Volo in aereo. Ora la economy ti riempie di coccole
La concorrenza ha portato nella classe base servizi fino a poco fa dedicati solo alla business
Ogni viaggio aereo prevede un rito inevitabile che afferma una disparità sociale, una disuguaglianza di status: lo celebra la hostess quando, terminata la fase del decollo, sigilla le tendine per separare la classe Economy dalla Business, affinché chi siede dietro non veda, al massimo solo intraveda, la magnificenza che va in scena nella parte anteriore della cabina.
Il resto lo fa l’immaginazione: mentre nelle retrovie il corpo è strizzato in un antro angusto, il cervello si proietta in automatico verso avanti. Sogna e invidia le praterie di centimetri per stiracchiare tutti gli arti, le poltrone che si trasformano in letti con cuscini e morbidi piumini. E mentre allo stomaco tocca il dilemma della scelta tra il pollo stracotto e il riso durissimo, la gola fantastica di menu prelibati annaffiati da vini pregevoli.
Se fino a poco tempo fa tra la classe basica e quelle premium esisteva una distinzione abissale, una differenza fin troppo marcata nel servizio offerto ai viaggiatori, oggi il quadro sta cambiando e non perché la Business sia scesa di livello. È l’Economy a essere salita sul piano dei benefit di serie, in particolare sui trasbordi intercontinentali. Il balzo di qualità va dal cibo ai drink, dalle dotazioni alle coccole tra le nuvole, a cominciare dal requisito giudicato imprescindibile e dunque installato quasi ovunque: una presa per la corrente per ricaricare smartphone, tablet, console portatile e pc e non rimanere a corto d’energia a qualche ora di troppo dall’atterraggio.
Qualche esempio pratico del restyling in corso: Air France offre mascherine per la notte con fantasie da collezione, nuove coperte, colorati kit di gioco per i bambini. Inoltre, versa champagne a tutti i suoi ospiti, in un trionfo di brindisi in quota. Alitalia punta sui sapori dei prodotti made in Italy (la pasta al forno è eccellente), ha tolto lo snack dal medio raggio, servendo un menu su vassoio a chi la sceglie per raggiungere la Russia, l’Egitto, Israele, la Giordania, l’Iran o il Marocco. British Airways schiera un mix di tentazioni: prima di un pranzo o una cena di quattro portate, un aperitivo anche alcolico con pretzel come stuzzichini e, durante il viaggio, invita a pescare in un cesto di gelati Magnum. Licenze per golosi.
L’Economy 2.0, la sua versione rivista, aggiornata e migliorata, va oltre le pietanze. Su Emirates ecco cuffie di qualità per immergersi nella scelta sterminata del sistema d’intrattenimento, mentre Delta regala la connessione internet per usare WhatsApp, Telegram, la messaggistica di Facebook e Instagram, rimanendo in perenne contatto con i propri amici.
La tendenza è recente e, com’è evidente, abbastanza trasversale nelle strategie delle principali compagnie mondiali, che si sono messe a corteggiare tutti i passeggeri, non solo i più abbienti. Per due ragioni principali. La prima: per quanto ci raccontiamo la storia della democratizzazione dei voli, della loro universale accessibilità, la verità è che il prezzo dei biglietti, in media, sta salendo. Nel 2019 del 2,9 per cento rispetto al 2018, secondo un rapporto congiunto della Global business travel association e della Carlson Wagonlit Travel, due giganti mondiali del settore dei viaggi. Nell’Europa Occidentale l’incremento schizza in alto, arriva al 4,8 per cento. La causa principale, lo spiega il New York Times, è l’aumento del costo del carburante, però è evidente come negli introiti supplementari i vettori del cielo potranno facilmente spalmare l’investimento per le migliorie in Economy. Nessun gentile omaggio, pagheremo tutto fino all’ultimo centesimo.
La seconda ragione, determinante, è che abbiamo imparato a confrontare prima di comprare. In maniere che rasentano l’ossessione: «Diverse indagini ci indicano che spesso i viaggiatori svolgono fino a 50 ricerche prima di prenotare effettivamente un volo» conferma a Panorama Michele Maschio dell’agenzia di viaggio online Expedia.it. «La miglior scelta» aggiunge «non è sempre dettata dal prezzo, può dipendere infatti dal grado di importanza che l’individuo dà a costo, flessibilità e comfort». Significa che siamo anche disposti a spendere qualcosa in più per ricevere in cambio benefici su orari (niente partenze all’alba con levatacce da stordimento) e comodità assortite: cibo generoso e di livello, kit per riposare meglio, qualche centimetro extra tra i sedili. Premiando compagnie che sanno viziarci anche se acquistiamo un tagliando di Economy. Da qui l’avvio di una competizione che, dal piano delle nude tariffe, si estende ai piaceri di bordo. E siamo giusto all’inizio.
All’Itb di Berlino d’inizio marzo, la più importante fiera internazionale del turismo, Qatar Airways ha svelato le cabine di Economy del prossimo futuro: poltrone con sistema reclinabile a 19 gradi, spazio extra per le gambe, doppi tavolini estraibili, porta Usb con ricarica rapida, ampio display da 13,3 pollici in qualità 4K. Per capirci, superiore a quello della maggior parte degli schermi casalinghi. E poi menu con tante alternative (palese la strizzata d’occhio alle opzioni plurime della Business), piatti più grandi del 25 per cento, dessert più abbondanti del 50. «La nostra rinnovata Economy Class è l’espressione del nostro impegno a offrire la più raffinata esperienza di viaggio possibile a tutti i nostri passeggeri» commenta con Panorama Máté Hoffmann, country manager Italia e Malta di Qatar Airways.
Sponda Cathay Pacific, dal prossimo 1° giugno debutterà a Roma Fiumicino il nuovo Airbus A350-1000, velivolo di ultima generazione con un poggiatesta evoluto: si piega, quasi si avvolge intorno al collo, sostenendolo e favorendo il riposo. Singapore Airlines, che è stata eletta la migliore compagnia al mondo del 2018 (Qatar Airways la tallona al secondo posto) nella prestigiosa classifica di Skytrax, il punto di riferimento tra le società di ricerca dell’aviazione civile, prevede altre chicche ingegneristiche: un poggiapiedi ergonomico frontale per stare più comodi, cuscini sullo schienale con rinforzi laterali per supportare la schiena (sui Boeing 777-300ER), un gancio per il soprabito, un vano per gli occhiali e una lampada da lettura regolabile.
Insomma, frammenti di sedile di Business riproposti in scala ridotta. Su richiesta, per ingannare il tempo, ci sono carte da gioco per sfidare il compagno di posto e kit di scrittura per assecondare o sfogare ispirazioni creative improvvise. Turkish Airlines, su molte tratte, prevede invece un set di cortesia che contiene una mascherina per gli occhi, tappi per le orecchie, calzini, spazzolino, dentifricio e burrocacao, per isolarsi quando si desidera dormire e rinfrescarsi prima dell’atterraggio.
Infine, la maggior parte delle compagnie ha eliminato le posate di plastica che facevano tanto gita scalcinata in campagna (e che per giunta inquinano) sostituendole con coltelli, forchette e cucchiai di metallo. Così il pasto, anche se non è stellato, pure senza i tocchi per gourmet che scintillano dietro quella maledetta tendina, guadagna automaticamente dignità. Basta poco per sentirsi signori. (Twitter: @MarMorello)