Sprechi e politica: il caso (buono) di Varese
Le spese, le indennità di una città e una provincia che possono ancora essere modello amministrativo per tutto il Nord Italia
Riflettori sul comune di Varese e Provincia. Nelle stanze del municipio, il “sciur Sindic” e la sua giunta è alle prese con i conti, taglia di qua, accorcia di là, la coperta è corta e qualcuno rimane con i piedi scoperti. Varese era una città di imprenditori, di fabbriche e industrie, di opulenza diffusa. Varese oggi è un centro sfregiato dai cartelli di vendita e affitto, un purgatorio di anime in attesa di uno stipendio in franchi che non arriva.
Chi viaggia a bordo delle duecentottanta auto blu in città (55 per il Comune (come da sito del governo ), 33 per l’Ospedale di Circolo, 161 per la ASL, 28 per le Amministrazioni provinciali e solo 2 per la Camera di Commercio. 29 modelli superano i 1900 di cilindrata) queste cose magari le vede e se ne rammarica, chi deve viaggiare in bus subisce i continui aumenti e se un anno fa pagava 1.05 adesso sborsa 1.30 euro “ma sono adeguamenti regionali”, si scusa l’assessore sul giornale locale.
I numeri però dei Fiorito e compagnia qui sono lontani, anzi, lontanissimi. Il Sindaco ad esempio ha uno stipendio di 6.854.10 euro, il suo Vice 4.099.63. Per ogni assessore varesino e per il Presidente del Consiglio l’indennità lorda ammonta a 3.279.71 e il gettone di presenza per i consiglieri è di 56 euro. Dagli uffici dell’amministrazione comunale fanno sapere che le indennità lorde sono dimezzate nel caso di lavoro dipendente non in aspettativa.
E allora, visto che siamo a Palazzo Estense, la residenza settecentesca che ospita il Municipio, frughiamo nei portafogli dei dirigenti e scopriamo che nel 2011 il segretario generale ha portato a casa 145.043.31 euro e che in media il totale annuale non scende sotto i 100 mila euro (con uno stipendio base di 43.310.90, un'indennità da 45.102.87 euro e “spicci” di diverso taglio tra retribuzione di risultato, anzianità, contributo vacanze e tutto quello che la voce “altro” racchiude).
Dal Comune alla Provincia. Una provincia che nel 2011 ha sostenuto spese per il costo del personale politico di oltre 8 mln di euro (cifra che comprende l’indennità del presidente, della giunta, gettoni dei consiglieri, rimborsi datori di lavoro–enti previdenza) e che ha rimborsato le spese di presidente, giunta e consiglieri per 101.466.83 euro.
Tra le voci del conto annuale della Provincia troviamo anche assegni per il nucleo familiare (91.696 euro), buoni pasto (176.194 euro), una non precisata benessere del personale (47.455 euro), le “altre spese” (169.135 euro) e le indennità per missione e trasferimento (36.577 euro).
I dirigenti? Si parte da una base fissa di 43.310.90 euro ad arrivare con le varie ed eventuali aggiunte a cifre che raramente scendono al di sotto dei 100 mila euro e tra le varie scrivanie c’è chi dal 2009 al 2011 ha goduto di un aumento e chi ha perso qualche euro.
Un’ ultima inquadratura sul panorama varesino: le spese di rappresentanza.
Il comune di Varese, nel 2011, ha speso 25.274 euro (e non la cifra enorme di oltre 4 mln da noi pubblicata erronemante all'inizio, n.d.r.). Spese contenute, se paragonate al resto delle grandi città italiane.
Ed anche a guardare i dettagli non emergono ostriche, champagne e cose varie, ma colazioni da 13 euro (o pranzi da 600 per 20 persone, roba da trattoria). Insomma, forse non tutto il mondo è paese. Certo si può sempre tagliare, risparmiare, criticare, ma la Roma dei Fiorito a Varese sembra davvero lontana anni luce.