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(Ansa)
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Il ritorno di Sinner, semplicemente il più forte

E' in semifinale agli UsOpen dopo un'estate di cattivi pensieri e con la pressione degli sguardi di tutti addosso per la storia del doping. Eppure ha confermato di avere una stabilità mentale unica

Terzo italiano ad issarsi fino alle semifinali negli UsOpen dopo Barazzutti (1977) e Berrettini (2019). I due predecessori eliminati da Connors e Nadal mentre per lui ora c'è un avversario, il britannico Jack Draper, che è un amico ma soprattutto un tennista di livello nettamente inferiore. Quarto giocatore in attività ad avere toccato il traguardo delle semifinali in tutti gli slam insieme a Djokovic, Nadal e Cilic oltre che il primo a riuscirci di quelli nati dopo il 1988. Lui che di anni ne ha ancora solo 23.

La quasi certezza di chiudere un 2024 da favola al primo posto della classifica ATP, posizione occupata dallo scorso giugno. Classifica che si è costruito negli ultimi dodici mesi in cui semplicemente è stato il migliore. Fotografia: dagli UsOpen 2023 a oggi ha incrociati 15 volte un avversario nella Top5 del ranking mondiale e in ben 13 occasioni è uscito vincente dal duello compresa l'ultima contro Daniil Medvedev che gli ha spalancato le porte alla semifinale a Flushing Meadow.

Non è facile essere Jannik Sinner. Arrivato con gli occhi di tutto il mondo addosso all'appuntamento con lo slam americano - sguardi non tutti benevoli -, passato ai raggi X per la vicenda del Clostebol, con ancora per qualche ora pendente sulla testa la decisione di Wada e Nado a proposito di un possibile ricorso post assoluzione, il numero uno sembra essersi scrollato di dosso ogni tossina.

La forza mentale è sempre stato il suo vero punto vincente, non allenabile ma ereditato dalle origini e via via alimentato dai suoi maestri e coach. Bisogna, però, averne tanta per andare sopra mesi di tensioni e paure come ha dovuto fare l'altoatesino che da marzo sapeva della brutta storia di doping in cui era rimasto impigliato e che temeva di poter perdere tutto in un attimo. Ecco perché la sua corsa negli UsOpen provoca un piacere anche superiore a quelle precedenti, con eccezione della meraviglia per lo slam conquistato a Melbuorne in gennaio che ha chiuso il cerchio della sua consacrazione.

Sinner entra da strafavorito nell'ultimo week end sul cemento americano. Non si tratta di essere superstizioni, basta leggere la classifica e la storia di chi è rimasto in corsa insieme a lui. Jack Draper, avversario della semifinale, è il numero 25. Frances Tiafoe e Taylor Fitz che hanno approfittato dei buchi lasciati dai big nell'altra metà del tabellone, si trovano rispettivamente in 20° e 12°. Non serve un mago per capire che mai come adesso la pressione sarà scaricata tutta sulle spalle di Jannik.

E' una cattiva notizia? No. E' un test ulteriore sulla sua solidità mentale visto che quella tecnica è fuori discussione. Cercano di convincerci che lui e prodotto del lavoro mentre l'altro (Alcaraz) è un talento donato dal cielo. Ci sia permesso dissentire. Sinner è l'una e l'altra cosa. E adesso godiamoci il fine settimana newyorchese.

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Giovanni Capuano