Horses di Patti Smith: perchè è un capolavoro senza tempo
Il disco è una singolare commistione tra rock, recitazione e avanguardia, che anticipa di alcuni anni il punk e la new wave
L'album d'esordio dell'artista è stato prodotto da John Cale dei Velvet Underground
Horses, l’indiscusso capolavoro di Patti Smith che oggi compie 70 anni, ha celebrato nel 2015 i 40 anni, anche se non li dimostra. L’album, famoso anche per l'iconica copertina con il ritratto in bianco e nero della cantante realizzato da Robert Mapplethorpe, è uno dei più celebrati della storia del rock, tanto che Rolling Stone lo ha classificato al quarantaquattresimo posto fra i migliori cinquecento. Michael Stipe dei Rem, uno che di musica ne capisce, ha deciso di fare il cantante dopo averlo ascoltato per la prima volta.
Prodotto da John Cale dei Velvet Underground, il disco si è messo in evidenza per la singolare commistione tra rock, recitazione e avanguardia, anticipando di alcuni anni il punk e la new wave. Mentre il punk non brillava certo per la profondità dei testi (Clash a parte), Patti introduceva nel rock una qualità di scrittura pari a quella di Bob Dylan, mantenendo intatta la rabbiosa energia.
Il magnifico crescendo di Gloria, la reggaeggiante Redondo beach, la frenetica Free money, l’inquietante ballata Kimberly, la lunga suite Land: difficile scegliere quale sia il brano migliore, in un album perfetto come Horses.
Vediamo quali sono le 5 canzoni indimenticabili dell’album [Cliccare sopra le frecce laterali]
1) Gloria
Sono ormai lontani i tempi in cui Patricia Lee Smith cantava in Gloria: «Gesù è morto per i peccati di qualcun altro, non per i miei» e «I miei peccati sono solo miei: mi appartengono». Gloria, canzone scritta dai Them di Van Morrison, è uno dei rari esempi in cui una cover è migliore dell’originale e non a caso è stata scelta come brano di apertura di Horses.
2) Redondo beach
Non fatevi ingannare dal ritmo allegro e spensierato del rock-reggae di Redondo beach: la canzone parla del suicidio di una ragazza. La cupezza dei testi della Smith sarà imitata alcuni anni dopo dalla scena new wave.
3) Free money
Inquieto e febbrile boogie sul rapporto tra amore e denaro, una cavalcata rock che rivela tutte le qualità compositive del suo storico chitarrista Lenny Kaye. Ennesima interpretazione magistrale di Patti.
4) Kimberly
Sorretta da un solido basso e da una batteria metronomica, Kimberly conferma quanto l’artista sia stata influenzata della poetica dark dei Velvet Underground.
5) Land
Una lunga suite divisa in tre parti: il crescendo di Horses, il rock puro di Land Of Thousand Ballads in cui è indimenticabile il verso “Go Rimbaud! Go Rimbaud!" e la chiusura del cerchio di La mer(de), in cui i ritmi rallentano e la voce della cantante si fa meno aspra. Land è stato scelto anche come titolo della raccolta più completa della poetessa del rock, dove trovano spazio le hit People have the power e Because the night.