Unioni civili: come funziona il modello tedesco che vuole Renzi
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Unioni civili: come funziona il modello tedesco che vuole Renzi

Le civil partnership in Germania eguagliano i diritti di coppie gay a quelle degli etero sposati. Aprendo anche all'adozione dei figli biologici

Il premier Matteo Renzi e la cancelliera tedesca Angela Merkel Ansa

Che Renzi puntasse al modello tedesco anche sulle unioni civili era evidente. Già il testo della senatrice Monica Cirinnà in discussione da alcuni mesi mutua nel nostro ordinamento molti aspetti del modello in vigore in Germania dal 2001. L'annuncio di Renzi arrivato ieri sera di voler procedere con un decreto all'introduzione delle civil partnership alla tedesca anche nel nosto Paese, sembra essere dettato più da un'esigenza di opportunità che di sostanza. Con un decreto si potrebbe procedere più speditamente e archiviare le polemiche di quella parte di centrodestra che di "matrimonio gay" non vuole proprio sentir parlare. L'annuncio è arrivato dopo l'apertura di Silvio Berlusconi alle unioni gay e persino alle adozioni. Così Renzi forte dell'appoggio anche di Forza Italia dopo settimane di annunci ha preso la palla al balzo per scavalcare ancora una volta il potere legislativo delle Camere e procedere a colpi di decreto. Gli uffici di Palazzo Chigi sono stati incaricati di redigere un testo entro trenta giorni, giusto il tempo di approvare la legge di stabilità. Ma ecco, in pochi punti, come funziona il modello alla tedesca per le unioni civili.


Il contenuto

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Nelle civil partnership due persone maggiorenni, anche dello stesso sesso, possono contrarre tra loro un'unione civile per organizzare la loro vita in comune. Proprio come un matrimonio ci si scambia una formula davanti ad un ufficiale civile e due testimoni. L'unione si scioglie per separazione consensuale, per causa di morte e se una delle parti contrae matrimonio. Al momento della stipulazione del contratto di unione si possono scegliere il regime patrimoniale da adottare (comunione o separazione dei beni) e il cognome di famiglia. I coniugi uniti in unione civile hanno gli stessi diritti davanti alla legge di un membro di famiglia. Quindi entra a far parte dell'asse ereditario, ha diritto alla pensione di reversibilità e a tutte le decisioni in campo sanitario qualora il partner perdesse la capacità di intendere e di volere. Inoltre, nelle graduatorie pubbliche dove l'appartenenza a un nucleo familiare costituisca un titolo preferenziale, le unioni civili godono degli stessi privilegi. Ed anche sul posto di lavoro si estendono i benefici alle coppie gay unite civilmente in merito ai permessi familiari.

I figli

Neonati in ospedale in una foto d'archivioAnsa

Il testo in preparazione a Palazzo Chigi, dovrebbe contenere la possibilità di adottare i figli già presenti nella coppia, ovvero figli biologici di uno solo dei partner. Questa previsione risponderebbe alla recente sentenza del Tribunale per i Minorenni di Roma che lo scorso agosto ha riconosciuto l'adozione di una bimba che vive con una coppia omosessuale composta da due donne libere professioniste. La bambina è figlia biologica di una sola delle due conviventi. La sentenza è la prima in questo senso è ha dato il via ad una serie di ricorsi in tutta Italia. Il testo del governo non conterrebbe invece nessuna previsione in merito all'adozione dei bambini da parte delle coppie unite civilmente.

Cosa ne pensa Monica Cirinnà

Una coppia gay australiana (Paul McCarthy e Trent Kandler) "trasportata" a Wellington dall'agenzia New Zealand Tourism per promuovere i matrimoni gay in Nuova Zelanda, dove il matrimonio omosessuale è legale

Hagen Hopkins /Getty Images

Monica Cirinnà che ha lavorato in commissione per unificare quindici proposte di legge in testo base, non si sente scavalcata dalla proposta del premier ma anzi si dice contenta. "Se Renzi vuole rispettare il modello tedesco dovrà riprendere il mio testo. Dobbiamo dare risposte a questi cittadini che per ora sono considerati di serie B in tutto. Bisogna capire se c'è una reale apertura del centro destra, altrimenti sarebbe meglio fare prima la legge elettorale e poi portare questo testo in Parlamento. Comunque dobbiamo sbrigarci. Ed il Presidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, Nitto Palma mi ha confermato poco fa che appena finita la discussione sui decreti in scadenza ora, si metterà in votazione il mio testo unificato sulle unioni civili. Il decreto va benissimo, ma se non dovesse arrivare suggerisco al governo di presentare degli emendamenti al mio testo così potremmo arrivare alla votazione entro fine anno con larghe convergenze in Parlamento. Giovanardi e Roccella se ne faranno una ragione".

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Sara Dellabella