Eutanasia, i medici non sospendono i trattamenti a Vincent Lambert
Un anno fa, il Consiglio di Stato francese aveva autorizzato la sospensione delle cure per tenere in vita l'uomo, in stato vegetativo da 7 anni
La dottoressa Daniela Simon, responsabile della procedura collegiale sul fine vita di Vincent Lambert (il tetraplegico francese di 38 anni, da sette anni in stato vegetativo a seguito di un incidente in moto), ha deciso a sorpresa di non sospendere l'alimentazione e l'idratazione. Contrariamente alle attese, l'equipe medica dell'ospedale di Reims ha scelto di non prendere per il momento alcuna decisione in merito allo stop dei trattamenti che tengono in vita Vincent e ha chiesto alla procura della Repubblica di designare un "rappresentante legale" del paziente. La famiglia Lambert è profondamente spaccata. Da una parte i genitori che si oppongono allo stop dei trattamenti che tengono in vita il figlio. Dall'altra la moglie Rachel e molti dei fratelli che chiedono di lasciarlo andare. Lo scorso 5 giugno, la Corte europea di Strasburgo ha confermato il parere del Consiglio di Stato francese secondo cui mantenere artificialmente in vita Vincent è accanimento terapeutico e sarebbe dunque legittimo staccare la spina.
Proprio nello stesso giorno in cui la Corte europea emetteva la sua sentenza, Emmanuel Gue'pin, membro del "comitato di sostegno a Vincent Lambert" (che milita per il mantenimento delle cure) ha filmato Vincent per cinque minuti, con un video diffuso su Youtube che aveva suscitato polemiche e indignazione in tutto il mondo.
Nel video, diffuso anche sul sito del settimanale Familles Chre'tiennes, il fratello David Lambert parla rivolgendosi a Vincent: quest'ultimo sembra guardarlo fisso negli occhi, sembra proprio che lo stia ascoltando, interagendo con lui, a tratti sbatte anche gli occhi. "Tra i due c'è una forte interazione", sostiene Gue'pin, evidenziando lo "scarto" tra le decisioni prese "da gente che non conosce lo stato di Vincent" e la sua reale situazione. Per il professor Eric Kariger, ex responsabile dell'unità cure palliative dell'ospedale di Reims che lo ha seguito per anni, le immagini di Vincent sono assolutamente compatibili con uno stato vegetativo.
"Questi malati sono effettivamente impressionanti per noi comuni mortali. Abbiamo il sentimento che reagiscano all'ambiente circostante, perché tutte le informazioni sensoriali arrivano al loro cervello. Se fate rumore possono reagire, avranno uno sguardo che sembra captare" l'esterno, spiega il professore su Europe 1. Ma ciò non toglie il carattere "irreversibile" della loro situazione. Su BFM-TV, Bernard Devalois, capo dell'unità per le cure palliative di Pontoise, si è detto da parte sua "assolutamente scandalizzato" per la diffusione del video, che a suo avviso è una "manipolazione politico-religiosa".
Il controverso video "è stato realizzato con il consenso dei genitori e del fratello" ha riferito il loro avvocato, Jean Paillot, intervistato da BFM-TV. "L'obiettivo del filmato è' solo mostrare Vincent cosi com'è", ha continuato il legale, secondo cui "non c'è alcun motivo perché smetta di vivere". "È evidente che ci sono delle relazioni tra il malato e i suoi cari che ancora esistono (...) Dire che sono riflessi è una bugia", ha concluso Paillot, che difende così il mantenimento dei trattamenti artificiali che mantengono in vita il tetraplegico in stato vegetativo da sette anni. Nel video, Vincent sbatte le palpebre e sembra guardare negli occhi il fratello che si rivolge a lui. Ma i medici assicurano che si tratta solo di riflessi inconsci. "È in coma irreversibile, no a manipolazioni politico-religiose", avvertono.
Sono scioccata , sono arrabbiata, sono triste di vedere queste immagini, trovo sia folle spingersi fino a questo punto..." aveva detto Marie Lambert, la sorella di Vincent, intervistata da BFM-TV dopo la diffusione su Youtube del video. "Non è rispettoso per lui, abbiamo l'impressione che non abbia più diritti, neanche all'immagine", protesta la sorella che si batte per lasciare andar via Vincent con dignità. "Arrivare a questo punto è estremo, deplorevole. Ci si sta spingendo troppo lontano", ha concluso Marie (Ansa)