Teheran riprende la fornitura di armi ad Hamas
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Teheran riprende la fornitura di armi ad Hamas

L'Iran prepara una fornitura di missili da destinare all'organizzazione estremista palestinese. La rotta scelta passerebbe per il Sudan e il Sinai

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Che i rapporti tra Teheran e Hamas fossero in ripresa era una notizia che circolava già da diverso tempo. Adesso però la rinnovata intesa sarebbe stata sancita da un accordo militare che prevede la fornitura di armi iraniane alle Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio militare del movimento estremista palestinese operativo a Gaza.

La consegna, coordinata direttamente dai vertici dei Pasdaran, la Guardia Rivoluzionaria iraniana, prevede l’invio a Gaza di missili e razzi anti-aerei. Armi che sulla carta permetterebbero ad Hamas di compiere un sostanziale salto di qualità sul piano militare e per il cui utilizzo sarebbero pronti ad arrivare a Gaza istruttori inviati dall’organizzazione sciita libanese di Hezbollah, alleato storico del governo degli Ayatollah.

La rotta scelta per effettuare la spedizione prevederebbe una prima tappa a Khartoum, capitale del Sudan, e una seconda nella penisola del Sinai, fino all’arrivo a destinazione a Gaza

La rotta scelta per effettuare la spedizione prevederebbe una prima tappa a Khartoum, capitale del Sudan, e una seconda nella penisola del Sinai, fino all’arrivo a destinazione a Gaza. Impresa non semplice almeno per due motivi. Il primo è il massiccio dispiegamento di forze armate egiziane nel Sinai, dove è in corso una campagna militare ordinata dal presidente Abdel Fattah Al Sisi per stanare le cellule jihadiste attive in quest’area (in primis Ansar Beit al-Maqdis, gruppo affiliato allo Stato Islamico). Il secondo rimanda invece direttamente ai servizi di intelligence israeliani, che anche di recente in più di un’occasione si sono dimostrati in grado di intercettare e neutralizzare le spedizioni di armi organizzate da Teheran per sostenere offensive contro Tel Aviv.

 Per tentare di superare questi ostacoli, l’Iran ha affidato la guida dell’operazione ad Imad al-Alami, figura di spicco della frangia filoiraniana di Hamas. Specializzato in questo genere di missioni, Alami ha vissuto per anni a Damasco prima di tornare a Gaza nel 2013 dopo lo strappo tra il presidente siriano Bashar Assad e Hamas e recentemente si è recato più volte ad Ankara, dove è in contatto con i vertici della sicurezza turca. Gode della fiducia tanto del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, quanto del capo dei Pasdaran, Mohammed Ali Jaafari.

 L’Iran e Hamas (l’unica organizzazione estremista sunnita ad avere rapporti con Teheran e altre forze sciite in Medio Oriente) portano così avanti il processo di riconciliazione. Un processo che presto dovrebbe portare Khaled Meshaal, il capo dell’ufficio politico di Hamas, a visitare Teheran per colloqui sia con il generale Jaafari che con Mohammed Reza Naghdi, il leader dei miliziani Bassidji, agenti della polizia religiosa iraniana. Mentre l’incontro con la Guida Suprema Ali Khamenei non sarà in programma a causa del voto opposto almeno per ora da Bashar Assad.

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Militanti di Hamas nel corso di una conferenza stampa a Gaza City, Giovedi, Nov. 22, 2012 (Credits: AP Photo/ Hatem Moussa)

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Redazione Panorama