Sorpresa: in calo i clandestini Ue
Per la prima volta dal 2008, gli extracomunitari giunti illegalmente nella Ue si dimezzano, scendendo sotto quota 100 mila. Ma l’allarme resta alto
Dimezzati in un solo anno. È questo l’ultimo bilancio di Frontex, l’Agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne dell’Ue. Gli immigrati irregolari entrati nel Vecchio continente nel 2012 sono stati 72.430, rispetto ai 141.060 del 2011. È la prima volta dal 2008, anno in cui Frontex ha iniziato la raccolta dati, che nei 27 paesi Ue si contano meno di 100 mila arrivi.
Dei tre itinerari principali il calo più sensibile si è registrato nel Mediterraneo centrale, proprio sulla rotta verso l’Italia e l’isola di Malta: gli sbarchi sono scesi da 59 mila del 2011 a 10.379 nel 2012. Secondo l’analisi degli esperti europei, la ragione della frenata è stata la fine della Primavera araba, che ha normalizzato alcune aree nordafricane. In discesa anche i numeri dall’altra «porta d’ingresso» dell’Ue: il tragitto del Mediterraneo occidentale, con destinazione Spagna.
E giù, del 35 per cento, anche gli attraversamenti dell’ormai famigerato confine turco-greco, il terzo punto caldo di passaggio, nei pressi del fiume Evros. In questo caso, il flusso è stato arrestato dai massicci controlli delle autorità greche, che l’estate scorsa hanno alzato un «muro» e piazzato ben 1.881 agenti in più a guardia dei pochi chilometri che separano la Turchia dall’Ue.
Ma per questo motivo i clandestini arrivati via terra dai Balcani occidentali (per lo più afghani) sono aumentati del 37 per cento. Parimenti cresciuti gli irregolari atterrati negli aeroporti Ue con documenti falsi: da 5.288 a 7.888. Insomma, a dispetto della crisi economica (causa di molti ritorni a casa di immigrati regolari rimasti senza lavoro), per tanti extracomunitari l’Ue continua a essere la terra promessa, magari trovando nuovi percorsi.
Tanto che le previsioni di Frontex per l’estate alle porte parlano ancora di «rischio alto». «C’è da attendersi un nuovo aumento di arrivi dal Mediterraneo centrale, per la situazione difficile in Mali e l’instabilità in Libia» anticipa a Panorama Izabella Cooper, portavoce di Frontex. «Anche il perdurare del conflitto in Siria spingerà ancora i migranti verso la Turchia: pensiamo che la pressione maggiore si sposterà sul confine bulgaro e verso le isole greche».