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(Ansa)
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Sinner, l'incubo doping non è finito

La Wada non fa ricorso perché ha chiesto nuovi documenti e i tempi si allungano. Quanto? Non è stato precisato dall'Agenzia mondiale Antidoping, con poca cura di trasparenza e chiarezza

L'incubo è non è ancora finito. Jannik Sinner rimane sotto scacco per la vicenda della positività al Clostebol. La Wada, agenzia internazionale antidoping, ha comunicato infatti che i tempi per un eventuale ricorso avverso la sentenza di assoluzione dell'Itia non sono scaduti perché la documentazione inviata (le oltre 50 pagine del dispositivo) non sono state ritenute sufficienti e serve un approfondimento. Altri documenti richiesti, non si sa in quale data e non è a questo punto possibile ricostruire quando il termine per pronunciarsi da parte della Wada arrivi a scadenza.

Non il massimo di trasparenza dopo che per qualche ora si era immaginato che la vicenda fosse del tutto chiusa. La segreteria del Tas di Losanna, infatti, aveva confermato l'assenza di un ricorso avverso il proscioglimento del numero uno del mondo del tennis. Da Montreal, però, è arrivata la doccia gelata.

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Giovanni Capuano