L'attentato di Damasco piomba al vertice di Ginevra
La strage dell'Isis contro gli sciiti siriani punta a far saltare il negoziato di pace
Lo Stato islamico ha ucciso 60 persone in una zona sciita di Damasco. Un attacco non solo alla Siria ma anche ai colloqui in corso a Ginevra da venerdì e con cui l'Onu vuole far negoziare le parti coinvolte in un conflitto che, stando ai dati delle Nazioni Uniti, in 5 anni di guerra ha visto morire 260 mila persone.
Proprio ieri si è svolto il primo incontro tra l'inviato speciale Onu, Staffan de Mistura, e l'opposizione.
Ma è oggi la giornata chiave, con De Mistura che farà da trait d'union tra le delegazioni, quella governativa e l'opposizione, cercando di evitare il peggio: far saltare ancora una volta il tavolo della pace dopo il clamoroso fallimento del 2014. Lasciando così ancora più spazio allo Stato islamico che già non ha mancato di farsi sentire proprio ieri.
L'attentato sulla tomba di Zaynab
L'attentato rivendicato dall'Isis è avvenuto nel distretto di Sayida Zeinab di Damasco zona a maggioranza sciita dove si trova la tomba di Zaynab, nipote del profeta Maometto e meta di pellegrinaggio per gli sciiti provenienti da tutto il Medio Oriente. Di certo, area non nuova ad attentati.
Un'autobomba prima e due kamikaze subito dopo hanno causato 60 morti ma molti sono i feriti che potrebbero far aumentare il bilancio della strage. Subito dopo, la rivendicazione: "Due soldati del califfato hanno condotto un'azione da martiri nella tana degli infedeli nella zona di Sayyida Zeinab, uccidendo 50 persone e ferendone 120".
Il colpo a Ginevra
L'attentato ha colpito non solo Damasco ma ovviamente anche Ginevra dove certo i colloqui non sono semplici. Ieri l'inviato speciale dell'Onu de Mistura, si è detto "ottimista e determinato". Dopo l'incontro con l'Alto comitato negoziale della coalizione dell'opposizione siriana, che non parla direttamente con il regime, de Mistura ha riferito che il gruppo "merita che io presti attenzione alle loro preoccupazioni".
L'Onu mira a raggiungere un cessate il fuoco entro sei mesi e poi arrivare ad una transizione politica. Ma non sarà facile. Anzi.
Martedì l'incontro in Italia
Anche il segretario di Stato americano John Kerry è intervenuto a Ginevra chiedendo di "trattare in buona fede" per fermare "il bagno di sangue". Domani a Roma ci sarà un incontro della coalizione anti-Isis alla Farnesina, il cosiddetto "Small Group" dei Paesi maggiormente impegnati nel contrasto a Daesh.
Intanto già ieri il Pentagono ha chiesto a diversi alleati tra cui Roma di fare di più contro l'Isis mentre da Parigi il ministro della Difesa francese lanciava l'allarme sul "grande rischio" di infiltrazione di terroristi tra i migranti che sbarcano a Lampedusa.