Sangue, colombe e fulmini. Tre misteri in Vaticano
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Sangue, colombe e fulmini. Tre misteri in Vaticano

Il fulmine sul Cristo Redentore, le colombe  uccise dai predatori ed il furto della reliquia di Giovanni Paolo II. Tutto in una settimana importante per il calendario satanico

Coincidenze. Sono solo coincidenze ma indubbiamente molto inquietanti. Prima il fulmine che colpisce il Cristo Redentore a Rio de Janeiro, poi le colombe della pace braccate e uccise da corvi e gabbiani in piazza San Pietro ed infine il furto dell’ampolla con il sangue di Giovanni Paolo II.

In meno di una settimana tre eventi “strani” hanno riguardato la Chiesa. Due fatti riconducibili alla “natura”, il fulmine e gli uccelli predatori e l’ultimo invece riconducibile alla pista satanica.
Così almeno sostiene l’Osservatorio Antiplagio.

Il furto del sangue del Papa polacco sarebbe avvenuto in Abruzzo, due notti fa, assieme ad un prezioso crocefisso nella piccola chiesa di San Pietro della Ienca, sotto il Gran Sasso. Si tratta di una chiesetta costruita in una piccola località molto cara non solo al pontefice polacco che sarà canonizzato il prossimo 27 aprile, ma anche a Papa Giovanni XXIII che la raggiungeva per sciare, passeggiare e meditare.

Ma il fatto avvenuto a San Pietro della Ienga non sarebbe solo un semplice furto di una reliquia. Infatti, secondo l’Osservatorio Antiplagio il giorno in cui si sarebbe verificato il furto coinciderebbe nel calendario satanico con l'inizio del dominio del demone Volac, evocato dal 25 al 29 gennaio, periodo nel quale rientrano anche il ricordo sacrilego e il risvolto satanico dell'olocausto nazista nella 'Giornata della Memoria', per preparare il capodanno di Satana che si celebra il primo febbraio.

E proprio per gli adoratori e seguaci di Satana proprio in questa fase dell'anno il sangue e la croce sono oggetti da profanare, sia per la religione cattolica che per quella ebraica

Certo è che per sapere di più su questa vicenda, dovremmo aspettare le indagini dei carabinieri che proprio in queste ore con i cani addestrati per la ricerca delle persone scomparse, stanno setacciando l’area attorno alla piccola chiesetta abruzzese alla ricerca del sangue del pontefice che secondo alcuni potrebbe essere stato disperso in terra durante un rito satanico.

Questo però sarebbe solo l’ultimo evento di cui si è venuti a conoscenza. Solo due giorni prima del furto la tempesta di fulmini che si è scatenata sul cielo di Rio. Non è certamente la prima volta che un violento temporale colpisce la città brasiliana ma certamente è la prima volta che un fulmine si abbatte sulla statua del Cristo Redentore, alta 38 metri che dal monte Corcovado domina da sempre la città brasiliana, portandogli via di netto il pollice della mano destra.
Infine, le immagini un po’ inquietanti,se non altro per il valore simbolico, delle colombe liberate dallo studio del Palazzo Apostolico Vaticano dai due ragazzi dell’Azione Cattolica.  "Oggi non sono solo, ma in compagnia di questi due che sono venuti a trovarmi. Sono proprio bravi questi due”, esordisce papa Francesco. Poi fa leggere ai due ragazzi un messaggio dell’Azione Cattolica di Roma e insieme liberano le due colombe simbolo di pace. Ma il loro “volo” dura  davvero un battito d’ali. Pochi istanti, infatti e le due colombe muoiono sotto gli occhi attoniti della folla presente in piazza uccise da un corvo e da un gabbiano.
  

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Nadia Francalacci