Tunisia e Marocco: quando i baci sono rivoluzionari
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Tunisia e Marocco: quando i baci sono rivoluzionari

È bastato un bacio in un film per provocare una protesta sul volo Alessandria-Casablanca. In Tunisia,una coppia è stata arresta per essersi baciata in pubblico. Ma uno scrittore marocchino sfida questo tabù.

Nei giorni successivi alla rivolta egiziana contro Mubarak, c’era un segnale che, più di ogni altro, indicava che qualcosa stava cambiando. Sulla strada che costeggia il Nilo, erano aumentate le coppie di fidanzati che passeggiavano tenendosi per mano. La polizia era sparita e quindi nessuno temeva più le ramanzine o le multe per comportamenti indecenti, così tanti giovani erano tornati a sedersi sui muretti in riva al fiume per godersi il tramonto. Gli egiziani più conservatori  avevano subito iniziato a storcere il naso nel vedere queste coppie di ragazzi, spesso non sposati. Molti avevano iniziato a criticarli, chiedendo loro se non fosse il caso di scambiarsi queste effusioni a casa, invece di imbarazzare i passanti.

Le coppie che si incontrano in riva al Nilo non si baciano mai. Questo è considerato un gesto molto intimo che, in tutti i Paesi arabi, bisogna evitare in pubblico. Lo scorso dieci gennaio, due ragazzi sono stati condannati a due mesi di prigione Tunisia per essersi baciati in strada. La notizia del loro arresto ha spinto diversi tunisini di orientamento laico ad organizzare una protesta su Facebook per chiedere ai ragazzi di baciarsi davanti a tutti, sfidando le autorità.

In alcuni Paesi del mondo arabo, il divieto di baciarsi vale anche per gli stranieri. Nel 2010, una coppia inglese ha dovuto passare un mese in prigione, a causa di un bacio in un ristorante della cosmopolita Dubai. Ad Abu Dhabi, una coppia gay è stata recentemente condannata a sei mesi di reclusione, secondo il giornale Emirates 24, poiché sorpresa a baciarsi da un passante.

Anche nei film i gesti d’affetto troppo “spinti” sono considerati un tabù. Spesso basta un bacio appassionato per vietare una pellicola ai minori di 14 anni. I primi a chiedere la censura delle scene più “indecenti” sono gli islamisti. Alcuni giornali marocchini hanno riferito che diversi esponenti del partito Sviluppo e Giustizia, durante un viaggio da Alessandria a Casablanca, hanno chiesto al personale di bordo di sospendere la proiezione del film “Spiderman” perché conteneva un bacio. Secondo le testimonianze riportate dalla stampa marocchina, il personale avrebbe prima minacciato di operare un atterraggio di emergenza ad Algeri, poi avrebbe fornito delle bende ai passeggeri per permettere loro di coprirsi gli occhi durante la scena incriminata.

Lo scrittore marocchino Moulim El Aroussi ha deciso di prendersi gioco di questa protesta degli islamisti e ha postato un bacio con sua moglie, sul suo profilo Facebook . Il sito della televisione araba Al Arabiya scrive che l’intellettuale avrebbe detto di avere fatto questo gesto provocatorio per spingere le persone a far sentire la propria voce contro ogni atteggiamento lesivo della libertà personale, come quello degli islamisti sull’aereo tra Alessandria e Casablanca. Moulim El Aroussi ha spiegato che ciò che è successo su questo volo è paradigmatico della situazione marocchina: molti non condividono l’estremismo di alcuni islamisti, ma pochi fanno sentire la loro voce per protestare. Lo scrittore ha dichiarato ad Al Arabiya che ”è necessario che la maggioranza silenziosa”, quella che non avrebbe condiviso la richiesta di sospendere la proiezione del film “si faccia sentire per fermare questa ondata” di intolleranza che colpisce l’arte e il cinema.

Diversi deputati islamisti del Parlamento egiziano hanno presentato delle proposte di legge per riformare i criteri di censura nei film e hanno chiesto di istituire una Commissione per tagliare le scene più “indecenti” dalle pellicole, anche quelle girate qualche decennio fa. È un segno dei tempi che cambiano. Nei film egiziani degli anni ’60 e ’70 non mancavano mai le scene di baci, abbracci o i doppi sensi. Queste commedie rappresentavano uno specchio distorto, ma reale, della società egiziana e raccontavano le debolezze e le piccole ipocrisie di questo popolo, come succedeva nel nostro Paese con le “commedie all’Italiana”.

Nell’Egitto dei Fratelli Musulmani non c’è più spazio per questa leggerezza. Se le dittature preferivano che l’arte fosse una distrazione per tenere lontano il popolo dalla politica, gli islamisti credono che gli artisti debbano educare i cittadini ai valori etici e religiosi. Perciò, diversi intellettuali si stanno ribellando contro questo nuovo conformismo e anche un bacio può rappresentare un gesto di sfida contro i nuovi padroni dell’Africa settentrionale.

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Matteo Colombo

Vive tra Ankara e Il Cairo per studiare arabo e turco. Collabora con  diversi siti di politica internazionale. Le sue grandi passioni sono  l’Egitto, la Siria e la Turchia

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