Regno Unito, cosa succederà al governo May dopo lo scandalo a luci rosse
Il ministro della difesa Fallon si è dimesso, nel mirino altri deputati. Il primo ministro sapeva, ora rischia la destituzione
Nel clima già teso per la Brexit, un nuovo scandalo sessuale fa tremare Westminster. Il governo britannico, che dal 13 luglio 2016 vede nel ruolo di primo ministro la conservatrice Theresa May, viene scosso dall'inchiesta che vuol fare luce sulle presunte molestie sessuali di diversi esponenti conservatori e membri del governo.
Le dimissioni di Michael Fallon
Il primo a cadere è stato il ministro della Difesa britannico, Michael Fallon, dimessosi dopo l'accusa di aver molestato una giornalista radiofonica, Julia Hartley-Brewer, nel 2002. La May ha nominato al suo posto il 41enne Gavin Williamson, che occupava il ruolo di capogruppo dei Tories ai Comuni. Nella bufera resta anche il numero due del governo, Damian Green, finito nel dossier sugli abusi sessuali a Westminster ed accusato di palpeggiamenti dall'attivista Kate Maltby.
Il caso di Mark Garnier
Il terremoto era iniziato quando Caroline Edmondson, segretaria del sottosegretario al Commercio estero, Mark Garnier, ha rivelato di aver acquistato sex toys su indicazione del politico. "Mi ha portata nel quartiere a luci rosse di Soho e mi ha dato soldi per comprare due vibratori. Mentre li acquistavo lui è rimasto fuori dal negozio. Garnier, 53 anni e tre figli, ha poi confermato tutto al Mail on Sunday ammettendo anche di aver usato in più occasioni l'appellativo "tette di zucchero". Abbastanza per far esplodere lo scandalo che in poco tempo si è diffuso a macchia d'olio coinvolgendo altri membri del governo.
L'inchiesta
Il primo ministro Theresa May ha immediatamente aperto un'inchiesta per verificare le denunce e valutare se sia stata violata la condotta ministeriale. Le rivelazioni della Edmondson hanno però innescato una reazione a catena di denunce per gli eccessi a sfondo sessuale, nelle parole e negli atteggiamenti, di alcuni membri del governo.
Le molestie di ministri e deputati
Nel mirino dell'inchiesta anche una chat di Whtsapp creata da segretarie e assistenti parlamentari per avvertirsi e confrontarsi sui deputati molestatori. Un'ulteriore conferma di un problema che era già noto al governo May: sembra, infatti, che da tempo, ogni settimana, il primo ministro ricevesse un rapporto dettagliato sui comportamenti scabrosi di deputati e ministri, un ulteriore argomento d'indagine anche per la polizia inglese.
Il rischio di destituzione
La bomba è esplosa e il governo dovrà correre ai ripari per salvare la faccia. Il coinvolgimento del braccio destro della May, Damian Green, è l'occasione ideale per chi vuole affondare il governo chiedendone la destituzione per responsabilità oggettiva. La giovane deputata laburista Lisa Nandy ha infatti accusato pubblicamente la May di aver ignorato ben tre rapporti che lanciavano l'allarme sui comportamenti ad "alta libido" dei deputati.
La profezia di Black Mirror
Lo scandalo Garnier tiene banco anche sui social network e in tanti hanno notato i punti in comune con la trama del primo episodio di Black Mirror. Nella puntata d'esordio della serie tv britannica, ideata e prodotta da Charlie Brooker, il primo ministro inglese si ritrova ad affrontare uno scandalo sessuale diventando argomento principale sui social network di tutto il mondo. Una versione surreale e distopica uscita nel 2011 che sembra però aver ispirato il... futuro.
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