Oscar 2016, i discorsi più belli
Dalle parole ecologiste di Leonardo DiCaprio all'esortazione di Pete Docter a trasformare la tristezza in creatività
Incredulità, commozione, tanti "grazie" ma anche parole di esortazione. Sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles si sono rincorse emozioni durante l'88^ cerimonia degli Oscar. Ecco alcuni dei discorsi più belli, tra quelli pronunciati dai vincitori degli Academy Awards.
1) Leonardo DiCaprio e il discorso ambientalista
Leonardo DiCaprio, visto il suo lungo digiuno da Oscar, si è concesso un lungo discorso. Si è prima congratulato con i suoi colleghi di Revenant - Redivivo, film che è stato "frutto di uno sforzo incredibile". Ha detto che il suo premio è anche merito del suo rivale di set Tom Hardy: "il tuo talento è superato solo dalla tua amicizia". Immancabili parole di elogio per il regista Alejandro González Iñárritu: "Hai segnato gli ultimi anni del cinema". E poi il grazie a tutto il suo team, anche a Martin Scorsese e alla sua famiglia.
Da grande ecologista com'è, vista anche la forte relazione tra uomo e ambiente presente in Revenant - Redivivo, DiCaprio non poteva non avere parole green: "Nel 2015 siamo dovuti andare al Polo Sud per trovare la neve". Parlando del cambiamento climatico l'ha definito "la minaccia più urgente per tutta la nostra specie". E una bella chiusa: "Non diamo per scontato questo pianeta. Io non ho dato per scontata questa serata".
2) Iñárritu e il colore della pelle
Alejandro González Iñárritu ha ricevuto l'Oscar come miglior regista per Revenant - Redivivo. Un bel bis visto che già l'anno scorso aveva vinto per la regia di Birdman. "Sono molto fortunato a essere qui stasera", ha detto, "molti altri non hanno avuto la stessa fortuna".
Nell'anno in cui si è mossa la prostesta #OscarSoWhite, che accusava l'Academy di aver ignorato candidati neri e di altre minoranze, dal regista messicano non potevano mancare dei riferimenti: questa è una grande opportunità per "liberare noi stessi da ogni pregiudizio", "il colore della nostra pelle è irrilevante come la lunghezza dei nostri capelli".
Alla sua star Leonardo DiCaprio un quasi urlo di eleogio: "Leo, tu sei Revenant - Redivivo. Grazie per la tua anima, la tua arte, la tua vita".
3) Pete Docter e l'esortazione alla creatività
Oscar come miglior film d'animazione aInside Out e al colorato universo emotivo disegnato all'interno di un'adolescente in crisi. Sul palco del Dolby Theatre il regista Pete Docter ha spiegato: "Questo film nasce dal guardare i nostri figli crescere, cosa non facile". E a tutti i ragazzini ha detto: "A chiunque è là fuori, alle medie o al liceo, che sta soffrendo. Ci sono giorni in cui ti sentirai triste, ti sentirai arrabbiato, avrai paura. Non è niente che si può scegliere, ma puoi trarne qualcosa. Fai film. Disegna. Scrivi".
4) Asif Kapadia e la dedica ai fan di Amy Winehouse
Nel discorso di accettazione dell'Oscar per Amy, il documentario su Amy Winehouse, il regista Asif Kapadia ha sottolineato come il film voglia mostrare "il mondo in cui lei davvero viveva", far vedere che era una donna "divertente, intelligente, spiritosa. Speciale". La dedica è per "tutti i fan di Amy. Che l'amavano tra alti e bassi, che era tutto ciò di cui lei aveva davvero bisogno".
5) Brie Larson e il ringraziamento ai cinefili
Fino a pochi mesi fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla quasi sconosciuta Brie Larson e sul "piccolo" film di cui è protagonista, Room di Lenny Abrahamson. E Brie lo sa. Infatti, dopo aver vinto l'Oscar come migliore protagonista, ha ringraziato il "Festival di Toronto, il primo a darci questa chance", e quindi i festival cinematografici e i cinefili che hanno dato eco al film.
Dolce il suo grazie al piccolo co-protagonista Jacob Tremblay, 9 anni, "il mio partner che rende tutto possibile".
6) Spotlight e il giornalismo che vorremmo
Il caso Spotlight ha vinto l'Oscar più importante come miglior film e quello come migliore sceneggiatura originale. Alla regia di Tom McCarthy, racconta l'indagine giornalistica del Boston Globe che nel 2001 inchiodò i preti pedofili all'interno della Chiesa cattolica omertosa di Boston. McCarthy, come co-sceneggiatore, ha dedicato il riconoscimento a "tutti i giornalisti che mantengono la loro responsabilità, ai sopravvissuti. Per far sì che non si verifichi mai più in futuro una cosa del genere".
7) Alicia Vikander e il candore della meraviglia
Alla sua prima nomination, la ventisettenne svedese Alicia Vikander ha vinto come miglior attrice non protagonista per The Danish girl. Il suo ringraziamento accorato è andato al compagno di set Eddie Redmayne per "essere il miglior partner sul set". "Io non ce l'avrei fatta senza di te", ha detto. "Tu hai sollevato il mio ruolo".
Ha anche ringraziato i suoi genitori "per avermi dato la convinzione che tutto può succedere. Anche se non avrei mai creduto potesse capitare ciò".