Spray al peperoncino, perché è uno strumento di autodifesa efficace
Si può acquistare liberamente nelle armerie, in farmacie e sul web. Costa fra gli otto e i 25 euro. Come e quando si usa
Costa poco, non serve il porto d'armi, ma la sua efficacia può essere paragonata a quella di una pistola, con la differenza che non ha effetti così letali. Dal 2011 l'acquisto dello spray urticante è diventato legale e da allora sono in aumento le richieste come strumento di autodifesa.
A far tornare d'attualità il dibattito sulle bombolette al peperoncino è stato il caso di Milano nei primi giorni di agosto, dove una ragazza di 25 anni è sfuggita a un duplice tentativo di violenza da parte di un uomo di 31 anni, di origini nigeriane, proprio grazie allo spray, che le ha permesso di fuggire e chiamare le forze dell'ordine.
Ma come funziona? Quando è legale e quando invece si può incappare in violazioni del codice penale e civile?
Cos'è e come funziona
Le bombolette con spray urticante sono in vendita liberamente in negozi specializzati, come armerie, tabaccherie, farmacie e supermercati, oltre che sul web, dove le si possono acquistare a un prezzo che varia dagli 8 ai 25 euro. Contengono una miscela di estratto di Cayenna (la pianta del peperoncino) acqua, glicoli e altre sostanze chimiche. A rendere particolarmente urticante il prodotto nebulizzato è la capsaicina che causa irritazione agli occhi, con lacrimazione abbondante, e alla bocca. Se ingerito può dare respiro affannoso, gonfiore, tosse e fuoriuscita di muco, ma i suoi effetti sono si risolvono in genere in 10-30 minuti.
Uno strumenti di difesa fai-da-te legale
A rendere legale l'uso di spray al peperoncino è stato il decreto ministeriale n.103 del 12 maggio 2011, che ne consente l'uso entro certi limiti. Per prima cosa occorre avere almeno 16 anni di età per acquistare e detenere le bombolette, la cui gittata non può superare i 3 metri. Queste devono contenere solo una miscela a base di Oleoresin Capsicum (Oc), derivato appunto dal peperoncino di Cayenna: sono vietate altre sostanze infiammabili, corrosive, tossiche, cancerogene o aggressivi chimici.
Ogni confezione non può contenere che piccole dosi di Oc (20 ml) che non può essere superiore al 10%, con una concentrazione massima pari al 2,5%.
Tutti i prodotti eventualmente commercializzati, che non rispettano queste indicazioni sono vietati e considerati vere "arma da sparo" il cui uso, anche per autodifesa, implicherebbe un reato.
Quando lo spray è illegale
Chiunque acquisti le bombolette con spray urticante deve controllare le etichette. Se venissero utilizzate in modo improprio (non per autodifesa, ma per offesa), si rischierebbero le accuse di "getto pericoloso di cose" (art. 674 Cod.Penale) e, nei casi più gravi, "lesioni personali" (art. 582 c.p.).
Non in tutti i Paesi sono ammessi questi strumenti di autodifesa. Negli Stati Uniti non solo si possono acquistare liberamente, ma la gittata della nebulizzazione può arrivare a 8 metri. L'uso è invece vietato in Stati come la Finlandia, dove possono possedere bombolette solo coloro che hanno il porto d'armi, e Belgio, dove sono considerate "armi mortali" e dunque bandite. Anche a Hong Kong vige il divieto e per i trasgressori sono previste pene fino alla carcerazione fino a 14 anni. In alcuni Paesi, infine, gli spray sono considerati strumenti di tortura.
Il boom di richieste
Dalla loro legalizzazione, la diffusione degli spray urticanti è aumentata significativamente. Secondo i dati di Defence Systems, il 50% degli acquisti avviene nelle ferramenta, il 30% nelle farmacie, il 20% nelle tabaccherie. In Italia se ne vendono circa 50/60mila all'anno: numeri ancora bassi soprattutto se paragonati a quelli di altri Paesi europei come Germania (circa 6 milioni), Francia (4,5 milioni) e Spagna (3,5).
Solitamente gli acquisti crescono nel periodo invernale, quando fa buio presto, anche se d'estate il rischio di aggressioni ai danni di donne è rappresentato dall'abbigliamento più leggero e succinto.
Ad acquistare gli spray sarebbero soprattutto uomini (70%), ma spesso per regalarlo a mogli o figlie perché siano più sicure quando girano da sole.
Il caso di Cascina
Quando non sono i singoli cittadini o cittadine a comprarli, può essere l'Amministrazione comunale a "regalarli", come accaduto già lo scorso anno a Cascina, in provincia di Pisa, dove sono state distribuite gratuitamente circa 250 bombolette a tutte le donne che ne hanno fatto richiesta. Un'operazione che si ripeterà in autunno, dopo l'ordinazione di un nuovo lotto da parte del Sindaco (Lega).
Anche Genova potrebbe seguire l'esempio di Cascina, dopo che la presidente della Commissione Pari Opportunità, Francesca Corso (anche lei Lega), ha annunciato una proposta in analoga.
Sono già numerosissime, però, le Amministrazioni comunali che hanno dotato i propri agenti di polizia municipale di spray urticante, dall'Emilia Romagna alla Toscana, passando per Liguria, Lombardia e Piemonte.