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Scontri sulla Striscia di Gaza: perché è solo l’inizio

Scontri sulla Striscia di Gaza: perché è solo l’inizio

È di oltre 50 morti (tra cui una bimba di soli 8 mesi) e 2500 feriti il bilancio dei violenti scontri nel giorno dell’inaugurazione dell’ambasciata Usa a Gerusalemme. Hamas promette che “non finisce qui”

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Lo starzio per la morte della neonata palestinese intossicata dai gas. Gaza City, 15 maggio 2018

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Giovane palestinese con la maschera di”Anonymus”. Gaza, 14 maggio 2018

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Una donna avvolta nella bandiera palestinese. Gaza, 14 maggio 2018

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Un gruppo di giovani palestinesi lungo il confine. Gaza, 14 maggio 2018

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Gomma date alle fiamme durante gli scontri al confine tra la Striscia di Gaza e Israele ad est di Gaza City il 14 maggio 2018

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Un giovane manifestante palestinese ferito durante gli scontri. Gaza, 14 maggio 2018

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Un soldato israeliano tenta di estinguere un incendio in un campo di grano vicino al kibbutz di Nahal Oz, lungo il confine con la Striscia di Gaza, il 14 maggio 2018

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Giovani palestinesi bruciano pneumatici mentre si scontrano con le forze israeliane vicino al confine tra la striscia di Gaza e Israele, a est di Gaza City il 14 maggio 2018

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Primo piano di un giovane palestinese impegnato nei combatimenti sulla striscia di Gaza, 14 maggio 2018

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Un gruppo di soldati israeliani osserva l’incendio in un campo di grano vicino al kibbutz di Nahal Oz, lungo il confine con la Striscia di Gaza, il 14 maggio 2018

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Un giovane palestinese si prepara all’entifada. Gaza, 14 maggio 2018

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Una donna palestinese documenta la situazione alla barriera di confine con Israele mentre continuano i violenti scontri di massa. Gaza, 14 maggio 2018

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Un giovanissimo palestinese stordito dai gas lacrimogeni. Gaza, 14 maggio 2018

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Medici e barellieri cercano di prestare soccorso ai feriti mentre infuriano gli scontri. Gaza, 14 maggio 2018

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Un manifestante palestinese ferito durante gli scontri. Gaza, 14 maggio 2018 Gaza, 14 maggio 2018

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Un gruppo di manifestanti palestinesi cerca di aiutare i feriti. Gaza, 14 maggio 2018

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59 i morti e quasi 3mila i feriti in questi giorni di pesantissimi scontri lungo la striscia di Gaza, 14 maggio 2018

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Manifestanti palestinesi lungo la barriera di confine con Israele ripresi in una foto scattata dal kibbutz israeliano di Nahal Oz, oltre la striscia di Gaza, 14 maggio 2018

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Primo piano di un giovane dimostrante palestinese. Striscia di Gaza, 11 maggio 2018

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Un manifestante palestinese durante gli scontri con le forze israeliane vicino al confine tra la striscia di Gaza e Israele ad est di Gaza City, 14 maggio 2018

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Una bandiera palestinese spicca sul filo spinato di confine vicino a Gaza City, 14 maggio 2018

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Lancio di gas lacrimogeni durante gli scontri fra israeliani e palestinesi. Gaza, 14 maggio 2018

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Lacrimogeni e pneumatici in fiamme durante le proteste a est di Gaza City, 14 maggio 2018

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Un giovane palestinese invalido scaglia pietre durante gli scontri con le forze israeliane lungo il confine con la striscia di Gaza, a est di Gaza City, 11 maggio 2018

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Giovani palestinesi tagliano una parte della barriera di confine con Israele. Gaza, 11 maggio 2018

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Una donna fotografa gli scontri fra palestinesi e israeliani lungo la striscia di Gaza, 11 maggio 2018

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Una donna palestinese seduta vicino al confine con israele. Gaza, 11 maggio 2018

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Un momento degli scontri ai confini con israele. Gaza, 11 maggio 2018

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Un gruppo di palestinesi con un manifestante ferito durante gli scontri con le forze israeliane vicino al confine tra la Striscia di Gaza e Israele ad est di Gaza City il 14 maggio 2018

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Un ragazzo palestinese con un copertone e una bomba Molotov durante gli scontri con le forze israeliane a Gaza, 11 maggio 2018

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Giovani palestinesi lanciano pietre nella zona di confine con Israele. Gaza, 11 maggio 2018

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Un ragazzo palestinese raccoglie volantini lanciati dalle forze armate israeliane, a est di Gaza City, il 14 maggio 2018

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Palestinesi feriti soccorsi durante gli scontri di Gaza, 14 maggio 2018

Ancora violenza lungo la Striscia di Gaza, dove migliaia di manifestanti palestinesi hanno raccolto l’invito di Hamas e hanno invaso la zona di confine con Israele per protestare in massa contro la controversa inaugurazione dell’ambasciata americana a Gerusalemme decisa dall’amministrazione americana di Donald Trump nella precisa sensazione che dopo decenni di attesa sarebbero finalmente tornati a calpestare la terra di Palestina.

Molti erano adolescenti, mai usciti in vita loro dalla Striscia (40 chilometri per venti circa). Con loro c’erano donne ed anziani. “Ma non temete di essere colpiti?”, gli veniva chiesto secondo le testimonianze raccolte dall’ANSA. “È nostro dovere essere qui”, la risposta più comune.

Dovere verso la Nazione e forse anche verso la famiglia. Hamas ha fatto sapere che si prenderà cura dei congiunti degli uccisi: una cifra una tantum per gli adolescenti, un assegno mensile per chi aveva famiglia. Una vera ciambella di salvataggio, per chi è sprofondato nella miseria.

Secondo l’agenzia di stampa Maan, gli scontri hanno avuto inizio quando un gruppo di giovani palestinesi ha tagliato un tratto di filo spinato nel tentativo di penetrare nella parte ebraica e l’esercito israeliano li ha respinti con gas lacrimogeni: da qui un’escalation che ha causato più di 50 morti (forse 55 tra cui alcuni bambini) e oltre 2500 feriti, anche se il bilancio delle vittime continua a crescere.

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Gaza: scontri tra palestinesi e soldati di Israele: Più di 40 morti | video

Malgrado i preparativi della vigilia, l’ospedale Shifa di Gaza si è presto trovato nell’impossibilità di curarli e li ha smistati altrove. Le ambulanze non bastavano più.

E mentre il Presidente Usa twitta che “Oggi è un grande giorno per Israele!”, Ayman al Zawahiri – capo di Al Qaeda – ha invocato in un video la jihad contro Usa e Israele, invitando i musulmani a prendere le armi:”spostando l’ambasciata Usa a Gerusalemme, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha svelato il vero volto della moderna crociata – ha affermato Al Zawahiri – Con lui non funziona la pacificazione ma solo la resistenza tramite la jihad“.

La prova di forza non finisce qui, ha preannunciato a nome di Hamas Halil al-Haya. Sarà ancora piu’ forte “dopo che l’occupazione ha massacrato civili disarmati. La pazienza dei nostri combattenti ha un limite”. Nella popolazione si è ripresentato allora il trauma del conflitto del 2014.

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