Non arretra l'assessore della Lega: Chiedere scusa all'orango? Una frase innocente
Parla Daniele Stival, autore di un post su Facebook che ha rilanciato la polemica razzista di Calderoli contro il ministro Kyenge. Tutte le frasi choc della Lega
Il governatore veneto Luca Zaia gli chiede di scusarsi con il ministro Cécile Kyenge. Ma lui, Daniele Stival, potente assessore regionale veneto (con delega per materie molto importanti per il Carroccio quali i flussi migratori e l’identità, oltre che la protezione civile), considerato «il braccio operativo», secondo i maligni «armato», politicamente parlando, di Flavio Tosi, non ci pensa nemmeno. Almeno fino alle 3 del pomeriggio di lunedì 15 luglio. Stival l’ha fatta grossa. Gettando altra benzina sul fuoco delle polemiche scatenatesi dopo l’insulto di Roberto Calderoli al ministro dell’Integrazione, paragonata a un orango. Mentre mezzo mondo politico, a cominciare dal presidente di Palazzo Madama, Pietro Grasso, chiedeva le dimissioni del «Calde» (come lo chiamano in val Brembana) da vicepresidente del Senato, Stival ha postato su facebook la foto di un orango, con la scritta che semmai è l’orango a doversi sentire offeso. Stival poi ha tolto l’ineffabile post.
Assessore Stival, diciamo così: non le pare un po’ forte quello che ha fatto?
«Se questo creava ulteriore bufera, io già l’ho cancellato quel post. Se solo mettere un post doveva aprire altre polemiche… Me ne dolgo, mi dispiace. Punto».
Assessore, però lei che è persona di responsabilità nella giunta veneta possibile non si rendeva conto delle conseguenze di quello che stava facendo? Voleva provocare?
«Guardi, lungi da me alcuna volontà provocatoria».
E offensiva?
«No, nessuna volontà provocatoria, né volevo offendere nessuno. Io ho posto decine e decine di cose ogni giorno su facebook senza commentarli….».
Scusi, ma lei ha scritto che a sentirsi offeso dovrebbe essere l’orango…qualcuno si sarà chiesto, senza offesa nei suoi confronti, se fosse impazzito…
«Io ho solo postato, non l’ho scritto. Ripeto: non c’era né la mia volontà di offendere nessuno né di fare battaglia politica. E quindi, di fronte al rischio di una strumentalizzazione, lo cancellato subito».
Scusi e chi l’ha scritto, se non non lo ha fatto lei?
«Non lo so… è uno di quei post che trovo in rete che io ho copiato e basta».
E chi lo aveva fatto?
«Vado a memoria, mi pare contropolitica, una roba del genere…».
Però colpisce che intanto Flavio Tosi, sindaco di Verona e segretario della Liga veneta, fino a pomeriggio di oggi, lunedì 15 luglio, è stato l’unico, insieme a Zaia, della Lega a pronunciare parole nette contro Calderoli, dicendo chiaro e tondo che ha sbagliato. Lei è persona molto legata a Tosi….
«Sì, lo sono…Siccome ripeto io ho solo fotocopiato nella mia pagina una cosa che c’era già in rete, e questa è diventata motivo di battaglia politica, l’ho cancellata subito».
Chiederà scusa al ministro Kyienge?
«Non devo chiedere scusa di niente, ho solo fatto una fotocopia di una cosa che non ho creata io… Io del ministro tante volte ho chiesto le dimissioni perché non condivido la sua politica, posso pensarla in modo diverso?».
Sì, ma gli insulti personali che c’entrano con la politica?
«Se le lo ritiene un insulto, me ne scuso».
Se lei assessore Stival fosse paragonato a un orango, le piacerebbe?
«Guardi io sono stato minacciato di morte, mi hanno detto che sono un maiale, me ne hanno dette di tutti i colori e nessuno si è mai impegnato a difendermi…, ai leghisti si può dire tutto quello che si vuole però… io non ho avuto nessuna solidarietà».
Ma lei è d’accordo o no con Tosi su Calderoli?
«Su questo argomento io non ho mai fatto e non farò nessun tipo di dichiarazione né contro Calderoli, né pro Tosi né contro la Kyenge. Non mi interessa. Non voglio entrare nella polemica».
Però c’è entrato…
«Guardi, solo tre minuti poi l’ho cancellato».