Taser, ecco come e perché li userà anche la polizia italiana
Franco Gabrielli ha annunciato l'arrivo delle pistole elettriche dopo un periodo di sperimentazione. Per Amnesty International però sono "strumenti di tortura"
In America sono diffusi da tempo, in Italia dopo un periodo di sperimentazione i taser diventano realtà. Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha annunciato che le pistole elettroniche saranno date in dotazione agli agenti. L'obiettivo è di dotare le forze dell'ordine di armi considerate meno letali, nonostante Amnesty International definisca i dissuasori elettrici come "strumenti di tortura".
L'annuncio di Gabrielli è arrivato dopo il caso di un ecuadoriano rimasto ucciso a Genova da un agente, dopo aver ferito un altro poliziotto durante una colluttazione.
L'iter per introdurre il taser era cominciato nel 2014 con un provvedimento (bipartisan) che ne aveva dato il via libera alla sperimentazione solo in poche città. Ora le armi elettriche entreranno nelle fondine di poliziotti, carabinieri e finanzieri, per essere assegnate anche a militari in servizio di ordine pubblico.
Il taser diventa realtà
"Abbiamo terminato l'iter per dotare tutto il nostro personale di taser. Inizieremo a breve una sperimentazione sul campo per sottolineare che l'amministrazione è attenta alla sicurezza del nostro personale, senza arrecare eccessivo danno alle persone che dovessero trovarsi al di là della barricata" ha spiegato Gabrielli.
Il capo della Polizia ha precisato che l'introduzione sarà graduale: "Si inizierà con l'Arma dei carabinieri e in parte con la Guardia di Finanza, poi il taser sarà fornito in dotazione alle forze dell'ordine su tutto il territorio nazionale". Previste da un emendamento al decreto legge sulla sicurezza negli stadi dall'ex ministro Alfano quattro anni fa, le pistole elettriche sono state finora sperimentate in alcune città italiane. Dal 20 marzo gli apparecchi sono stati affidati agli uomini delle Volanti della polizia e ai carabinieri, che sono prima stati addestrati all'uso con un apposito percorso di formazione, che ha visto il coinvolgimento anche del ministero della Sanità.
Le città scelte per il test sono state Milano, Brindisi, Caserta, Catania, Padova e Reggio Emilia, come disposto da una circolare del capo della Direzione Anticrimine, il prefetto Vittorio Rizzi.
Come funziona
Il taser, acronimo di Thomas A. Swift's Electronic Rifle dal nome del suo inventore, è noto anche come "X2" dal modello più diffuso, mentre il maggiore commercializzatore al mondo è il colosso americano Taser International, oggi Axon.
Funziona rilasciando una scossa elettrica di intensità regolare (a bassa intensità di corrente, ma alta tensione, a 50mila Volt) per 5 secondi tramite brevi impulsi. Ha un doppio puntatore e la scarica ha l'effetto di contrarre i muscoli, e quindi consente di immobilizzare un soggetto rendendolo innocuo.
Agisce fino a 7 metri di distanza. Il contatto con "l'obiettivo" non comporta però il passaggio di corrente elettrica, dunque la persona da fermare può essere toccata.
Il suo uso è considerato un'alternativa al manganello o all'arma d'ordinanza in caso di colluttazione o di intervento su soggetti violenti.
Ideato nel 1969, è diventato un'arma nel '98. La sua sperimentazione in Italia è stata accompagnata da una serie di misure cautelative, come telecamere a colori ad alta definizione sulle divise degli agenti, con modalità anche di visione notturna, in grado di accendersi automaticamente non appena tolta la sicura dell'arma, "in modo da controllare l'operato" dell'agente, come riportato dalla circolare ufficiale.
Chi usa già i taser
Dal 2001 la pistola elettrica è in dotazione alle forze del'ordine negli Stati Uniti, dove sono stati studiati appositi modelli anche per l'autodifesa da parte dei privati cittadini. Anche in Canada sono stati introdotti i taser, così come in Brasile.
In Europa, la Repubblica di San Marino lo ha adottato per la propria Gendarmeria e la Polizia civile dal 2013. Sono inoltre in uso anche nel Regno Unito, in Francia, Germania e Finlandia. Complessivamente sono autorizzati in 107 Paesi al mondo.
Secondo Euronews, in Germania, dove i taser possono essere acquistati anche da persone comuni, c'è stato un vero e proprio boom nella vendita di pistole elettriche dopo ifatti di Capodanno a Colonia. Nei primi mesi del 2016, molte donne si sarebbero rivolte alle armerie chiedendo i taser per autodifesa.
Il loro acquisto è possibile anche nella Repubblica Ceca, in Polonia e Slovacchia.
A chiederne l'introduzione sono stati fin da subito i sindacati di polizia e delle forze dell'ordine, citando l'adozione di questi dispositivi già in atto da parte di molte polizie europee. Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), l'aveva definita "un passo avanti, un'opportunità che riduce il contatto fisico tra poliziotto e aggressore, analogalmente all'utilizzo dello spray al peperoncino, già testato dagli operatori, che allo stesso modo permette di calibrare l'uso della forza, spesso oggetto di propaganda antipolizia nel nostro Paese".
Le obiezioni
Il maggiore oppositore all'uso del taser è Amnesty International, secondo il quale la pistola elettrica è causa di oltre 800 morti dal 2001, anno di introduzione negli Usa. A preoccupare l'organizzazione sono i possibili effetti della scarica elettrica su soggetti cardiopatici o con problemi di salute, che potrebbero subire un elettroshock. Gli impulsi elettrici, infatti, potrebbero provocare fibrillazione e scompenso cardiaco.
L'Onu ha collocato il dispositivo tra gli strumenti di tortura e nel 2007 ne aveva sconsigliato l'uso da parte delle forze dell'ordine portoghesi.
Chi può usare la pistola elettrica
Pur essendo considerato un'arma propria, il dissuasore (o storditore) nel nostro Paese non è definito come da arma da fuoco, in quanto elettrico. Occorre, però, un porto d'armi per il possesso, ma ne è vietato il trasporto.
In Italia non può neppure essere prodotta e occorre un'apposita licenza per l'importazione.