Perché la barba è così di moda
Fenomenologia dell'uomo "barbuto", raccontata dal costumista delle star Giovanni Ciacci nel suo ultimo libro, "Barba e Baffi"
Dimmi che barba porti e ti dirò chi sei. Ogni faccia, uno stile: dalle barbe classiche a quelle più stravaganti fino alle sterzate audaci (vedi barbe glitterate o con diamanti, alla Gianluca Vacchi), passando per quelle “giganti” da veri intrepidi. La barba è il make-up dell’uomo, è uno dei pochi “ornamenti” con cui puoi giocare ed è proprio per questo che l’uomo barbuto – che sia o meno hypster – impone la moda del “beard look”. A raccontarlo, con tanto di excursus storico, ci pensa il costumista Giovanni Ciacci nel suo ultimo libro, Barba e Baffi (Vallardi Editore).
Perché la barba è diventata di moda
Appena qualche anno fa non c’erano dubbi: tra barba o non barba, a prevalere era sempre la scelta di radersi. L’uomo barbuto era demodé, oggi invece avere la barba è quasi un imperativo categorico. “Perché è diventato il tratto distintivo di un look: una volta la barba era il simbolo del potere del capobranco e del leader – pensiamo anche solo al Trono di Spade, dove tutti i sovrani sfoggiano una barba curatissima - oggi è un modo per distinguersi e per prendersi cura di sé”.
Perché la barba è senza dubbio un “rimedio di bellezza”: sfina il viso, nel caso di volti particolarmente rotondi, garantisce a molti un fascino che altrimenti non avrebbero e aggiunge un fattore estetico-erotico con cui “giocare”, prendendosene cura (spesso in maniera maniacale). Ma chi ha sdoganato la moda della barba? "Per primi, in assoluto, i gay bear, ovvero gli 'orsi' con barba e pancetta, poi gli hipster l'hanno trasformata in vera e propria mania", osserva Giovanni Ciacci.
Tutta colpa di David Beckham
Non tutti lo sanno, ma a rilanciare il trend dei barbuti è stato David Beckham. “Aveva rotto il contratto con una celebre casa produttrice di lamette per barba e dopo anni di pubblicità, per ripicca si è fatto crescere la barba”, rivela Ciacci. Da quel momento in poi è stato copiato, è scoppiato il boom dei “beard look” e ha imposto un nuovo canone estetico. “Da Beckham al tronista, molti uomini puntano su corpi rasati e iper tatutati, capelli impeccabili e barbe curatissime. E la massa, complici anche i social network, li copia”.
Ma alle donne piacciono gli uomini barbuti?
La domanda che molti uomini si fanno è: “ma alle donne la barba piace?”. Rispondere non è facile ma Ciacci nel suo libro ci prova. “In generale è più una ‘cosa da maschi’, perché almeno la metà delle donne detesta la barba. Chi pensa che sfoggiare una barba colpisca di più una donna, spesso si sbaglia. E poi molte mogli e fidanzate detestano quegli uomini che perdono troppo tempo davanti allo specchio per curarsi barba e baffi”.
La barba tra storia, religione e arte
Barba e baffi più che un libro è un viaggio nella “storia della barba” dall’antico Egitto ai giorni nostri. “Al Museo Egizio di Torino ho scoperto ad esempio che i faraoni indossavano barbe posticce, spesso a punta, perché erano sinonimo di potere. Altrettanto facevano i grandi sacerdoti”, spiega Ciacci. E se nell’antica Grecia la barba era un attributo di virilità, nella civiltà romana gli imperatori, fatta eccezione per Adriano e Costantino, di norma si radevano.
Interessante poi l’excursus nella religione: nelle tre grandi religioni monoteiste - Cristianesimo, Islam e Ebraismo – tutti i profeti sono rappresentati nell’iconografia classica con barbe folte e curate. Senza dimenticare poi le grandi barbe nella storia dell’arte, con Caravaggio che domina a mani basse. “Secondo un recente studio, molti dei personaggi barbuti nei suoi quadri, sono degli autoritratti”.
Barba, istruzioni per l’uso
Ma quali sono i consigli per sfoggiare una barba perfetta? “Una cosa basilare è resistere le prime quattro settimane: esistono persino delle creme anti prurito o impacchi con le salviette calde per alleviare il prurito, perché è un piccolo trauma per la pelle far crescere la barba”, osserva Ciacci.
Trovare il barbiere giusto è un’ottima soluzione – “ci sono barbieri fighetti che spennano i loro clienti, e altri più economici: a Milano, ad esempio, quelli turchi sono bravissimi” – mentre chi fa da sé non deve mai cambiare la regolarizzazione del proprio rasoio. “Se cresce a chiazze non è un problema: esistono mille stile diversi, l’unicità è un punto di forza. Ma il vero consiglio fondamentale è: la barba va sempre tenuta pulitissima”.
Quando finirà la moda della barba?
Ogni moda ha il suo ciclo, dunque anche la tendenza-barba è destinata a tramontare. Secondo Giovanni Ciacci il calo fisiologico si avrà tra due anni. “La barba è diventata un fenomeno di massa ma sta già cambiando rapidamente. Chi vuole contraddistinguersi porta già i baffi, che saranno il prossimo trend: i giovanissimi non li hanno ancora scoperti ma saranno proprio loro a dettare la nuova moda del baffo”.