa di campi e tesserati. Oggi è qualcosa che va oltre.

"Sinner è così irreale da non sembrare vero, a volte" dice Paolo Bertolucci. Si riferisce a tecnica e motivazioni, ma anche all'immagine di un ragazzo di 23 anni in cui è difficile non identificarsi. Lo fanno in tanti, sempre più, e il riscontro nei numeri lo conferma. Il 2024 di Sky Sport, ad esempio, assomiglia a un titolo azionario in crescita costante e vertiginosa: +121% rispetto al 2023 che già era stato un anno record. Un telespettatore su cinque (22%) della piattaforma pay ha seguito un evento di tennis e ci sono 6 match dell'anno nella top 10 degli ascolti Sky legati a racchetta e pallina. Il primato rimane il milione e mezzo della finale di Wimbledon 2021 tra Berrettini e Djokovic, ma il futuro avanza.

E non è solo Sinner. Nella classifica troviamo Jasmine Paolini e la sua finale sull'erba londinese contro la Krejcikova (916mila e 1,05 milioni di total audience) e la sfida di Coppa Davis tra Arnaldi e Popyrin del novembre scorso. Tradotto. Sinner è la locomotiva, ma tutto il treno corre tanto da aver ormai sdoganato l'idea che il tennis italiano sia diventato una killer application televisiva col vantaggio fin qui di avere costi inferiori rispetto al calcio.

(Carmine Conte courtesy Sky Sport)

L'esplosione del fenomeno ha acceso il dibattito sull'opportunità di prevedere la trasmissione in chiaro - per legge - degli eventi di maggior importanza. Tutto normato da una delibera dell'AGCOM che risale al 2012, altra era per il tennis italiano che faticava ad arrivare alla seconda settimana dei tornei dello Slam non inseriti, anche per questo, nell'elenco degli eventi sportivi di particolare rilevanza sociale col vincolo della messa a disposizione in chiaro e gratuitamente.

Tennis gratis in realtà ce n'è e non poco. La Coppa Davis e le ATP Finals, per cominciare. Oppure tutto quello che va su SuperTennis, compresi gli UsOpen (anche su Sky Sport) e il circuito WTA (anche su satellitare), per non dimenticare gli Australian Open di Eurosport. E il dibattito appare ancorato al passato, se è vero che in tutto il mondo lo sport si regge sul mercato dei diritti televisivi, che puntano ovviamente ad avere il massimo dell'esclusività. Non solo: gli utenti hanno scoperto un modo di raccontare la loro disciplina preferita che può esistere solo in programmazioni dedicate, con spazio e tempi adeguati. Non potrà essere una legge a fermare il tempo.

In ogni caso, il meraviglioso 2024 di Sinner e dei suoi compagni non è ancora finito e si appresta a vivere un atto conclusivo di extra lusso. Master 1000 di Parigi Bercy (ultimo dell'anno), WTA Finals, ATP Finals a Torino e finali di Coppa Davis: un mese che si tradurrà in uno sforzo produttivo da oltre 600 ore per l'emittente che copre tutto il circuito e che si è ripromessa di provare a raccontare il fenomeno Sinner anche al di fuori della quotidianità delle partite in campo. Una sfida cominciata nel 2022 e declinata in una lunga intervista confessione del numero uno del tennis mondiale con Federico Ferri. Si chiama 'Jannik, oltre il tennis - Capitolo 3', in onda e disponibile da venerdì 25 ottobre su Sky Sport e Now.

Dentro c'è tutto, compreso il percorso nel mesi bui della positività per contaminazione al Clostebol, i silenzi e le notti insonni, la paura del clamore e del giudizio altrui una volta emersa la notizia nel cuore dell'estate. Jannik attende il verdetto del Tas di Losanna per certificare la sua innocenza anche a dispetto dell'inusuale ricorso della Wada. La storia, però, non ha intaccato la sua immagine. Se non bastassero gli ascolti televisivi, basta dare un'occhiata ai riscontri sui social: +162% di interazioni (da 18 a 49 milioni) sui profili Sky e quasi mezzo miliardo di views (+139%). Il fenomeno si misura anche partendo dai numeri, non necessariamente quelli delle vittorie (tante) e delle sconfitte (pochissime) in campo.

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Giovanni Capuano