Venezuela, le proteste contro Maduro - Foto
Da inizio aprile l'opposizione è in piazza chiedendo le dimissioni del presidente e nuove elezioni. 120 le vittime finora accertate
Ancora non si intravede una via d'uscita alla profonda crisi politica in cui è sprofondato il Venezuela, dove dall'inizio di aprile è iniziata un'ondata di proteste contro il governo di Nicolás Maduro che ha imposto con il referendum del 30 luglio una nuova assemblea costituente autoritaria che porta dritta a una nuova forma di dittatura.
La dura reazione del regime chavista alle manifestazioni popolari ha spinto il Paese nel caos e la spirale di violenza in cui è precipitato sembra inarrestabile, tanto da far ipotizzare una degenerazione degli scontri in una vera e propria guerra civile. Finora sono 120 i morti.
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Scaturite dalla sentenza del Tribunale Supremo di Giustizia (poi ritirata) che il 29 marzo ha di fatto esautorato, assumendone tutti i poteri, l'Assemblea nazionale - cioè l'unica istituzione del Paese controllata dall'opposizione - le proteste hanno coinvolto, a più riprese, centinaia di migliaia di cittadini, a Caracas e in diverse altre città del Paese.
I leader dell'opposizione, tra cui spicca il primo vicepresidente del Parlamento, Freddy Guevara, hanno ribadito ancora nelle ultime ore che "finché ci sarà dittatura ci saranno proteste".
Il primo mese di proteste
29 aprile 2017. Un momento della marcia notturna degli studenti in memoria del loro compagno Juan Pablo Pernalete, ucciso il 26 aprile da una granata lacrimogena lanciata dalla polizia durante le proteste anti Maduro a Caracas, in Venezuela. RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
29 aprile 2017. Un momento della marcia notturna degli studenti in memoria del loro compagno Juan Pablo Pernalete, ucciso il 26 aprile da una granata lacrimogena lanciata dalla polizia durante le proteste anti Maduro a Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
29 aprile 2017. Un momento della marcia notturna degli studenti in memoria del loro compagno Juan Pablo Pernalete, ucciso il 26 aprile da una granata lacrimogena lanciata dalla polizia durante le proteste anti Maduro a Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
29 aprile 2017. Un momento della marcia notturna degli studenti in memoria del loro compagno Juan Pablo Pernalete, ucciso il 26 aprile da una granata lacrimogena lanciata dalla polizia durante le proteste anti Maduro a Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
26 aprile 2017. Lilian Tintori, moglie del leader dell'opposizione incarcerato dal 2014, Leopoldo Lopez, partecipa a una protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela, indossando una maschera antigas. EPA/CRISTIAN HERNANDEZIl primo mese di proteste
26 aprile 2017. Membri della Guardia nazionale bolivariana bloccano il passaggio ai dimostranti che cercano di raggiungere la sede dell'ufficio dell'Ombudsman, nella zona ovest di Caracas, in Venezuela, durante una protesta anti Maduro.EPA/CRISTIAN HERNANDEZIl primo mese di proteste
26 aprile 2017. Un manifestante fa sventolare una bandiera nazionale durante gli scontri con la Polizia nazionale bolivariana, nel corso di una protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela.EPA/MIGUEL GUTIERREZIl primo mese di proteste
26 aprile 2017. Un manifestante tra i gas lacrimogeni lanciati dalla polizia nel corso di una protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela. EPA/CRISTIAN HERNANDEZIl primo mese di proteste
26 aprile 2017. Un momento della nuova marcia contro il governo di Maduro lungo le strade di Caracas, in Venezuela. EPA/CRISTIAN HERNANDEZIl primo mese di proteste
26 aprile 2017. Un momento degli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine durante una protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela.EPA/CRISTIAN HERNANDEZIl primo mese di proteste
26 aprile 2017. Membri della Guardia nazionale bolivariana bloccano il passaggio ai dimostranti durante una protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela. EPA/CRISTIAN HERNANDEZIl primo mese di proteste
26 aprile 2017. Un momento degli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine durante una protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela.EPA/CRISTIAN HERNANDEZIl primo mese di proteste
26 aprile 2017. Un manifestante lungo una strada di Caracas, in Venezuela, durante una protesta anti Maduro. EPA/CRISTIAN HERNANDEZIl primo mese di proteste
26 aprile 2017. Membri della Polizia nazionale bolivariana si scontrano con dei manifestanti durante una protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela.EPA/MIGUEL GUTIERREZIl primo mese di proteste
26 aprile 2017. Un soldato della Guardia nazionale bolivariana impegnato a bloccare il passaggio ai dimostranti durante una protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela. EPA/CRISTIAN HERNANDEZIl primo mese di proteste
26 aprile 2017. Un momento della nuova marcia contro il governo di Maduro lungo le strade di Caracas, in Venezuela. EPA/MIGUEL GUTIERREZIl primo mese di proteste
26 aprile 2017. Un momento della nuova protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela.EPA/CRISTIAN HERNANDEZIl primo mese di proteste
26 aprile 2017. Membri della Guardia nazionale bolivariana bloccano il passaggio ai dimostranti durante una protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela.EPA/CRISTIAN HERNANDEZIl primo mese di proteste
26 aprile 2017. People take part in a demonstration against the government of President Nicolas Maduro in Caracas, Venezuela, 26 April 2017. Venezuela's security forces again dispersed some of the opposition marches in Caracas, which were intended to reach the main headquarters of the Ombudsman's Office in the center of the capital. EPA/MIGUEL GUTIERREZIl primo mese di proteste
25 aprile 2017. A Caracas, la Procuratrice generale del Venezuela, Luisa Ortega Diaz, dà notizie relative alle 26 persone morte dall'inizio dell'ondata di proteste. EPA/MIGUEL GUTIERREZIl primo mese di proteste
24 aprile 2017. Una donna mostra uno striscione su cui si legge "Maduro fuori", nel corso di una manifestazione antigovernativa lungo una strada di Caracas, in Venezuela. EPA/MIGUEL GUTIERREZIl primo mese di proteste
24 aprile 2017. Da sinistra, Mitzi Capriles, moglie del sindaco di Caracas, Antonio Ledezma; la leader dell'opposizione MarÌa Corina Machado; Lilian Tintori e MarÌa Antonieta de López, moglie e madre del leader dell'opposizione Leopoldo López, in carcere dal 2014; e Helen Fernandez, sindaco in carica di Caracas, nel corso di una manifestazione antigovernativa lungo una strada della capitale, in Venezuela.EPA/MIGUEL GUTIERREZIl primo mese di proteste
24 aprile 2017. Una grande manifestazione anti Maduro a Caracas, in Venezuela, nel giorno in cui l'opposizione ha organizzato un blocco delle principali arterie viarie del Paese. EPA/CRISTIAN HERNANDEZIl primo mese di proteste
24 aprile 2017. Un manifestante anti Maduro col volto coperto partecipa a una protesta a Caracas, in Venezuela, nel giorno in cui l'opposizione ha organizzato un blocco delle principali arterie viarie del Paese. EPA/CRISTIAN HERNANDEZIl primo mese di proteste
24 aprile 2017. Un gruppo di manifestanti anti Maduro trasporta un cavo di metallo per bloccare una strada a Caracas, in Venezuela, nel giorno in cui l'opposizione ha organizzato un blocco delle principali arterie viarie del Paese. EPA/MIGUEL GUTIERREZIl primo mese di proteste
24 aprile 2017. Un manifestante sdraiato lungo una strada di Caracas, in Venezuela, nel corso di un blocco delle principali arterie del Paese organizzato dalle forze di opposizione contro il governo Maduro. EPA/MIGUEL GUTIERREZIl primo mese di proteste
24 aprile 2017. Una manifestante con volto coperto dalla bandiera nazionale durante gli scontri con la polizia nel corso di una protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela. EPA/MIGUEL GUTIERREZIl primo mese di proteste
24 aprile 2017. Un gruppo di manifestanti anti Maduro trasporta un palo verso una strada a Caracas, in Venezuela, nel giorno in cui l'opposizione ha organizzato un blocco delle principali arterie del Paese. EPA/MIGUEL GUTIERREZIl primo mese di proteste
24 aprile 2017. Un manifestante si copre il volto con la bandiera nazionale durante gli scontri con la polizia nel corso di una protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela. EPA/CRISTIAN HERNANDEZIl primo mese di proteste
24 aprile 2017. Due manifestanti si scontrano con le forze di polizia durante una protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela, nel giorno in cui l'opposizione ha organizzato un blocco delle autostrade, cercando di fermare il traffico per l'intera giornata su tutte le principali arterie del Paese. FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
24 aprile 2017. Un momento degli scontri tra manifestanti anti Maduro e forze di polizia a Caracas, in Venezuela, nel giorno in cui l'opposizione ha organizzato un blocco delle autostrade, cercando di fermare il traffico per l'intera giornata su tutte le principali arterie del Paese.EPA/CRISTIAN HERNANDEZIl primo mese di proteste
24 aprile 2017. Un addetto alla sicurezza cerca di spegnere le fiamme che avvolgono un camion incendiato nel corso delle proteste anti Maduro a Caracas, in Venezuela.EPA/MIGUEL GUTIERREZIl primo mese di proteste
24 aprile 2017. Un manifestante con il volto coperto tiene in mano la bandiera nazionale durante una protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela. RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
24 aprile 2017. Un manifestante tra i gas lacrimogeni lanciati dalla polizia durante una protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
24 aprile 2017. Un gruppo di donne manifesta con le bandiere nazionali durante una protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
23 aprile 2017. Lilian Tintori, moglie del leader dell'opposizione Leopoldo López, partecipa a una protesta notturna a Los Teques, in Venezuela, di fronte al carcere "Ramo Verde", dove è recluso il marito. Al marito, In carcere dal 2014, da un mese viene impedito di incontrare famigliari e avvocati. EPA/MIGUEL GUTIERREZIl primo mese di proteste
22 aprile 2017. A Caracas, in Venezuela, una ragazza con delle lacrime dai colori della bandiera venezuelana dipinte sul volto partecipa alla "marcia del silenzio", organizzata dall'opposizione anti Maduro in omaggio alle vittime della repressione governativa.EPA/Miguel GutierrezIl primo mese di proteste
22 aprile 2017. Un momento della "marcia del silenzio", organizzata dall'opposizione anti Maduro in omaggio alle vittime della repressione governativa a Caracas, in Venezuela. Gli oppositori hanno sfilato in silenzio e vestiti di bianco verso le sedi della conferenza episcopale nella capitale. EPA/Miguel GutierrezIl primo mese di proteste
22 aprile 2017. Membri della Guardia nazionale bolivariana schierati durante la "marcia del silenzio" organizzata dall'opposizione anti Maduro in omaggio alle vittime della repressione governativa a Caracas, in Venezuela. EPA/Miguel GutierrezIl primo mese di proteste
22 aprile 2017. Un presunto ladro viene picchiato dai manifestanti lungo una strada di Caracas, in Venezuela, durante una manifestazione contro il governo di Maduro. EPA/Cristian HernandezIl primo mese di proteste
22 aprile 2017. Due manifestanti col volto coperto si riposano lungo una strada di Caracas, in Venezuela, durante la "marcia del silenzio" in omaggio alle vittime della repressione. Con l'autorizzazione della Guardia nazionale bolivariana i manifestanti hanno potuto raggiungere la sede della Confederazione episcopale. EPA/MIGUEL GUTIERREZIl primo mese di proteste
21 aprile 2017. La folla osserva le forze di polizia intervenire in una panetteria saccheggiata durante le proteste anti Maduro in una zona commerciale di El Valle, nel sud di Caracas, in Venezuela. RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
20 aprile 2017. Scontri tra manifestanti anti Maduro e forze di polizia lungo una strada di Caracas, in Venezuela.FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
20 aprile 2017. Un giovane uomo nudo e con in mano una bibbia si inginocchia e allarga le braccia di fronte alle forze di polizia schierate in assetto antisommossa sull'autostrada Francisco Fajardo, la principale arteria di Caracas, in Venezuela, durante le proteste contro il presidente Maduro. In seguito il giovane è salito su un blindato della Guardia Nazionale per parlare con i militari che si trovavano all'interno e chiedere la fine della repressione delle proteste anti-governative. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
20 aprile 2017. Un momento degli scontri tra manifestanti anti Maduro e forze di polizia lungo una strada di Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
20 aprile 2017. Un momento degli scontri tra manifestanti anti Maduro e forze di polizia lungo una strada di Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
20 aprile 2017. Una donna riceve soccorso durante la protesta contro il presidente Maduro a Caracas, in Venezuela. RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
20 aprile 2017. Un momento degli scontri tra manifestanti anti Maduro e forze di polizia lungo una strada di Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
20 aprile 2017. Alcuni manifestanti soccorrono una donna caduta a terra, durante la protesta contro il presidente Maduro a Caracas, in Venezuela.CARLOS BECERRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
20 aprile 2017. Un momento degli scontri tra manifestanti anti Maduro e forze di polizia lungo una strada di Caracas, in Venezuela. CARLOS BECERRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
20 aprile 2017. Un gruppo di manifestanti cerca di usare un albero crollato a terra per creare una barricata, durante gli scontri tra manifestanti anti Maduro e forze di polizia lungo una strada di Caracas, in Venezuela. FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
20 aprile 2017. Un manifestante viene soccorso dopo essere rimasto ferito durante gli scontri con la polizia, nel corso di una protesta anti Maduro a Caracas, in Venezuela. RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
20 aprile 2017. Un momento degli scontri tra manifestanti anti Maduro e forze di polizia lungo una strada di Caracas, in Venezuela. FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
20 aprile 2017. Un momento degli scontri tra manifestanti anti Maduro e forze di polizia lungo una strada di Caracas, in Venezuela. RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
20 aprile 2017. Un poliziotto spara in aria durante le proteste contro il presidente Maduro, lungo una strada di Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. Dei manifestanti attraversano un fiume fuggendo dagli scontri con la polizia scoppiati durante una manifestazione di massa contro il presidente Maduro a Caracas, in Venezuela. LEO ALVAREZ/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. Un momento della manifestazione di massa contro il presidente Maduro lungo una strada di Caracas, in Venezuela. CARLOS BECERRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. Sostenitori del presidente Nicolas Maduro partecipano a una contromanifestazione filogovernativa a Caracas, in Venezuela. FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. In una foto già divenuta simbolo della protesta contro Maduro, una donna con la bandiera nazionale sulle spalle, blocca da sola un blindato della Guardia Nazionale su un'autostrada di Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. Un manifestante anti Maduro dopo gli scontri con la polizia lungo una strada di Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. Un momento degli scontri tra i manifestanti anti Maduro e la polizia, lungo una strada di Caracas, in Venezuela. CARLOS BECERRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. Un manifestante anti Maduro lancia una molotov contro la polizia antisommossa lungo una strada di Caracas, in Venezuela. FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. La polizia schierata in assetto antisommossa contro i manifestanti anti Maduro, lungo una strada di Caracas, in Venezuela. FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. Un manifestante anti Maduro mascherato lancia una bomboletta di gas lacrimogeno contro la polizia antisommossa lungo una strada di Caracas, in Venezuela. FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. Decine di migliaia di manifestanti partecipano a una protesta contro il presidente Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela. FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. Lilian Tintori, moglie del leader dell'opposizione incarcerato, Leopoldo Lopez, partecipa con Freddy Guevara, il primo vicepresidente dell'Assemblea nazionale del Venezuela, alla grande manifestazione contro il presidente Maduro a Caracas, in Venezuela. FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. Un manifestante anti Maduro con una maschera antigas durante gli scontri con la polizia antisommossa lungo una strada di Caracas, in Venezuela. FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. Un manifestante anti Maduro dal volto coperto durante gli scontri con la polizia antisommossa lungo una strada di Caracas, in Venezuela. FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. Un gruppo di manifestanti cerca di abbattere una cancellata della base aerea La Carlota durante una protesta contro il presidente Maduro a Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. Un poliziotto lancia del gas lacrimogeno contro i manifestanti anti Maduro, lungo una strada di Caracas, in Venezuela. FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. Un momento degli scontri tra i manifestanti anti Maduro e la polizia, lungo una strada di Caracas, in Venezuela. CARLOS BECERRA/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. La polizia schierata in assetto antisommossa contro i manifestanti anti Maduro, lungo una strada di Caracas, in Venezuela. RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. La polizia spara gas lacrimogeni contro i manifestanti anti Maduro, lungo una strada di Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesIl primo mese di proteste
19 aprile 2017. Un momento della manifestazione contro il presidente Maduro lungo una strada di Caracas, in Venezuela. RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty ImagesCosa chiedono i manifestanti
I manifestanti antigovernativi chiedono le dimissioni del presidente Nicolás Maduro, il cui mandato scadrà nel 2019, ed elezioni anticipate, la restituzione dei poteri al Parlamento, la liberazione dei prigionieri politici - tra cui il leader dell'opposizione Leopoldo López, in carcere dal 2014 - e corridoi umanitari per cibo e medicine. Il Paese sta infatti vivendo anche una gravissima crisi economica e molta parte della popolazione è ridotta alla fame.
A Caracas i manifestanti hanno cercato a più riprese - ogni volta bloccati dalle unità antisommossa della Guardia nazionale bolivariana - di raggiungere la sede dell'Ombudsman, il Difensore del Popolo Tarek William Saab, per chiedere di sollevare dall'incarico "i magistrati della Corte Suprema che hanno violato la Costituzione".
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L'Assemblea Nazionale - in mano all'opposizione - esige all'Ombudsman che riconosca in un parere ufficiale che la sentenza (poi ritirata) con la quale la Corte Suprema si è attribuita i poteri del Parlamento costituisce una violazione della Costituzione, e dunque un motivo lecito per destituire i magistrati che l'hanno sottoscritta. Tarek William Saab, da parte sua, ha sempre risposto che la richiesta del Parlamento non è ricevibile, perché le sentenze sono state ritirate.
Nel corso delle celebrazioni del 1° maggio, il contestato presidente ha annunciato "un'Assemblea nazionale costituente chavista", "popolare, dei cittadini, e operaia", "per sventare il colpo di Stato fascista e perché sia il popolo con la sua sovranità a imporre la pace, l'armonia e il dialogo nazionale autentico". Fermare la trasformazione anche formale del Paese in una dittatura è diventato obiettivo prioritario della Tavola dell'Unità Democratica (Mud) che riunisce le forze di opposizione, secondo cui quello messo in atto dal successore di Chavez è il "golpe di Stato più grave della storia del Venezuela".
Le tappe principali della rivolta
> La mobilitazione, cominciata a inizio aprile, ha assunto dimensioni di massa dal 19 aprile, con la manifestazione chiamata Madre di tutte le marce. Anche i sostenitori dello chavismo sono scesi in piazza a Caracas lo stesso giorno, convocati a manifestare a favore del governo, nel giorno di festa che commemorava i 207 anni dall'evento popolare che segnò il primo passo per l'indipendenza del Venezuela dalla Spagna.
> Sabato 22 aprile si è svolta una "marcia del silenzio" in omaggio alle vittime della repressione, convocata per voce del primo vicepresidente del Parlamento di Caracas, Freddy Guevara, che ha chiesto agli oppositori di "sfilare in silenzio e vestiti di bianco verso le sedi della conferenza episcopale a Caracas e in tutto il Paese", per onorare le persone uccise durante le manifestazioni dei giorni precedenti.
> Lunedì 24 aprile c’è stato un blocco delle autostrade, che ha cercato di fermare il traffico per l'intera giornata su tutte le principali arterie del Paese.
> Una nuova marcia convocata per il 26 aprile ha cercato di raggiungere la sede dell'ufficio dell'Ombudsman, nella zona ovest di Caracas, ma si è vista impedire il passaggio - per la sesta volta consecutiva - da unità antisommossa della polizia e della Guardia nazionale bolivariana.
> Il 28 aprile, da diversi punti della capitale venezuelana, si sono mossi cortei dell'opposizione per raggiungere alcune delle carceri della città dove sono rinchiusi i prigionieri politici "antichavisti". Obiettivo principale dei manifesatnti, il Ramo Verde, il carcere di massima sicurezza in uno dei quartieri periferici della città, dove è rinchiuso il leader dell'opposizione Leopoldo Lopez, tra i leader più noti dell'opposizione, che sconta una pena di 13 anni di carcere, accusato di aver commesso di atti violenti durante le proteste del 2014. Gli uomini della Guardia nazionale bolivariana hanno chiuso gli ingressi alla zona di Ramo Verde e dispiegato nell'area unità anti-sommossa.
> Durante le manifestazioni del 1° maggio a Caracas, represse dalla polizia con gas, proiettili di gomma e getti d'acqua, sono rimaste ferite almeno 37 persone. Manifestazioni dell'opposizione si sono svolte anche in altre città.
> Il 2 maggio, cinque militari della Guardia nazionale Bolivariana, un agente di polizia e due civili, tra cui un ragazzo di 14 anni, sono rimasti feriti durante scontri avvenuti nei pressi del ponte 5 Luglio a Petare, un quartiere di Caracas, tra le più grandi favelas dell'America Latina. I militari, secondo testimoni, sarebbero stati colpiti da colpi di arma da fuoco sparati da uomini a bordo di una moto che hanno aperto il fuoco e sono scappati.
> L'ennesima marcia di protesta del 3 maggio, che puntava a raggiungere la sede dell'Assemblea Nazionale per contrastare il progetto di Assemblea Costituente "del popolo" varato da Maduro, ha portato a nuovi scontri particolarmente violenti. Oltre 90 persone sono rimaste ferite nelle cariche della Guardia Nazionale impegnata con lacrimogeni e idranti a impedire il passaggio ai diversi cortei. Tra i feriti, un deputato e il vicepresidente del parlamento. Tre i morti nel corso della giornata.
La marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Un momento della marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione del regime di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela.FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Antonieta Mendoza, madre del leader dell'opposizione Leopoldo López, in carcere dal 2014, partecipa alla marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione delle proteste messa in atto dal governo di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela. FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. "Venezuela, lutto attivo" si legge su un foglio che una donna esibisce sulla fronte durante la marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione del regime di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela. FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Una giovane donna tiene in mano un mazzo di fiori durante la marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione del regime di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela. FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Una donna mostra un cartello su cui si legge "Non più repressione" durante la marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione del regime di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Un momento della marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione del regime di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. La polizia antisommossa controlla dall'alto la marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione delle proteste messa in atto dal regime di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela.RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Un momento della marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione delle proteste messa in atto dal governo di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. "Non più" si legge sulle mani di alcune partecipanti alla marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione del regime di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Un momento della marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione delle proteste messa in atto dal governo di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Nel corso della marcia delle donne in bianco a Caracas, in Venezuela, con una mano intinta nella vernice, una donna scrive su un mezzo blindato della polizia gli slogan "Non più", "Fuori Maduro", "Libertà". FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Maria Corina Machado, ex parlamentare dell'opposizione, partecipa alla marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione delle proteste messa in atto dal governo di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela.FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. "Non più repressione" si legge su uno striscione portato dalle donne in bianco, scese in piazza per una marcia contro la repressione delle proteste messa in atto dal regime di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela.FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Poliziotte di guardia nel corso della marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione delle proteste messa in atto dal governo di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela.FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Maria Corina Machado, ex parlamentare dell'opposizione, partecipa alla marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione delle proteste messa in atto dal governo di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela.FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Un momento della marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione del regime di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela. RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Una donna appartenente alla Guardia nazionale bolivariana tiene in mano un fiore durante la marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione del regime di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela.FEDERICO PARRA/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Lilian Tintori, moglie del leader dell'opposizione Leopoldo López, in carcere dal 2014, partecipa alla marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione delle proteste messa in atto dal governo di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela.RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Lilian Tintori, moglie del leader dell'opposizione Leopoldo López, in carcere dal 2014, partecipa alla marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione delle proteste messa in atto dal governo di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela.RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Una donna fa sventolare la bandiera nazionale durante la marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione del regime di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Una donna porge un fiore ai militari della Guardia nazionale bolivariana, durante la marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione del regime di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Una donna tiene una catena tra le mani durante la marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione del regime di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela.RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Una manifestante bacia una poliziotta durante la marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione del regime di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela.RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Una donna porge un fiore ai militari della Guardia nazionale bolivariana, durante la marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione del regime di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela. JUAN BARRETO/AFP/Getty ImagesLa marcia delle donne in bianco
6 maggio 2017. Un'attivista dell'opposizione tiene in mano un fiore durante la marcia delle donne in bianco, scese in piazza contro la repressione del regime di Nicolas Maduro a Caracas, in Venezuela.RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty Images> In quella che è stata chiamata la "marcia delle donne in bianco", migliaia di mujeres sono scese in piazza il 6 maggio a Caracas e in altre città del Venezuela contro la repressione delle proteste popolari messa in atto dal governo. Tutte vestite con abiti chiari, armate solo dei loro corpi, di fiori e di cartelli e striscioni contro la violenza, hanno cercato di raggiungere il ministero degli Interni, nel centro della capitale. Solo qualche isolato più in là, sono state fermate però fermate da centinaia di agenti della polizia e della Guardia nazionale bolivariana, schierati in assetto antisommossa. A bloccare la marcia nonviolente delle oppositrici, le autorità hanno scelto di dispiegare delle agenti donne nelle prime file delle forze dell'ordine.
Nello stesso giorno, un gruppo di manifestanti abbatte una statua di Hugo Chavez in località Villa del Rosario, nello Stato di Zulia. Un gruppo di persone, in gran parte giovani, hanno rimosso e dato alle fiamme la statua di cemento fino a farla cadere dal piedistallo, nel centro della piazza. Due uomini l'hanno poi trascinata e scuotuta più volte, cercando di romperla, dinanzi agli occhi di decine di passanti. Nel monumento, Chavez faceva il saluto militare, con la fascia del presidente.
> L'8 maggio la Tavola dell'Unità Democratica (Mud) che riunisce le opposizioni, torna in piazza contro il progetto di riforma costituzionale annunciato da Maduro, respinta incostituzionale e antidemocratica, non prevedendo né il suffragio universale per eleggere i membri dell'eventuale costituente, né referendum nazionali per validarne le conclusioni.
Con l'obiettivo di consegnare alle autorità gli argomenti legali a Caracas due cortei sono partiti dall'est e dall'ovest della città in direzione del Ministero dell'educazione, il cui titolare, Elias Jaua, è anche responsabile della commissione creata da Maduro per dar vita a una Assemblea Costituente. Come sempre, la marcia dei manifestanti è stata bloccata dalle unità antisommossa di polizia e Guardia nazionale bolivariana, con cariche e spari di lacrimogeni.
> Nelle manifestazioni anti Maduro del 12 maggio sono protagonisti i "nonni" del Venezuela, chiamati dalla Federazione nazionale dei pensionati a scendere in piazza "per i nostri nipoti". La marcia, partita dalla piazza Brion del quartiere Chicaito, ha nuovamente cercato di dirigersi fino alla sede dell'Ombudsman nazionale. Gli esponenti del fronte di opposizione della "terza età" hanno invitato la polizia a non intervenire durante la manifestazione, ricordando agli agenti: "potreste essere i nostri figli o nipoti".
Le vittime della repressione
Al 30 luglio è salito ad almeno 120 morti il lugubre bilancio provvisorio delle vittimedegli scontri tra l'opposizione anti Maduro e le forze di sicurezza.
Secondo l'Observatorio Venezolano de Conflictividad Social, alla stessa data il bilancio delle persone decedute nel corso delle proteste conta 55 vittime.
Diverse centinaia di persone sono rimaste ferite e oltre un migliaio sono state vittime di arresti irregolari, in violazione delle procedure e con un ampio ricorso alla custodia cautelare, come denunciato ufficialmente dalla Procuratrice generale del Venezuela, Luisa Ortega Diaz.
(Pubblicato il 20 aprile 2017. Ultimo aggiornamento del 31 maggio, ore 12:00)