Terremoto in Centro Italia: le città e le aree più colpite
Mentre continuano senza soste le repliche del sisma, ecco i danni, comune per comune
Epicentro nelle Marche
Dopo il terremoto del 24 agosto e quello del 26 ottobre, il 30 ottobre un nuova terribile scossa ha ulteriormente danneggiato il centro Italia. Se l'epicentro dei vecchi sisma è stato individuato nel maceratese, intorno alla Val Nerina quello che ha finito di devastare interi Paesi il 30 ottobre (magnitudo 6.5) era tra Macerata, Perugia e Ascoli Piceno.
Cumuli di macerie dove si stagliavano campanili e chiesette, strade panoramiche che ora offrono alla vista desolati e desolanti scenari, abitazioni sgretolate. Le scosse di terremoto che in questa ultima settimana di ottobre si stanno lasciando dietro distruzione e disperazione hanno cambiato lo skyline dell'Italia centrale, di una buona parte della dorsale appenninica. E momentaneamente cancellato dagli itinerari turistici destinazioni conosciute anche oltre confine.
Di seguito le condizioni dei comuni più colpiti.
Amatrice (RI)
Quello che resta della Chiesa di Sant'Agostino ad Amatrice dopo il terremoto del 30 ottobre 2016 ANSA/MASSIMO PERCOSSILe tre scosse di terremoto hanno causato numerosi crolli ad Amatrice e nelle sue frazioni. "Il mostro ancora c'è" ha dichiarato il sindaco della città Sergio Pirozzi. "A brevissimo avvieremo nuove verifiche negli edifici classificati agibili ma chi non se la sente potrà andare negli alberghi della costa".
In particolare nella zona rossa della cittadina si è ulteriormente danneggiato ciò che rimaneva del palazzo del Municipio e un crollo ha interessato gran parte della struttura del cosiddetto "palazzo rosso", l'unico stabile di Corso Umberto I che aveva retto alla scossa del 24 agosto scorso.
Camerino (MC)
"Il centro storico è totalmente distrutto, cio che resta in piedi è inagibile": sono le parole del sindaco di Camerino Gianluca Pasqui a poche ore dal nuovo sisma (il terzo dal 24 agosto) che ha colpito la città. Qui è stata creata una tensostruttura per ospitare gli sfollati.
Il 26 ottobre scorso, invece, dopo la scossa il carcere era stato evacuato, con i detenuti trasferiti a Rebibbia. Nessun morto.
Il crollo del campanile di Santa Maria e altri crolli avevano già interessato il patrimonio artistico della città. Dalla chiesa di San Filippo agli altri palazzi del centro.
Sono stati allestiti due punti per l'accoglienza, uno presso il palazzetto polivalente delle Calvie e l'altro presso la sede di Contram Spa, in via Le Mosse, dove hanno trovato ospitalità circa 800 persone.
Castel Sant'Angelo sul Nera (MC)
Dopo la scossa del 30 ottobre Castel Sant'Angelo sul Nera "non c'è più, non è rimasto nulla" dichiara il sindaco del piccolo centro Mauro Falcucci. II terremoto del 26 ottobre aveva lasciato in piedi il campanile del paese e la torre seppur danneggiati. Tutto crollato.
Castelluccio di Norcia
Castelluccio di Norcia, cuore dei monti Sibillini, famosa ovunque per le lenticchie e per essere meta di appassionati di deltaplano e parapendio provenienti da tutto il mondo, è stata quasi rasa al suolo. "È cambiato per sempre il panorama di quella zona sull'altopiano ai piedi di monte Vettore", ha sottolineato uno di quelli che sono riusciti a verificare la situazione sul posto.
Norcia (PG)
Già danneggiata dalla scossa del 26 ottobre, Norcia, la patria di San Benedetto, centro storico e culturale senza eguali per l'Italia, ha subito un nuovo devastante colpo con il terremoto del 30 ottobre di cui è stata epicentro. L'intero centro storico è stato danneggiato, è crollato. Solo macerie per il patrimonio artistico della città: sono infatti venute giù la Basilica di San Benedetto, la Cattedrale di Santa Maria Argentea, la Chiesa di Sant Rita. Un disastro.
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"Norcia è finita" dicono i vecchi del posto atterriti davanti alla distruzione della loro città che tante volte hanno visto tremare con la terra. Ma mai come questa.
Macerata
A Macerata la situazione è ferma al 26 agosto. Qualche crollo in più dopo il terremoto del 30 ottobre ma in città non ci sono stati danni traumatici.
Il sindaco Romano Carancini aveva messo a disposizione della popolazione che ha pernottato in auto anche l'antistadio dell'Helvia Recina, il parcheggio del centri commerciale Oasi nel quartiere di Santa Lucia. Anche a Macerata le scuole sono rimaste chiuse, e sono in corso le verifiche dei tecnici comunali sull'agibilità degli edifici
Matelica (MC)
È stato evacuato il punto di primo intervento e 17 pazienti sono stati trasferiti in due strutture di San Severino e Sassoferrato.
Preci (PG)
Qui "la situazione è critica, le due scosse sismiche ci hanno messo in difficoltà, abbiamo messo al sicuro gli anziani". Così Pietro Bellini, il sindaco di Preci, nel perugino prima del sisma del 30 ottobre che ha definitivamente messo in ginocchio il piccolo borgo umbro.
Pochi gli abitanti rimasti nelle casette di legno allestite per il primo soccorso dopo la scossa del 26 ottobre.
Tolentino (MC)
Qui il 26 ottobre un uomo di 73 anni è morto per un infarto, presumibilmente per lo choc provocato dal terremoto. È la prima vittima "indiretta" del sisma. Con la scossa del 30 ottobre non ci sono state altre vittime, per fortuna, ma sono crollati nuovi palazzi e il centro storico è completamente inagibile.
Ussita (MC)
''Dormire? Qui è tutto un dondolio, che ti vuoi dormire? Ha pure gelato stanotte''. Non c'è pace per il sindaco di Ussita Marco Rinaldi dopo la scossa di magnitudo 6.5 del 30 ottobre. È rimasto con soli altri 14 cittadini, più le forze dell'ordine e i volontari a tentare di risposare nel campeggio del paese, senza andare a dormire sulla costa a Porto Recanati o Porto S.Elpidio come gli sfollati.
''È tutta una scossa qui, ma poi la verità è che l'incubo non passa, c'è la paura che ne rifà un'altra forte di botta - dice Rinaldi - Chi è andato via ha dimostrato anche coraggio, perchè qui ha visto la morte in faccia. Se non ci sono stati morti lo si deve a due cause: una, i miglioramenti post sisma 1997, l'altra il fatto che ce lo sentivamo, che la scossa del 26 ci ha avvertito e ci ha messo in allarme''.
Visso (MC)
"I miei tecnici mi dicono che il centro storico è in condizioni tali che potrebbe essere tutto inagibile". Così il sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, faceva il punto sui danni del terremoto del 26 ottobre. La situazione, da ieri, è peggiorata. E la scossa di magnitudo 6.5 ha convinto tutti i 1.200 abitanti ad andarsene.