Il 27 marzo 2007, una giovanissima Federica Pellegrini entrava nella storia: a soli 18 anni, ai Mondiali di Melbourne, siglava il primo dei suoi undici record del mondo in appena due anni. Da allora, la “Divina” ha scritto pagine indimenticabili della storia del nuoto italiano.
Oggi, invece, la sua vita ha un altro baricentro: la maternità. Nel nuovo numero del settimanale Chi, Pellegrini racconta i primi 15 mesi con la piccola Matilde, vissuti accanto al marito Matteo Giunta, ex nuotatore e allenatore. La famiglia si trova attualmente a Livigno, dove a fine aprile inaugurerà la sua Fede Academy, un’accademia di nuoto professionale nel cuore della Valtellina.
Ma cosa sogna per il futuro della sua bambina? «Non tifo perché diventi una campionessa, ma perché si innamori dello sport: la differenza tra l’innamorarsi e il volere diventare un campione è sottile, ma c’è. E poi spesso capita che, se ti innamori di qualcosa, pian piano i risultati arrivano».
L’equilibrio familiare è un tema centrale per Pellegrini, che sottolinea il rapporto paritario con il marito: «Siamo alla pari in tutto, ci dividiamo i compiti 50 e 50. Mi rendo conto che questo non sia la norma, anzi. Posso dire che ho sempre cercato un uomo che fosse alla pari, che non avesse bisogno di schiacciarmi per sentirsi più forte».
E sulla possibilità di allargare la famiglia? «In questo momento passo dal dire “Ok, ce la possiamo fare” a un bel “Assolutamente no!”. Dipende dalle giornate, però ora è presto. Matilde ha ancora bisogno di noi, non va ancora al nido».
Oltre alla sua nuova avventura da imprenditrice, Pellegrini continua a battersi per cause importanti. Tra queste, il sostegno alla Fondazione Giulia Cecchettin, impegnata nella lotta contro la violenza di genere: «C’è ancora tanta strada da fare. Per mia figlia sogno un mondo più sicuro, voglio che possa sentirsi libera nelle sue scelte, camminare senza paura per strada e tornare a casa serena, anche alle due di notte».
Infine, la sua carriera nel Comitato Olimpico Internazionale (CIO) la porta a celebrare l’elezione di Kirsty Coventry, prima presidente donna dell’organizzazione: «È un’elezione di grande valore simbolico. Kirsty è una nuotatrice, fra me e lei ci sono solo cinque anni di differenza, ha fatto una carriera incredibile. Mi piacerebbe seguire un percorso simile? Per ora la mia priorità è mia figlia, tra dieci anni chissà».