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Paris Jackson: "Gli haters mi hanno spinta al suicidio"

Anche la figlia di Michael è stata vittima dell'odio dei leoni da tastiera

Li chiamano "Leoni da tastiera" o haters e sono quegli esseri umani che scelgono come missione di vita quella di offendere, denigrare e sputare veleno a chichessia tramite i social network.

Personaggi pericolosi dalla cattiveria gratuita in grado di minare, a suon di insulti, anche l'equilibrio psichico di gente bella, ricca e famosa (per non parlare delle persone comuni).

Se Justin Bieber, per colpa degli haters, ha abbandonato Instagram Paris Jackson, figlia di Michael, a 14 anni per colpa del veleno che le cadeva addosso via web ha addirittura tentato il suicidio come raccontato dalla stessa Paris di recente.

Nata sotto i riflettori Paris ha subito le conseguenze di essere la bambina del così amato e così odiato Jacko e da quando è in grado di navigare in Rete ha fatto i conti con le tonnellate di melma che la Rete ha riversato sulle sue giovani spalle.

Stufa Paris ha condiviso su Instagram un video - poi rimosso - di sfogo nei confronti dei pusillanimi da tastiera che si nascondono dietro l'anonimato del web e ha detto: "Non capisco come possa esserci un odio così grande nel mondo. Ho provato di tutto, li ho bloccati, ignorati, ma non è servito a niente".

E poi rivolta ai suoi quasi 800.000 follower ha sbottato: "Cerco di essere una persona aperta e disponibile con chiunque incontri, di dare a tutti una possibilità perché credo nelle persone e mi dispiace se a qualcuno non piace quello che faccio. Forse sono troppo mediatica? Non lo so, quello che so è di essere molto, molto stanca di tutto questo, perché è davvero estenuante".

In passato Paris aveva chiuso e riaperto l'account, ma nulla è servito per fermare l'immotivato odio di gente che non ha nulla di meglio da fare se non rovinare la vita al prossimo.

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Barbara Massaro