Verona: Capitale italiana della formazione al Primo Soccorso
La città scaligera guida il Paese nella diffusione delle tecniche di primo soccorso nelle scuole, con un progetto che coinvolgerà oltre 4.000 studenti nel 2024/25
Verona si conferma ancora una volta leader nazionale nell'ambito della formazione al primo soccorso per i giovani, consolidando il suo primato grazie a un impegno costante e all'innovazione didattica. Il programma educativo, che vede la collaborazione tra l'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (AOUI) di Verona e l'Università degli Studi di Verona, si arricchisce quest’anno di una partecipazione senza precedenti: oltre 4.000 studenti delle scuole primarie e secondarie saranno coinvolti in un percorso formativo volto a insegnare le tecniche di rianimazione cardiopolmonare (RCP) e l'uso del defibrillatore. Un'iniziativa che trova nuovo impulso grazie al rinnovato sostegno della Fondazione Famiglia Rana.
Il progetto, che nel 2024/25 vedrà quadruplicare il numero di partecipanti rispetto all’anno precedente, dimostra come la sinergia tra pubblico e privato possa produrre risultati eccellenti in ambito formativo e sociale. In particolare, la Fondazione Famiglia Rana si è nuovamente impegnata nel sostenere i percorsi educativi che abbracciano tre distinti progetti: Diamoci una scossa, Tieni il tempo e Un battito d’ali. Questi programmi sono pensati per diffondere nelle scuole l’apprendimento delle manovre di primo soccorso, fornendo agli studenti strumenti concreti per rispondere tempestivamente a situazioni di emergenza, e certificando le loro competenze nell'uso del defibrillatore, secondo gli standard dell'Italian Resuscitation Council (IRC).
"La nostra città ha fatto della preparazione al primo soccorso un modello di riferimento a livello nazionale," afferma con orgoglio Gian Luca Rana, CEO del Pastificio Rana e promotore dell'iniziativa attraverso la sua Fondazione. "Sapere che con il nostro contributo stiamo formando migliaia di giovani a salvare vite ci riempie di gioia e orgoglio. Investire nei giovani significa investire nel futuro, non solo in termini di crescita professionale, ma anche nella creazione di una società più consapevole, solidale e responsabile."
Il sostegno della Fondazione Famiglia Rana ha permesso l'acquisto di materiali didattici essenziali per le esercitazioni, tra cui manichini per la simulazione delle manovre di RCP, garantendo così una preparazione pratica di alto livello. Per l’anno scolastico 2024/25, saranno coinvolti 31 istituti superiori e 160 classi, contribuendo a far sì che Verona diventi un esempio virtuoso di come l’educazione al primo soccorso possa essere integrata con successo nel curriculum scolastico.
L’importanza di tali iniziative risulta evidente se si considerano i dati preoccupanti relativi agli arresti cardiaci fuori dagli ospedali in Italia: ogni anno, circa 60.000 persone vengono colpite da arresto cardiaco al di fuori delle strutture sanitarie, un numero in linea con la media europea di 450.000 casi. Tuttavia, il tasso di successo della rianimazione in Italia è inferiore rispetto ad altri Paesi, con solo il 55% dei casi trattati efficacemente sul posto, contro il 58% della media europea. In Scandinavia, grazie a un ampio investimento nella formazione della popolazione, l’83% dei cittadini è in grado di eseguire le manovre di rianimazione.
"Il nostro obiettivo è rendere la rianimazione cardiopolmonare una competenza diffusa, affinché ogni cittadino, giovane o adulto, sia in grado di intervenire in caso di emergenza," sottolinea il dottor Callisto Bravi, Direttore Generale dell’AOUI Verona. "Il successo di questo progetto è frutto della collaborazione tra istituzioni pubbliche e private, e ci permette di ampliare ulteriormente la rete di giovani preparati e capaci di salvare vite. Insieme, possiamo fare di più e meglio, e il nostro impegno è costante."
Oltre a fornire una solida preparazione pratica, i percorsi didattici di Verona adottano un approccio innovativo, con una verifica a distanza di quattro mesi dall’apprendimento iniziale per consolidare le competenze acquisite. Questa metodologia permette non solo di migliorare la memorizzazione delle tecniche, ma anche di adattare i programmi formativi alle esigenze degli studenti, garantendo che le conoscenze apprese rimangano efficaci nel tempo. L'accurata raccolta dei dati ha inoltre consentito di pubblicare risultati su riviste scientifiche e di presentare i successi del progetto a congressi nazionali e internazionali, dimostrando come Verona stia diventando un punto di riferimento anche a livello accademico.
L’impegno congiunto di AOUI Verona, dell’Università di Verona, dell’Ufficio Scolastico e della Fondazione Famiglia Rana è il cuore pulsante di un’iniziativa che non solo salva vite, ma promuove una cultura del soccorso e della solidarietà tra le giovani generazioni. Un progetto che, come sottolinea Gian Luca Rana, non si limita a fornire strumenti tecnici, ma aiuta a costruire una società più unita, resiliente e pronta ad affrontare le sfide del futuro.