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Tor Bella Monaca: Il volto nascosto di Roma

Quartiere degradato, dominato da criminalità e occupazioni abusive, ma alcuni residenti lottano per migliorarlo. Il nostro viaggio tra le sette torri che dominano il quartiere. All'interno gallery fotografica del nostro reportage

Case occupate, garage trasformati in alloggi improvvisati, e un diffuso senso di degrado si mescolano con il crescente fenomeno dello spaccio e della criminalità: Tor Bella Monaca un quartiere della capitale che fa paura. Una zona degradata dove le sette torri che dominano il paesaggio urbano ospitano circa 28.000 abitanti censiti, ma la popolazione reale, a causa delle occupazioni abusive, è probabilmente molto più numerosa. Dei 5.567 edifici presenti dell’edilizia popolare, l’80% è occupato abusivamente e mostra evidenti segni di degrado e abbandono, con facciate scrostate e sporche.

Le strade sono disseminate di piccole discariche abusive. Rifiuti di ogni genere, come sacchi di immondizia elettrodomestici, e mobili rotti sono ammassati in ogni angolo, creando un ambiente ostile e malsano. Erbacce alte crescono incontrollate tra le crepe dell'asfalto, segno di una manutenzione assente. I cassonetti dell'immondizia traboccano, con i rifiuti che si spargono tutt'intorno, attirando insetti e diffondendo un odore acre che si mescola con quello del caldo torrido, rendendo l’aria quasi irrespirabile.

Le aree verdi, che dovrebbero offrire un minimo di sollievo, sono anch'esse in uno stato di totale abbandono. Le panchine sono rotte e spesso utilizzate come giacigli di fortuna da persone senza fissa dimora e circondate di immondizia. Gli alberi, pochi e mal curati, non riescono a fornire l'ombra necessaria e le aiuole sono invase da spazzatura.

Camminando per il quartiere, si avvertono gli sguardi sospettosi delle persone. Alcuni passanti mi osservano con diffidenza, come se fossi un'intrusa in un mondo che cerca disperatamente di nascondere le proprie ferite. Il timore di essere fotografati e di essere esposti è palpabile. Questa diffidenza non è solo il riflesso di una privacy violata, ma anche la manifestazione di una comunità che si sente costantemente sotto assedio, sia dagli stessi abitanti, spesso divisi tra legalità e illegalità, sia dai media, che non sono visti di buon occhio.

In questa atmosfera di tensione, i marciapiedi ci sono molti escrementi, e l'odore acre che ne deriva è insopportabile. Veicoli abbandonati e bruciati giacciono come monumenti silenziosi di un degrado che sembra inarrestabile. Questi scheletri metallici, anneriti dalle fiamme, raccontano storie di vandalismo e abbandono, diventando parte integrante del paesaggio urbano.

Camminando lungo le strade, incontro piccole discariche abusive. Accanto a queste discariche improvvisate, alcune persone sono sedute, mi osservano con fare minaccioso. I loro sguardi sono duri, diffidenti, come a proteggere un territorio che considerano loro.

Mi allontano da questi luoghi e cerco di parlare con alcuni residenti, ma molti sembrano impauriti e rassegnati. Pochi trovano il coraggio di aprirsi e raccontare le loro storie. La vita quotidiana è scandita da episodi di microcriminalità che vanno dai piccoli furti alle liti violente dovute alle occupazioni abusive di appartamenti. Queste liti spesso sfociano in vere e proprie guerriglie sui pianerottoli, creando un clima di paura e insicurezza costante. Alcuni residenti raccontano di persone uscite per fare la spesa che hanno trovato la propria casa occupata al ritorno, e sono state costrette a rimanere fuori senza alcun aiuto.

Gli occupanti, per la maggior parte extracomunitari e pregiudicati, paradossalmente vengono assegnati agli arresti domiciliari proprio nelle case occupate. Questo crea una situazione di estrema tensione e frustrazione tra i residenti storici, che si vedono privati dei loro diritti senza alcuna possibilità di appello. Non solo i garage e gli appartamenti sono presi di mira, ma anche le cabine dell'elettricità, che diventano rifugi di fortuna per gli extracomunitari. Questi alloggi di emergenza sono ovviamente privi di servizi igienici, fanno vivere le persone in condizioni disumane, tra i propri escrementi provocando disagi per tutti i residenti.

Un quartiere che sembra abbandonato dalle istituzioni, nonostante i frequenti blitz delle forze dell'ordine. Questi interventi, però, appaiono inefficaci nel contrastare il degrado e nel ripristinare un minimo di ordine. Le forze dell'ordine, quando presenti, sono viste dalla criminalità e dagli occupanti abusivi più come un elemento di disturbo che come un aiuto concreto lasciando i cittadini onesti a convivere con un senso di impotenza e frustrazione.

Nonostante tutto, tra le macerie di una convivenza sociale deteriorata, ci sono ancora segnali di speranza. Alcuni abitanti, stanchi di subire passivamente, hanno iniziato a organizzarsi in comitati di quartiere per chiedere interventi concreti e migliorare le condizioni di vita. Questi gruppi di cittadini coraggiosi rappresentano una speranza in un contesto altrimenti oscuro, un tentativo di riprendersi il proprio territorio dalla criminalità e di ricostruire un senso di comunità che sembra perduto.
Ma gli sforzi di pochi sembrano vani di fronte all'immensità del problema, e il quartiere rimane intrappolato in un ciclo di degrado e abbandono che sembra non avere fine.



A parlarci del fenomeno delle occupazioni abusive è Tiziana Ronzio dell’Associazione Tor Più Bella da tempo sotto scorta per aver sfidato il capo clan del quartiere.

Com’è la situazione oggi?

«Il problema delle occupazioni abusive è peggiorato drasticamente, a Tor Bella Monaca. Rispetto a qualche anno fa, la situazione delle occupazioni abusive delle case a Roma è cambiata: oggi, se da un lato occupare è diventato più semplice, dall'altro gli sgomberi con le forze dell’ordine sono meno problematici rispetto al passato. Nonostante questo, il problema è andata via via deteriorandosi, con i vecchi proprietari degli appartamenti che non ci sono più e i controlli, soprattutto da parte del Comune di Roma, che risultano insufficienti che favoriscono le occupazioni».

Cosa può dirci delle criticità del quartiere?

«Tor Bella Monaca è noto per la sua densità abitativa e per le difficoltà socio-economiche che i suoi abitanti affrontano quotidianamente. Le sette torri che caratterizzano il paesaggio urbano del quartiere ospitano circa 28.000 abitanti censiti, (anche se sono molti di più) ma il degrado e l'occupazione abusiva degli spazi comuni e privati hanno peggiorato la qualità della vita. Le strade sono spesso sporche e mal tenute, con edifici che mostrano segni di abbandono e vandalismo».

Chi occupa le case?

«La maggior parte degli occupanti abusivi è costituita da persone pregiudicate e da extracomunitari che non rispettano le regole e spesso si comportano in maniera incivile. Questi ultimi occupano non solo gli appartamenti, ma anche cantine, garage, terrazze e persino cabine dell'elettricità. Le occupazioni sono diffuse ovunque ci sia uno spazio disponibile: le cantine vengono trasformate in alloggi di fortuna, i garage diventano piccoli appartamenti improvvisati, e persino le terrazze e le aree comuni sono utilizzate per stabilire dimore precarie. Gli extracomunitari che occupano questi spazi vivono in condizioni estremamente difficili.
Dormono a terra su materassi di fortuna, spesso senza accesso ai servizi igienici di base. Utilizzano buste di plastica per i loro effetti personali e fanno i loro bisogni fisiologici dove capita creando condizioni igienico-sanitarie insostenibili, contribuendo. Questa situazione non rappresenta un'inclusione sociale, ma piuttosto uno stato di abbandono totale. In questo contesto degradato e insalubre siamo costretti a vivere. Le aree comuni e le scale degli edifici sono frequentemente invase da rifiuti, che peggiorano ulteriormente la situazione igienica e rendono difficile la convivenza pacifica con i residenti regolari. La presenza della mafia nordafricana ha ulteriormente complicato il quadro. Questi gruppi criminali hanno preso il controllo di molti degli spazi occupati».

Ci sono sgomberi degli appartamenti occupati?

«Recentemente, un appartamento è stato sgomberato tre volte nel giro di poco tempo.. Le liste di assegnazione degli appartamenti popolari sono ferme e chi ha fatto richiesta regolarmente resta senza casa, nonostante vi siano abitazioni vuote e sgomberate. I garage occupati in via dell'Archeologia devono essere messi in sicurezza perché ogni spazio vuoto viene immediatamente rioccupato. Io stessa vivo sotto scorta a causa dei problemi che ho avuto con i clan del quartiere, ma continuo a impegnarmi per migliorare questo luogo. Stasera, ad esempio, incontrerò un ragazzo che vive in macchina da tre giorni. Questo è solo uno dei tanti esempi di come la mancanza di controllo e di interventi concreti stia peggiorando la qualità della vita dei residenti onesti».

Cosa chiedete alle istituzioni?


«La situazione richiede un intervento urgente e concreto da parte delle istituzioni e delle autorità locali. È fondamentale tutelare i residenti onesti e garantire loro un ambiente sicuro e dignitoso. Solo attraverso controlli più severi e una gestione più attenta delle assegnazioni degli appartamenti popolari si potrà arginare questa deriva e restituire speranza ai cittadini di Tor Bella Monaca. La comunità merita di vivere in un ambiente sicuro, con accesso equo agli alloggi e senza il timore costante di occupazioni abusive e illegalità dilaganti. Le istituzioni devono lavorare in stretta collaborazione con le associazioni locali e i residenti per sviluppare soluzioni sostenibili e a lungo termine. Solo così si potrà costruire una comunità più coesa e sicura, in cui tutti abbiano la possibilità di vivere dignitosamente e di contribuire al benessere collettivo».

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Linda Di Benedetto