Tutti i Presidenti della Repubblica dal 1946 a oggi
Breve storia degli 11 Capi di Stato italiani da De Nicola a Mattarella, i risultati degli scrutini, le frasi celebri
ENRICO DE NICOLA 1946 (Presidente provvisorio della Repubblica) - 1948
Il 28 giugno 1946 l'Assemblea Costituente, con 396 voti su 501 votanti, elegge l'onorevole Enrico De Nicola Capo provvisorio dello Stato, subito dopo il referendum.
Napoletano classe 1877, si dimise dalla carica per poi essere eletto Presidente il 1 gennaio 1948, dopo l'entrata in vigore della Costituzione.
Frase celebre: "Il riconoscimento è il sentimento della vigilia".
LUIGI EINAUDI (1948-1955)
È eletto al 4° scrutinio il'11 maggio 1948 con 518 voti. Nasce a Carrù (CN) il 24 marzo 1874. Ex giornalista ed ex Senatore del Regno prima dell'avvento del fascismo, ricopre in seguito cariche accademiche come economista a Milano e Torino, oltre che a Cambridge e Boston. Vice presidente dell'Accademia dei Lincei, fu Governatore della Banca d'Italia dal 1945 al 1948.
Frase celebre: "La Libertà economica è la condizione necessaria della libertà politica".
GIOVANNI GRONCHI (1955-1962)
Eletto come Einaudi al 4° scrutinio con larga maggioranza il 29 aprile 1955, ottiene ben 658 preferenze. Nato a Pontedera (PI) il 10 settembre 1887, cresce politicamente nei partiti cattolici di Murri e Sturzo. Aventiniano nel 1924, riprende l'attività politica dopo l'8 settembre 1943. Ministro del Govero di Ivanoe Bonomi nel 1944, prende parte ai lavori dell'Assemblea Costituente. Amico intimo di Enrico Mattei, fu presidente della Camera dal 1948 al 1953. Fu il primo esponente della DC al Quirinale.
Frase celebre: "La prosperità conquistata con la collaborazione di tutti deve essere ripartita equamente fra tutti come è norma di ogni Costituzione che tenda a formare istituti e costume di effettiva democrazia (...) e deve insieme essere utilizzata per una razionale e generosa assistenza alle nazioni meno progredite al fine di metterle in grado di ridurre tempestivamente le enormi differenze del loro livello di vita".
ANTONIO SEGNI (1962-1964)
L'elezione di Antonio Segni avviene soltanto al 9° scrutinio dopo una serie di sessioni molto tormentate. Ottiene la maggioranza dei voti, 443, il 6 maggio 1962. Nato a Sassari il 2 febbraio 1891 era avvocato e attivista del PPI. Durante la guerra fu tra i fondatori della DC in Sardegna. Fu presidente del Consiglio di due monocolori Dc, nel 1955 e nel 1957. Nel 1964 fu al centro, con il generale De Lorenzo, del presunto piano eversivo noto come "Piano Solo". Fu costretto alle dimissioni volontarie il 6 dicembre 1964 per le gravi conseguenze di un ictus cerebrale.
Frase celebre: una frase di Pietro Nenni rivolta a Segni durante la crisi del golpe De Lorenzo ricorda la sua presidenza. "Si ode un tintinnar di sciabole".
GIUSEPPE SARAGAT (1964-1971)
Fu eletto soltanto al 21° scrutinio il 28 dicembre 1964. Classe 1898, socialista, fu attivo nella Resistenza dal 1943 e ministro con Bonomi nel 1944. Ambasciatore italiano in Francia, nel 1947 è tra i fondatori del PSDI dopo la scissione dai socialisti. E'segretario del neonato partito oltre che ministro degli Esteri nei primi due governi di Aldo Moro nel 1963-64.
Frase celebre: "Gli Italiani guadagnano netto, ma vivono lordo!".
GIOVANNI LEONE (1971-1978)
La sua fu la più lunga elezione della storia dell'Italia repubblicana. Fu eletto al 23° scrutinio con 518 voti contro i 408 di Pietro Nenni, alla vigilia di Natale il 24 dicembre 1971. Nato a Napoli nel 1908, professore di Diritto e Procedura Penale, fu tra i membri della Costituente per la DC.
Due volte Presidente del Consiglio in due governi balneari nel 1963 e 1968, si dimise volontariamente il 15 giugno 1978 per gli effetti dello scandalo Lockheed e per la grave crisi del paese che seguì il rapimento di Aldo Moro.
Frase celebre: "Non basta mandare i figli a scuola, bisogna accompagnarli sulla via degli studi, bisogna costruire giorno per giorno in essi la consapevolezza che a scuola si va non per conquistare un titolo, ma per prepararsi alla vita".
SANDRO PERTINI (1978-1985)
Ottiene una maggioranza schiacciante al 16° scrutinio l'8 luglio 1978, con ben 832 voti. Nato a Stella (SV) il 25 settembre 1896, socialista, è condannato per la prima volta al confino nel 1926. Fuggito in Francia, torna in patria nel 1929 dove viene arrestato e condotto in carcere per 7 anni e rifiuta la grazia e la commutazione della pena al confino. E'in carcere quando viene liberato nell'agosto 1943. Successivamente è arrestato dalla SS e condannato alla fucilazione. Nel 1944 evade dal carcere di Regina Coeli assieme a Saragat. Fugge a Milano dove diviene tra i più importanti membri del CLN.
Fu direttore dell "Avanti!" e due volte Presidente dalla Camera nel 1968 e nel 1972.
Frase celebre: "Sono al fianco di chi soffre umiliazioni e oppressioni per il colore della sua pelle. Hitler e Mussolini avevano la pelle bianchissima, ma la coscienza nera. Martin Luther King aveva la pelle color dell'ebano, ma il suo animo brillava della limpida luce, come i diamanti che negri oppressi estraggono dalle miniere del Sudafrica, per la vanità e la ricchezza di una minoranza dalla pelle bianca".
FRANCESCO COSSIGA (1985-1992)
È eletto subito, al 1° scrutinio, il 24 giugno 1985 con 752 preferenze. Sassarese, classe 1928, è insegnante di Diritto Costituzionale. Iscritto alla Democrazia Cristiana nel 1945, entra nel 1976 come ministro dell'Interno nei governi Moro e Andreotti. E'eletto presidente del Consiglio il 4 agosto 1979 e Presidente del Senato il 12 luglio 1983.
Frase celebre:
"Veltroni si intende di cinema e Africa. Non costringiamolo a capire anche questa cosa. Lui è il ma anche, è per il giustizialismo e l'antigiustizialismo, per il freddo e per il caldo".
OSCAR LUIGI SCALFARO (1992-1999)
E' eletto il 25 maggio 1992 al 16° scrutinio con 672 voti. Nato a Novara il 9 settembre 1918, avvocato, è presto vedovo della moglie, Maria Inzitari. Nel 1946 è membro della Costituente. Negli anni successivi collabora alla stesura degli accordi per l'Alto Adige (De Gasperi-Gruber) e per il ritorno di Trieste all'Italia. Ministro dei Trasporti nei governi Leone e Moro tra il 1966 e il 1968, Scalfaro partecipa al governo Craxi come Ministro dell'Interno. Eletto Presidente nel 1992 si trova ad affrontare la crisi politico-morale di Tangentopoli. E'uno dei padri della moneta unica europea e dell'ingresso della lira in area Euro.
Frase celebre "Io non ci sto!"
CARLO AZEGLIO CIAMPI (1999-2006)
Viene eletto al 1° scrutinio il 13 maggio 1999 con la maggiornaza assoluta di 707 voti. Nasce a Livorno il 9 dicembre 1920. Laureatosi a Pisa nel 1946, nel 1960 entra in Bankitalia, nel 1979 è Governatore, mantenendo la carica fino al 1993. Nello stesso anno è eletto Presidente del Consiglio, quindi ministro del Tesoro con Prodi nel 1996 e con D'alema nel 1998. Duraqnte la carica fu impegnato all'allineamento del Paese ai parametri economici sanciti dal trattato di Maastricht.
Frasce celebre: "I nomi del Risorgimento sono vivi, sono dentro di noi, ci appartengono. Ovunque vada, in questo lungo viaggio in Italia, mi rendo conto che gli italiani sono sempre orgogliosi della loro storia".
GIORGIO NAPOLITANO (2006-2015)
L'elezione per il primo mandato presidenziale lo vede eletto al 4° scrutinio con 543 voti il 10 maggio 2006. Il 22 aprile 2013 viene eletto per il secondo mandato con 738 voti.
Napoletano della classe 1925, dal 1945 è membro e attivista del PCI. Nel 1981 è nominato presidente dei deputati comunisti. Più volte membro della Commissione Affari Esteri tra gli anni '80 e '90, nel 1992 è eletto Presidente della Camera. Fu ministro dell'Interno con Prodi nel 1996. Scrittore e saggista, si è occupato di storia politica e delle relazioni internazionali.
Frase celebre: "Le misure rivolte a ridurre la povertà e quelle contro l'esclusione sociale devono andare di pari passo".
SERGIO MATTARELLA (2015-)
Viene eletto il 31 gennaio 2015 alla quarta votazione con 665 voti.
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