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Tumore ai Polmoni, un test dice quanto rischi

Non tutti i fumatori hanno lo stesso pericolo di contrarre un cancro ai polmoni. Un nuovo test ci dice quanto rischiamo. Per cambiare

Chi fuma, o ha fumato tanto in passato, difficilmente leggerà questo articolo. Con un misto di ansia, scaramanzia e rimozione, penserà «a me non succede», o anche «non voglio sapere niente», e via. Quello che invece dovrebbe sapere, anziché toccare ferro (o altro) è che oggi la tecnologia e la medicina possono scoprire prima se una persona che ha alle spalle anni e anni di sigarette, o che tuttora le accende, ha un rischio basso, medio o elevato di incorrere in futuro in un tumore al polmone. E, sapendolo, sarà possibile salvarsi la pelle con una serie di mosse: fare controlli personalizzati a determinate scadenze (dipende dal tipo di rischio che si corre), assumere particolari farmaci preventivi, modificare dieta e stile di vita. E sì, ovviamente, smettere di fumare. A rendere possibile, oggi, una prevenzione davvero personalizzata, e quindi tanto più efficace, è l’unione di due esami: la Tac spirale al torace (a basso dosaggio di radiazioni) e il test dei microRna, piccole molecole che circolano nel sangue. Combinati, sono lo strumento che sta rivoluzionando la diagnosi precoce del cancro al polmone. Lo ha dimostrato lo studio BioMild condotto su 4.119 soggetti all’Istituto dei tumori di Milano e presentato ora a Barcellona alla 20° Conferenza mondiale dell’International Association for the study of lung cancer.

Ci siamo fatti raccontare da Ugo Pastorino, direttore della Struttura complessa di Chirurgia toracica dell’Istituto nazionale dei Tumori (e uno dei responsabili di questo studio innovativo), un po’ di tutto: come funziona il nuovo esame, che risultati dà, chi potrà farlo, su quali farmaci può contare chi oggi si ammala. E quali nuovi progressi medici, nella diagnosi e nella cura, ci aspettano in futuro.

Il fumo fa male, e siamo d’accordo, ma non tutti quelli che fumano si ritrovano poi con un tumore, giusto?

È così, certo, la gran parte dei fumatori non si ammala. Ma su 100 casi di cancro al polmone, l’85 per cento ha a che fare con il fumo di sigaretta.

Oggi, quando si parla di diagnosi precoce per questo tipo di tumore, che cosa si intende?

L’esame che riesce a scoprire in fase precoce un tumore al polmone è la Tac spirale. Effettuata in modo continuativo, porta a una riduzione della mortalità del 20-30 per cento. Nel nostro Istituto, con lo studio Mild, Multicenter italian lung detection, abbiamo prolungato l’esame per 5 anni portando la riduzione al 40 per cento.

La Tac spirale è rimborsata dal Servizio sanitario?

Non ancora. È rimborsata negli Stati Uniti e in Canada, l’Europa sta negoziando la regolamentazione. Oggi questo esame è a pagamento, l’unico modo per farlo gratuitamente è entrare in un programma di screening dove si arruolano pazienti, come appunto nello studio Mild. Entro fine anno speriamo comunque di negoziare con il governo almeno una prova di sperimentazione nei centri oncologici attrezzati, e di arrivare nel 2020 a uno screening rimborsato dal Ssn su tutto il territorio nazionale. Anche perché garantisce una diagnosi in fase iniziale e un intervento chirurgico mini-invasivo, che può guarire più del 50 per cento dei tumori polmonari.

Ora, nello studio successivo, il BioMild, avete unito alla Tac l’analisi dei microRna nel sangue. In questo modo che cosa vedete di più?

La Tac spirale oggi è migliorata moltissimo sia come accuratezza sia come interpretazione delle immagini. È minore, rispetto a qualche anno fa, il rischio di falsi positivi: lesioni polmonari «indolenti», che crescono lentissimamente, evolvono in cancro solo nel 2-3 per cento dei casi, e spesso hanno bisogno solo di controlli ravvicinati. L’analisi dei microRna riduce ancora di più il rischio di false diagnosi, quindi anche di interventi chirurgici inutili. Tenga presente che in altri esami oncologici standard, come la mammografia o il test per il tumore alla prostata, il numero di falsi positivi è molto più alto che nella Tac spirale per il polmone.

Ma come funziona il nuovo test combinato? E, prima di tutto, che cosa sono esattamente i microRna?

Sono biomarcatori, molecole che circolano nel sangue. Ma mentre la maggior parte dei biomarcatori utilizzati in oncologia cerca tracce dirette del cancro, i microRna sono diversi: non identificano il prodotto del tumore o i suoi geni, peraltro i piccoli tumori non liberano nel sangue materiale genomico sufficiente a essere misurato, bensì captano segnali derivanti da cellule apparentemente sane del polmone, così come del sangue e del sistema immunitario.

Ma che invece sane non sono?

Sono cellule che fanno parte del microambiente danneggiato dal fumo. I microRna sono marcatori predittivi proprio perché misurano il livello del danno in tutti i tessuti, non solo nel polmone, prima che il tumore si verifichi o sia diagnosticabile.

Il danno nel microambiente è destinato a dare origine a un cancro?

Quando arriva a una soglia troppo elevata sì, produrrà tumori nei due-tre anni successivi.

Tac più microRna che risultati hanno dato?

Abbiamo condotto la sperimentazione su oltre 4 mila soggetti arruolati dal 2013: il 70 per cento forti fumatori sopra i 55 anni, un pacchetto quotidiano per 30 anni; il 30 per cento volontari fra 50 e 55 anni che di sigarette ne fumavano 30 al giorno. Tutti sono stati sottoposti a Tac spirale e al prelievo del sangue. Il 58 per cento dei partecipanti è risultato negativo a entrambi gli esami, quindi a basso rischio di tumore. Il 37 per cento positivo a uno dei due test, rischio medio. E il restante 5 per cento ha avuto entrambi i test positivi, con un rischio molto più alto di ammalarsi.

E per queste tre categorie di persone, come cambia la prevenzione che dovranno fare?

Ci saranno misure basate sul profilo di rischio individuale. Chi ha un rischio basso non avrà bisogno di farsi tormentare, gli basterà fare ogni due-tre anni la Tac spirale. Se invece il pericolo è più alto, dovrà fare controlli combinati, Tac e microRna, più ravvicinati nel tempo. Oltre a ridurre gli altri elementi di danno: cambiare dieta, fare sport e assumere farmaci preventivi.

Quali sono?

Abbiamo appena iniziato un altro programma che arruola volontari; si chiama Smile e prevede, oltre al doppio screening, la somministrazione di un farmaco naturale, la citisina, che toglie la voglia di fumare, e la cardioaspirina che riduce i livelli di infiammazione, fattore di rischio per il tumore. Per la prima volta facciamo un intervento a 360 gradi, compreso lo stile di vita. Chi vuole, può registrarsi adesso per entrare nello studio.

Oggi, chi si ammala di tumore al polmone, su quali cure può contare oltre alla solita chemioterapia?

I farmaci immunoterapici, ossia gli anticorpi monoclonali che potenziano le difese dell’organismo, sono i più promettenti, ormai ne abbiamo diversi a disposizione. Ma in futuro sarà possibile contare anche su molecole che modulano il profilo immunitario e che attualmente non sono in uso perché hanno ancora costi proibitivi. Il nostro test che individua i fumatori a maggior rischio di tumore sarà utile, un domani, anche per capire quali saranno i pazienti che potranno beneficiare di più di questi nuovi farmaci.

Questo tipo di approccio diagnostico combinato, Tac più esame dei microRna, si applica solo al tumore?

No, unendo l’analisi dei microRna alla Tac spirale il beneficio si estende ad altre malattie. Potremo predire il rischio individuale di patologie polmonari croniche o il rischio di infarto e di malattie cardiovascolari, che oggi sono tra le prime cause di mortalità.

© riproduzione riservata

Per partecipare al Programma Smile è sufficiente avere tra 55 e 75 anni, essere forti fumatori o ex-fumatori da meno di 10 anni. Per info: www.programmasmile.it o 800.213.601

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Daniela Mattalia