Da transessuale più bella d’Italia a star di YouTube. La metamorfosi di Efe Bal in youtuber, con oltre 150 milioni di visualizzazioni e 770 mila commenti è una sorpresa assoluta. Con voce sensuale, lunghi capelli biondi, unghie laccate da pantera, occhiale un po’ mistress, la celebre trans turca dice tutto quello che pensa. Assolutamente politically incorrect: «Non scimmiotto, non regalo consigli su come truccarsi, ma parlo di attualità e politica. C’è chi mi dice che trova interessante, controcorrente quello che posto e che si informa su ciò che accade nel mondo attraverso i miei profili». Davanti a questa affermazione non possiamo fare altro che chinare la testa.
Cominciamo dal post che ha ricevuto più visualizzazioni.
Vorrei iniziare invece da uno molto contestato. Ho detto che punire lo studente di 13 anni che a Verona si è rifiutato di salire sulla «scala arcobaleno» era pura follia. Per me questo ragazzo è un mito. L’omofobia non si batte così. Non tutti hanno gradito il mio pensiero. Mi hanno detto che avevo idee medioevali. Invece se a dieci anni vogliono cambiare sesso, allora va bene?
Quindi che cosa pensa della transizione iniziata durante l’adolescenza?
Anche se sono una trans non posso parlare di questi temi sui social. Mi accusano di fomentare l’odio. Sono assolutamente contraria. Se non puoi votare a 15 anni, né guidare una macchina, e non potresti neanche bere alcolici, allora perché dovresti poter prendere gli ormoni? I medici che prescrivono cure ormonali ai minori dovrebbero andare in galera. Io ho cominciato a 25 anni e ho fatto le tette a 30. Bisogna chiedersi se si è pronti ad affrontare una vita che sarà difficile.
E invece cosa succede?
Si svegliano al mattino e dicono che sono donne chiuse in un corpo maschile. Io quando mi sveglio penso a quali bollette devo pagare. Se hai un problema di sopravvivenza non credo che entri in crisi se sei uomo o donna. A me non è mai importato. Quando l’8 marzo mi fanno gli auguri rispondo: «Grazie, ma sono un uomo». Donne si nasce, non si diventa. Luxuria dice che lei è una principessa, ma non è cosi. Forse a vent’ anni eravamo principesse. Ma poi invecchi come i maschi, con la pancia. Non si può ignorare la natura. Io sono nata uomo e morirò uomo.
Non ha mai voluto operarsi, perché?
Ho creato un impero grazie al mio pisello. Ho clienti sposati che mi supplicano di avere rapporti sessuali anche la domenica mattina, mentre a casa la moglie prepara il pranzo.
Lei è sulla scena da oltre 25 anni, qual è il suo segreto?
Sono solare, energica, positiva e ho uno stile di vita sano. Guardavo alcune foto di Belén: è diventata una sciura, così brutta. Ormai è orribile. La bellezza in questa vita frenetica non vale niente. Preferisco essere ritenuta una persona intelligente. Ho visto trans bellissime finire male, massacrate dalla chirurgia estetica. Il corpo a un certo punto crolla. La droga ti distrugge. Io non sono mai voluto entrare in certi giri. Sicuramente avrei guadagnato di più.
Si riferisce alla Gintoneria di Davide Lacerenza?
Milano è cambiata. È una città sporca e pericolosa. Vent’anni fa battevo per strada, allora non c’erano le app. Avevo una Jaguar che lasciavo per notti intere sul marciapiede. Adesso se parcheggi la macchina fuori, non la ritrovi. È più violenta di Istanbul. Il mio pensiero su queste notti di eccessi, coca, sesso lo avevo già espresso ai tempi del caso Genovese e di Terrazza Sentimento. Le ragazze che frequentano quei posti sanno benissimo dove vanno e cosa può succedere. Non sono mica acqua e sapone. Eppure quando l’ho detto mi hanno attaccato.
Non è un pensiero politically correct.
Anche sui social è difficile parlarne, mi hanno «bannata» undici volte da Instagram. Ma io non mi censuro. Sostengo Trump e Putin. Dal primo giorno ho detto che nessuno può vincere contro la Russia. Non ci riuscì Napoleone, né Hitler. Sostengo Salvini, anche se da anni tutti mi chiedono perché lo faccia. Credo nella famiglia. Penso che abbiamo invitato a casa nostra il Terzo Mondo e ora siamo diventati noi il Terzo Mondo.
È sempre stato il suo pensiero?
Sono una trans di destra, lo sono sempre stata. Ho cominciato a seguire questo mondo politico con la Lega, l’unico partito che ha sostenuto la regolarizzazione della prostituzione. In Italia ci sono più di nove milioni di clienti e 100 mila prostitute, di cui circa il 40 per cento sono italiane. Eppure non si può discuterne apertamente. È una realtà che viene ignorata.
Perché?
Forse perché c’è il Vaticano, la Chiesa. Ma anche in Germania sono credenti eppure dalla prostituzione legale provengono quattro miliardi, così in Austria e in Svizzera, dove gli italiani sono i primi clienti dei bordelli. Se pagassimo le tasse sarebbe un aiuto importante per il Paese. E anche noi potremmo sognare un giorno di avere una pensione. Si parla tanto di violenza sulla donna, sui femminicidi le femministe si muovono, ma sulle puttane cala il silenzio. Avrei voluto che la Meloni spendesse almeno una parola per noi.
Cosa pensa che realisticamente si potrebbe fare?
Non dico di riaprire i bordelli, ma almeno dare delle regole precise. Hanno sempre detto che era complicato, che non potevamo mica fare lo scontrino, ma è più semplice di quello che si pensa. E le nostre tasse potrebbero servire, non per armarci contro la Russia, ma per aiutare i pensionati.
Ha mai immaginato di andare oltre, da personaggio di YouTube a un impegno nella politica?
Se avessi detto cose diverse sono sicura che sarei diventata dopo Luxuria la seconda trans eletta in Parlamento. Ma sono di destra, anzi di estrema destra. Per me tutti devono lavorare, rispettare il prossimo. Per me esiste solo la famiglia tradizionale, l’uomo e la donna, no alle adozioni gay, no alla manfrina green, no al mondo Lgbt. Una volta avevo fatto una battuta: se un bambino può avere due padri, allora un uomo può avere due mogli. Mi sono saltati addosso. La maternità surrogata è un gesto di immenso egoismo. I ricchi che si comprano i figli. Ora è reato universale e di questo posso ringraziare la Meloni.
Le è costato avere queste posizioni?
Non sarò mai invitata a un reality. Se avessi detto che l’Italia è un Paese omofobo oppure che mi avevano picchiato dopo cinque minuti avrei avuto un articolo su Repubblica, dopo dieci sarei stata invitata a Piazza Pulita. Qualche volta ho paura, potrei trovarmi davanti un fanatico con un coltello. Scherzando penso che se qualcuno uccidesse un trans di destra potrebbe diventare europarlamentare.
Come sono gli uomini che vengono da lei oggi rispetto a quelli di 20 anni anni fa?
Non gli tira più, ve lo garantisco. Bevono, fumano, si drogano. Quando ne parlo con altre donne mi danno ragione. Forse sarà anche quello che mangiamo. Ci nutriamo di cibi che abbassano il livello di testosterone, come la menta, la soia. I maschi sono sempre più femminili e le donne maschili, con i baffi e i peli sul petto.
I social hanno cambiato il rapporto con il sesso?
Sul cellulare abbiamo il più grande bordello del mondo. Eppure anche nel godere siamo diventati come quando scrolliamo lo smartphone: frenetici, ansiosi, nevrotici. Una domenica sera mi arriva un ragazzo bellissimo, palestrato, elegante. Appena finito, erano passati 15 minuti, scappa via. Gli chiedo come mai. Risponde che deve correre alla stazione a prendere la moglie e i bambini. Sono rimasta senza parole. Anche il tradimento deve avere dei limiti. Non puoi andare a prendere la famiglia al treno con il mio odore addosso. Non ci sono più tabù. Una volta se erano passivi si flagellavano dai sensi di colpa. Oggi a pranzo con i colleghi raccontano cosa fanno con la trans.
Da youtuber che mondo vede?
Il mondo reale lo conoscono solo le puttane e i poliziotti. In giro c’è una messa in scena, una patetica recita di maschere e ipocrisia. In questi 25 anni d’Italia ho visto cose eclatanti, estreme.
Sembra il monologo del replicante di Blade Runner: «Ho visto cose che voi umani…».
È così: coppie che partivano il sabato dalla provincia per venire a Milano, perché io penetrassi il marito, mentre la moglie guardava e faceva foto. Pensavo che se fossi stata al posto di quella donna sarei corsa dal divorzista. Invece sono andati via sottobraccio, soddisfatti. Ho incontrato una sessantenne che mi chiedeva come potesse vendere «la sua verginità anale». Ho visto schiere di dirigenti con doppie, triple vite: fidanzati di trans durante la settimana e genitori amorevoli nei weekend.
E alla fine tutto questo cosa le ha fatto capire?
Da prostituta dico che questo è un mondo senza Dio. È un mondo malato. Sono andata a letto con venticinquemila uomini. Ma continuo a preferire i miei amati cani.