Siria, ogni giorno 2.500 in fuga dalla guerra
Un siriano su quattro ha lasciato il Paese. L'appello dell'Oxfam alla comunità internazionale: "Entro il 2017 sia reinsediato il 10% dei rifugiati"
Ogni giorno in media 2.500 siriani abbandonano la loro terra per raggiungere il Libano, la Turchia, la Giordania o l'Iraq. Il dato fotografa la disperazione di un popolo allo stremo. Per questo l'organizzazione non-profit Oxfam, insieme ad altre tre organizzazioni siriane, lancia un appello alla comunità internazionale affinché sia intensificato l'impegno per rispondere ai bisogni della popolazione in fuga dalle atrocità della guerra in Siria.
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1 siriano su 4 ha lasciato il suo Paese
"La Siria è un Paese ricco di storia e cultura, ma in questo momento sta perdendo ogni possibilità di riscostruirsi perché i suoi medici, i suoi ingegneri, i suoi insegnanti, i suoi agricoltori sono costretti a fuggire dal Paese per salvare se stessi e i propri cari", dice Abdolsalam Daif, direttore del Syria Relief and Development (SRD). "La comunità internazionale deve intervenire immediatamente per fermare lo spargimento di sangue, garantire la protezione dei civili e dare la possibilità al popolo siriano di tornare a vivere in un paese in pace. Deve farlo prima che sia troppo tardi, prima di perdere il proprio senso di umanità".
Prima che nel 2011 scoppiassero le sommosse degenerate nella sanguinosa guerra civile, la Siria contava 22 milioni di abitanti. L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha rivelato che le persone che hanno lasciato la Siria sono ormai più di 5 milioni. Quasi un siriano su 4 hai lasciato il proprio Paese. La Turchia sta ospitando quasi 3 milioni di siriani, il Libano un milione. La Giordania circa 600mila.
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La situazione dei rifugiati siriani
Dei rifugiati siriani, solo il 10% vive nei campi dell'Onu.
"Quando parliamo dei rifugiati siriani, ci immaginiamo i campi gestiti dalle Nazioni Unite, ma la realtà è che al momento soltanto il 10% dei rifugiati siriani vive nei campi", spiega Ahmed Tarakji, presidente in Siria dell'American Medical Society (SAMS). "La stragrande maggioranza di loro vive negli insediamenti informali in Libano, in piccoli e angusti appartamenti in Giordania o in alloggi di prima accoglienza in Turchia. Milioni di uomini, donne e bambini che hanno bisogno di posti di lavoro, assistenza sanitaria, istruzione. In poche parole di essere messi nella condizione di dare il proprio contributo, senza pesare sui Paesi che li ospitano".
Nonostante i Paesi al confine con la Siria dal 2015 abbiano rafforzato i controlli alle frontiere, sono tantissimi i siriani che per sfuggire ai combattimenti senza sosta sono costretti a entrare di nascosto in Libano, rischiando la propria vita, o ad arrangiarsi nei campi di fortuna al confine tra Turchia e Giordania con pochissimi aiuti umanitari a disposizione.
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1000 rifugiati in Italia entro il 2017
Ormai un quarto della popolazione siriana è stata costretta a varcare le frontiere e non intravvede più la possibilità di tornare a casa.
"È inaccettabile che la comunità internazionale stia voltando le spalle a cinque milioni di siriani in fuga dall'orrore della guerra", sostiene Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia. "Si tratta di un numero di persone superiore alla popolazione dell'Irlanda o della Nuova Zelanda. La comunità internazionale resta a guardare, mentre milioni di persone sono bloccate in un limbo senza fine. Per questo motivo Oxfam chiede ai Paesi ricchi di dimostrare concretamente la loro vicinanza al popolo siriano, impegnandosi a reinsediare almeno il 10% dei rifugiati siriani entro la fine del 2017".
Più di un anno fa la Diaconia valdese e la Comunità di Sant'Egidio hanno inaugurato "Corridoi umanitari", a cui ha aderito anche Oxfam. Questo progetto, frutto di una collaborazione ecumenica fra cristiani cattolici e protestanti, ha già portato in Italia 700 rifugiati siriani vulnerabili dal Libano, attraverso una via sicura e grazie a visti umanitari previsti dal diritto internazionale e concessi dal governo italiano.
Il primo gruppo di rifugiati che Oxfam ospiterà sarà accolto in Toscana da fine aprile. L'obiettivo è ospitare 1.000 rifugiati siriani in varie città italiane entro la fine del 2017.
In questo video da YouTube il racconto dei profughi del progetto "Corridoi umanitari":