Soumahoro attacca Panorama che dice la verità su immigrazione clandestina e integrazione
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Soumahoro attacca Panorama che dice la verità su immigrazione clandestina e integrazione

La copertina del settimanale da oggi in edicola ha scatenato la reazione scomposta di alcuni lettori, tra cui quella dell'onorevole al centro di un'inchiesta su onlus che si occupano proprio di migranti

«Per Panorama le persone nere, anche quelle nate in Italia, non potranno mai essere italiane. messaggio gravissimo che arriva dopo le affermazioni sulla "sostituzione etnica" del ministero Lollobrigida. Italiani si nasce e italiani si diventa». Era previsto ed inevitabile che la copertina di Panorama da oggi in edicola e dedicata al problema dell’immigrazione clandestina e della difficile integrazione soprattutto in alcune zone di diverse città (dove la Polizia non può entrare) scatenasse reazioni di vario tipo. Era previsto che sarebbero fioccate accuse di razzismo.

Fa però sorridere che uno dei principali accusatori sia nientepopodimeno che Aboubakar Soumahoro, il parlamentare eletto nelle fila dei Verdi e di Sinistra Italiana finito al centro di uno scandalo che ha coinvolto le cooperative gestite dalla moglie e dalla madre che, stando alle accuse, invece che aiutare i migranti utilizzava i soldi per scopi meno nobili (shopping, lusso etc etc etc).

Insomma, dal simbolo vivente del fallimento e dell’ipocrisia dell’assistenza all’immigrazione clandestina ed incontrollata, arriva un attacco diretto alla nostra testata quando invece un minimo di senso del pudore avrebbe dovuto consigliargli il silenzio.

Ma c’è una cosa peggiore al fatto che Soumahoro abbia criticato il giornale. Siamo infatti di fronte ad una copertina, ad un articolo, a parole che davvero sono difficili da contestare, da far passare come invenzioni ed esagerazioni.

Come descritto in maniera chiara e semplice sia nella copertina che nei preziosi articoli interni Panorama porta il lettore dentro un viaggio in quelle realtà del paese dove «l’integrazione è impossibile, tra degrado e criminalità…» e dove «l’immigrazione disordinata e clandestina ha strappato il tessuto sociale».

Il testo del pezzo è tutto qui da leggere (ed invitiamo l’on. Soumahoro a farlo). Nel raccontare la situazione difficile in certi quartieri di Milano e Torino, ad esempio, vengono utilizzate frasi e conclusioni non di questo o quell’esagitato razzista e fascista (ci è stato detto anche questo sui social oggi), ma della Dia, la Direzione Investigativa Antimafia, che parla della forza e della potenza della mafia nigeriana, tra droga e tratta di prostitute. Si citano numeri e documenti del Dap, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, sulla presenza di stranieri e clandestini nelle carceri. Si riportano dati del provveditorato sulle composizioni delle classi ad esempio a Prato e Monfalcone, dove gli stranieri sono la maggioranza. E si racconta del degrado delle zone attorno alla Stazione Termini di Roma, il tutto mentre l’allarme sicurezza alla Stazione Centrale di Milano occupa da giorni le prime pagine dei giornali.

Invenzioni? Forzature? No, semplicemente fatti e documenti. Ma per qualcuno anche questo è razzismo.

Lasciamo tranquillamente all’on. Soumahoro le sue (infondate) convinzioni. Noi ci teniamo la forza della realtà e della verità.

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Andrea Soglio