Siria, colpito un altro ospedale - FOTO
Ad Aleppo ben 20 bombardamenti e altri 7 feriti tra i malati ricoverati
Un altro ospedale è stato colpito oggi nei bombardamenti dell'aviazione siriana ad Aleppo e sette persone, tra cui un infermiere, sono rimaste ferite. A riferirlo la televisione Al Jazira citando "fonti degli attivisti" secondo le quali sarebbero già 20 i raid compiuti durante questa giornata su zone della città controllate dai ribelli.
Ed era solo di ieri la notizia di oltre trenta civili uccisi, tra cui donne e bambini, il bilancio provvisorio dei raid governativi siriani su un ospedale ad Aleppo gestito da Medici Senza Frontiere. Lo riferisce l'Aleppo Media Center, una piattaforma di giornalisti e fotoreporter dei quartieri della città, da sei giorni sotto il fuoco di bombe del regime di Damasco. Le fonti affermano che il raid ha colpito anche abitazioni nel quartiere di Sukkari, dove sorgeva l'ospedale al Quds. Il bilancio è destinato a salire, affermano le fonti, a causa dell'alto numero di civili gravemente feriti.
La Croce Rossa parla di imminente disastro umanitario per la città di Aleppo.
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Intanto l' inviato speciale dell' Onu per laSiriaStaffan de Mistura, ha fatto appello a Stati Uniti e Russia affinché intervengano "al più alto livello" per ridare forza ai colloqui per la pace in quel Paese, da tempo in fase di stallo.
De Mistura non ha indicato una data precisa per la ripresa dei negoziati, ma, parlando ai giornalisti dopo aver riferito per videoconferenza al Consiglio di Sicurezza, ha espresso l'auspicio che i colloqui possano riprendere a maggio. Ha tuttavia suggerito che la ripresa sia preceduta da una riduzione delle ostilità.
La relazione al Consiglio di sicurezza giunge alla fine della terza sessione di colloqui dall'inizio dell' anno. L' opposizione ha sospeso la scorsa settimana il suo ruolo formale nei negoziati indiretti con il governo di Bashar al Assad per protestare contro presunte violazioni governative al cessate il fuoco, la riduzione delle consegne di aiuti umanitari e l'assenza di progressi verso l'auspicato rilascio di detenuti in Siria.