Siria, colpito un ospedale da campo di Medici Senza Frontiere
Giovedì scorso a Erbin, vicino Damasco, due missili hanno centrato una struttura di soccorso. Due morti e sei feriti, tra cui due medici
Due missili hanno colpito giovedì scorso, 19 novembre, l'ospedale di fortuna supportato da Medici senza Frontiere a Erbin, nella zona di Damasco, uccidendo due persone e ferendone altre sei. L'attacco è avvenuto proprio mentre sette persone con ferite di guerra stavano arrivando per un trattamento urgente. Lo rende noto l'organizzazione medico-umanitaria.
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Tra le persone gravemente ferite, ha precisato Msf, anche due medici, uno dei quali ha avuto bisogno di un intervento chirurgico salvavita al torace. "Siamo sconcertati perché, ancora una volta, è stata colpita una struttura sanitaria con il suo personale medico, mentre fornivano trattamenti salvavita a persone ferite da una campagna di bombardamenti indiscriminata" ha detto Brice de le Vingne, direttore delle operazioni di Msf. "Sentiamo il dolore e la disperazione di questi medici, costretti a lottare contro gli eventi che si abbattono così pesantemente su di loro. Giorno dopo giorno, medici e infermieri lavorano sotto assedio e sotto le bombe; hanno a disposizione attrezzature limitate e sono costretti a lavorare in edifici trasformati in ospedali di fortuna. Con due medici di talento gravemente feriti, il numero di medici disponibili per queste comunità che vivono sotto assedio e sotto una pioggia di bombe si è ulteriormente ridotto" denuncia de la Vingne.
Nell'ambito del proprio programma di supporto alle strutture sanitarie siriane, Msf aveva recentemente fornito all'ospedale di Erbin un kit per l'anestesia, un kit di farmaci per la sala operatoria e un kit per il trattamento della diarrea. L'equipe di supporto di Msf cercherà di organizzare al più presto il rifornimento dei materiali danneggiati durante l'attacco missilistico o esauriti dopo il trattamento dei feriti. Msf gestisce sei strutture mediche nel nord della Siria e supporta direttamente più di 100 postazioni sanitarie e ospedali da campo in tutto il paese, con un'attenzione particolare alle aree assediate. Si tratta per lo più di strutture di fortuna, che non vedono la presenza di personale del'organizzazione e alle quali Msf fornisce sia supporto materiale che formazione a distanza, per aiutare i medici siriani ad affrontare bisogni medici estremi.