Unioni civili: che cos'è la "stepchild adoption"
Uno dei punti critici del DDL Cirinnà è l'adozione del figlio del partner da parte del genitore non biologico
Uno dei passaggi più controversi del DDL sulle unioni civili fra persone dello stesso sesso e le convivenze di fatto, incardinato in Aula con testo base a prima firma della relatrice Monica Cirinnà (PD), riguarda la cosiddetta "stepchild adoption".
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha assicurato i primi di ottobre che "sul 95% della legge c'è l'accordo di tutti", precisando: "credo che sulla stepchild adoption ci sarà una grande discussione in Senato perché sia nel PD che negli altri partiti ci sono posizioni diverse". "Su alcuni punti non ci sarà una posizione del governo", né del PD, i cui senatori "verranno lasciati alla libertà di coscienza".
Oggi il Ministro della Giustizia Orlando, in un'intervista a La Repubblica ha dichiarato di essere favorevole, oltre che a firmare subito la legge sulle unioni civili, anche alle adozioni per i gay. Ma cos'è questo 5% del DDL Cirinnà su cui una parte della maggioranza di governo - i centristi di AP e i cattolici del PD - non è d'accordo e continua a non transigere?
Questa scheda cerca di capire meglio cosa sia l'ultimo "punto critico" della legge sullle unioni civili, di cui si prefigura l'approvazione da parte di una maggioranza diversa da quella governativa.
Cos'è la stepchild adoption?
Letteralmente, stepchild adoption significa "adozione del figliastro", cioè del figlio "di primo letto" del coniuge. Questo istituto, mediato da un modello di stampo anglosassone, prevede la possibilità, da parte di uno dei due componenti di una coppia omosessuale, di adottare il figlio biologico o adottivo del partner, essendo riconosciuto come secondo genitore "sociale".
In realtà, a dispetto del nome, l'istituto risponde anzitutto alle esigenze dei figli di coppie omosessuali già esistenti, per lo più concepiti all'estero grazie alla procreazione medicalmente assistita, e che in Italia risultano per lo Stato figli del solo genitore biologico. In caso di suoi problemi o decesso, l'altro genitore non ha attualmente alcun diritto né dovere giuridico nei confronti del bambino, esposto a possibili contese.
L'istituto dell'adozione non viene intaccato e rimane prerogativa delle coppie eterosessuali. La pratica della gestazione per altri in Italia resta vietata.
La legge negli altri Paesi
Attualmente la stepchild adoption esiste in Austria (2013), Belgio, Danimarca, Estonia (dal 2016), Finlandia (2009), Francia, Germania (figli biologici dal 2004, adottati dal 2013), Islanda, Israele (2005), Malta, Olanda, Norvegia, Slovenia (figli biologici dal 2011), Spagna, Svezia, Regno Unito, Colombia (2014), Groenlandia (2009) e Florida e Montana in USA.
Il tema della cosiddetta "adozione gay" non è in discussione in Italia, ma in oltre 25 Paesi del mondo esiste anche la possibilità, per le coppie gay e lesbiche, davanti alla legge in tutto e per tutto come quelle eterosessuali, di adottare bambini orfani o adottabili.
La giurisprudenza in Italia
- Nell'agosto del 2014 il Tribunale per i Minorenni di Roma assegnava per la prima volta la qualifica legale di genitore alla madre "sociale", non biologica, di una bambina, riconoscendo una situazione già consolidata di "omogenitorialità sana e meritevole d’essere riconosciuta", nel "supremo interesse del minore".
- Nel gennaio 2015 una sentenza della sezione famiglia della Corte d'Appello di Torino ha accolto per la prima volta la richiesta di due donne, sposate in Spagna e poi divorziate, di essere riconosciute entrambe madri del bambino da loro avuto con l'inseminazione eterologa.
- Nell'aprile 2015 una sentenza del Tribunale di Palermo ha "riconosciuto alla ex compagna della madre biologica la facoltà di incontrare e tenere con sé i figli, secondo un calendario di incontri stabilito".
I comuni
- Nel febbraio 2015 il Comune di Roma ha trascritto l’atto di nascita di un bambino figlio di una coppia lesbica.
- L'Ufficio Anagrafe del Comune di Napoli ha provveduto il 30 settembre 2015 alla trascrizione dell'atto di nascita di un bambino, nato il 3 agosto 2015, figlio di due donne sposate in Spagna da dieci anni e residenti a Barcellona. La trascrizione è avvenuta su richiesta del Consolato generale d'Italia a Barcellona.
Le posizioni di Renzi e dei partiti
Col voto favorevole di PD, SEL, Movimento 5 Stelle e ALA (i verdiniani), la conferenza dei capigruppo del Senato ha dato il via libera ieri alla calendarizzazione in Aula del DDL Cirinnà.
"C'è una posizione dei partiti di governo perché la legge sulle unioni civili si faccia subito. Credo che in settimana sarà in Aula", prima della sessione di bilancio, aveva detto ieri il Presidente del Consiglio a Rtl 102.5, all'indomani di un lungo vertice sul tema tenutosi a Palazzo Chigi con Angelino Alfano.
Con le altre componenti cattoliche della maggioranza il leader di NCD vorrebbe sostituire la stepchild adoption con un affido rafforzato, con un'insistenza vista dali renziani come un modo per boicottare il testo Cirinnà. Si è smarcato l'esponente di NCS Fabrizio Cicchitto, che dice sì alla stepchild adoption, giudicando inutile la polemica sul cosiddetto "utero in affitto" sollevata da alcuni esponenti del suo stesso partito.
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Le unioni civili continuano a dividere il governo
Matteo Renzi ha parlato di modello tedesco, stepchild adoption compresa, fin dalle primarie a segretario del PD. Ha ribadito il suo impegno a non cedere a ulteriori "ribassi" sul tema in numerose dichiarazioni pubbliche. Ha annunciato l'arrivo in Aula del provvedimento fin dall'estate del 2014.
Il Movimento 5 stelle si è detto pronto a votare "il primo testo della senatrice Cirinnà, approvato dagli iscrtti al blog con più dell'85% di sì".
"Forza Italia vuole le unioni civili, Berlusconi è favorevole", secondo Michela Vittoria Brambilla, presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza, in un'intervista al Corriere della Sera ha spiegato che FI è pronta al sì anche sulla stepchild adoption, definita una garanzia assoluta per il minore.
Le posizioni delle associazioni LGBT
Per l'associazione Famiglie arcobaleno, che dal 2005 riunisce i genitori omosessuali e promuove il dibattito pubblico sull'omogenitorialità, la stepchild adoption è "una misura debole, insufficiente e fortemente discriminatoria che permetterebbe però di tutelare in parte i minori nati dalla volontà di due uomini o di due donne grazie all'eterologa e alla procreazione medicalmente assistita, attuata all'estero."
Secondo il loro punto di vista, le coppie omosessuali che insieme concepiscono un figlio, anche se solo uno dei due lo genera, non dovrebbero "poter adottare" figli già propri, ma semplicemente andare all'anagrafe e registrarne la nascita come fanno le coppie eterosessuali che hanno figli con la procreazione medicalmente assistita. Questo è un obiettivo comune alle altre associazioni LGBT, insieme a quello del matrimonio egualitario.
Le critiche di Famiglie Arcobaleno al DDL Cirinnà:
- Prevede un modello analogo a quello dell'adozione speciale, riguardante minori nati da altri rispetto all'adottante ma rimasti orfani, in parte o totalmente, e con i quali chi adotta ha un legame affettivo, mentre nel caso delle coppie omosessuali "il figlio ha entrambi i genitori ed è considerato tale fin dalla nascita".
- Crea legami soltanto tra l'adulto che adotta e l'adottato ma non, come avviene invece con l'adozione legittimante, tra il figlio e tutta la parentela dell'adottante.
- È legata all'unione civile e non è pertanto accessibile a coppie ormai separate.
I numeri
Secondo una ricerca del 2005 condotta da Arcigay con il patrocinio dell'Istituto Superiore di Sanità, all'epoca il 17,7% dei gay e il 20,5% delle lesbiche con più di 40 anni avevano almeno un figlio. Considerando tutte le fasce d'età, erano genitori un gay o una lesbica su 20.
Non esistono dati ufficiali sui numeri dei bambini con genitori omosessuali in Italia, che le associazioni LGBT stimano in circa 100.000.