Siria, l'accordo tra curdi ed esercito di Assad contro l'offensiva turca
Le truppe siriane si schiereranno in alcune posizioni di confine. Ecco cosa comporta e quali sono le implicazioni internazionali
Nel nordovest della Siria, dove i turchi hanno lanciato un'offensiva contro i curdi di Afrin, la situazione di conflittualità, strategie e alleanze si fa sempre più ramificata e complessa. I combattenti curdi, infatti, hanno detto di aver stretto un accordo con il governo siriano, che invierà truppe per aiutare a respingere l'attacco turco.
Ecco i dettagli.
Cosa è successo ad Afrin
Il 20 gennaio la Turchia ha lanciato l'operazione "Ramoscello d'Ulivo", un'offensiva contro l'enclave curda di Afrin nel nordovest della Siria. La regione siriana transfrontaliera è infatti controllata dalla milizia curda Unità di Protezione Popolare (YPG), considerata da Ankara un'organizzazione terrorista ma alleata chiave degli Stati Uniti nella guerra contro i terroristi dell'Isis. I turchi hanno un alleato nei gruppi di ribelli siriani.
La Turchia sta cercando di cacciare l'YPG da Afrin perché la vede come un'estensione del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), che ha combattuto per l'autonomia curda in Turchia per tre decenni. L'YPG nega qualsiasi collegamento diretto, militare o politico, con il PKK.
I soldati del presidente siriano Bashar al-Assad si sono ritirati dalle aree curde settentrionali nel 2012. Qui i curdi del Partito dell'Unione Democratica (PYD) hanno rapidamente preso il potere: l'YPG è la sua ala armata.
L'ipotetico accordo tra curdi e governo siriano
Rudaw Media Network, un organo di comunicazione curda, ha riferito che un presunto accordo è stato stipulato tra curdi ed esercito siriano.
Badran Jia Kurd, alto funzionario curdo, ha detto a Reuters che i soldati del governo siriano potrebbero entrare nella regione di Afrin in pochi giorni e si schiereranno in alcune posizioni di confine. Attualmente non esiste alcuna presenza militare siriana nell'area. "Siamo in grado di cooperare con qualsiasi parte che ci presta una mano contro i crimini barbari e il silenzio internazionale", ha detto Jia Kurd.
Come sostiene la BBC, se l'accordo fosse davvero sancito e rispettato, le truppe di Ankara potrebbero trovarsi a confrontarsi non solo con i combattenti curdi di Afrin ma anche con le truppe siriane.
Le complicate relazioni interne e internazionali
Nella guerra in Siria, che strazia il Paese dal marzo 2011, l'esercito siriano e le milizie curde dell'YPG hanno per lo più evitato il conflitto diretto. Hanno avuto solo scontri sporadici.
In Siria e nell'area nordoccidentale si incrociano anche gli interessi delle due grandi potenze internazionali. La Russia potrebbe aver qualcosa da ridire su un qualsiasi accordo tra YPG e governo siriano, che potrebbe complicare i suoi sforzi diplomatici con la Turchia.
Per di più, la milizia curda dell'YPG riceve finanziamenti dagli Stati Uniti, in veste di alleato nella lotta contro il sedicente Stato Islamico.