Centro Italia: ancora scosse di terremoto, casette pronte a primavera
La terra non vuole smettere di tremare a due mesi da quel tragico 24 agosto. La situazione nelle zone colpite
Più di 36 mila da quel tragico 24 agosto: tanti sono gli interventi condotti dai Vigili del Fuoco nelle quattro regioni (Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo) colpite dal sisma, con la terra che a due mesi di distanza continua a tremare, come evidenziato dalla scossa di magnitudo 2.2 con epicentro a Rieti registrata dai sismografi e distintamente avvertita dalla popolazione alle 00:06 di questa notte, seguita alle 5:27 da quella di magnitudo 2.9 con epicentro invece a Gubbio. In entrambi i casi non ci sono per fortuna stati danni a persone o cose, ma a due mesi esatti dal sisma rimane quindi inevitabilmente alta l'allerta.
Le casette in arrivo a primavera
Intanto, nel corso di una riunione operativa a Pescara del Tronto, presente anche il commissario straordinario Vasco Errani, è stato comunicato che saranno pronte a primavera le Sae (Soluzioni abitative d'emergenza) per accogliere gli sfollati attualmente ospitati da strutture alberghiere, ma anche da parenti e amici, dal momento che in molti casi i terremotati hanno optato per provvedere autonomamente al reperimento di un alloggio, ricevendo il previsto contributo dello Stato. I tempi annunciati dalla Protezione sono dettati non solo dalla fornitura e dall'assemblaggio delle strutture, ma anche dalle opere di urbanizzazione per portare nelle aree individuate acqua, luce, gas e fognature, oltre alla realizzazione di un'adeguata rete stradale.
Amatrice è ancora un cumulo di macerie
Scopo delle Sae è ovviamente quello di permettere ai terremotati rimasti senza casa di rimanere nei loro territori in attesa della ricostruzione dei centri abitati, anche se le immagini raccolte in questi giorni ad Amatrice, divenuta il paese-simbolo della distruzione del 24 agosto, parlano di un persorso lungo e tortuoso: tutto è infatti ancora un enorme cumulo di macerie, con i Vigili del Fuoco impegnati nella messa in sicurezza delle poche strutture sopravvissute alla terribile scossa.
Il lavoro dei soccorritori riguarda tra l'altro anche le opere d'arte e al proposito ha avuto inizio sabato scorso proprio ad Amatrice il delicato intervento sulla chiesa di Sant'Agostino, che lo scorso 13 settembre aveva già visto una complessa operazione da parte dei "caschi rossi" dei Saf (Spelo-alpino-fluviali), che si sono calati assicurati alle corde da un'autoscala portando in salvo due grandi dipinti posti sulla controfacciata lesionata.
La situazione nelle Marche
Sempre nell'ambito degli interventi per il patrimonio artistico sono poi in fase conclusiva i lavori per la messa in sicurezza della chiesa ottagonale della Madonna del Sole a Capodacqua, frazione di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), i cui abitanti premono per tornare a vivere vicino alle loro case, anche se la loro zona non figura nelle sei diverse aree individuate nelle Marche per ospitare circa 160 casette. "E' da vedere se riusciremo a realizzare un campo a Capodacqua", ha affermato al proposito il commissario Vasco Errani. "Prima, infatti, dobbiamo capire se è possibile realizzare una via di accesso per i camion; dobbiamo creare una strada alternativa a quella che c'è e non è semplice". Anche perché l'inverno si fa sempre più vicino, con tutto quello che comporta un inevitabile peggioramento delle condizioni meteo.
Sicura invece l'inaugurazione il prossimo 1 novembre, festa di Ognissanti, di una chiesetta in legno nel cimitero di Pescara del Tronto, mentre a metà novembre sarà smantellata la tensostruttura della scuola al campo di Borgo (frazione di Arquata) per essere sostituita da una scuola a moduli sul modello di quella già realizzata ad Amatrice.