Le unioni civili continuano a dividere il Governo
Posizioni ancora distanti anche dopo il lungo vertice Renzi-Alfano: adozioni e utero in affitto i temi della discordia
Due ore di vertice a Palazzo Chigi tra Matteo Renzi e Angelino Alfano non sono bastate a colmare la distanze tra le due forze di governo sul tema delle unioni civili, con il disegno di legge che - sintetizzando il tutto - sarà così portato in Aula subito dopo l'ok alle riforme ma senza l'accordo con Ap.
Divisi dalle adozioni
A spaccare la maggioranza è la parte relativa alle adozioni e all'utero in affitto, punti sui quali i centristi non sono assolutamente disposti a mediare. "Faremo una battaglia leale e coerente sui nostri principi: sì al riconoscimento di diritti individuali patrimoniali, no all'adozione dei bambini. Quello delle adozioni è un tema che oggi ci divide molto", ha evidenziato lo stesso Alfano al termine dell'incontro, sottolineando anche che le unioni civili non sono per il suo partito "un'emergenza nazionale" e osservando al contempo come il Cirinnà-bis vada ancor meno bene del primo testo a firma della senatrice Pd.
in Senato anche grazie al M5S
Le distanze sono ovviamente confermate anche dalla controparte: "Ci sono differenze sul merito e sui tempi", ha affermato il capogruppo Pd Luigi Zanda, presente al vertice con il suo omologo centrista Renato Schifani e con il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. Come voluto da Renzi, tuttavia, il Pd punta deciso a portare il ddl in Assemblea al Senato anche grazie a un voto di sponda del Movimento 5 Stelle.
In ogni caso l'ok di Palazzo Madama non dovrebbe arrivare prima del gennaio 2016, con la discussione che da qui ad allora andrà avanti non solo tra gli alleati di governo ma all'interno dello stesso Pd, dal momento che quello dell'adozione è un tema sul quale anche il partito di Matteo Renzi è diviso, con i catto-Dem che hanno già presentato un emendamento per l'introduzione dell'affido sul quale potrebbe anche esserci una convergenza.