L'audio esclusivo della telefonata dei pescatori sequestrati in Libia
Le parole e la commozione dei parenti che sono riusciti a parlare con gli uomini sequestrati in Libia da 74 giorni
Ecco la telefonata dalla Libia dei 18 pescatori detenuti con i familiari attraverso l'Unità di crisi della Farnesina. Un buon segnale che si aggiunge ad indiscrezioni ottimistiche su una possibile soluzione del caso a breve.
Si tratta di brevi stralci che Panorama pubblica in Esclusiva del colloquio avvenuto mercoledì sera, durato circa 40 minuti, fra i familiari ed i pescatori prigionieri in Libia da 74 giorni.
All'inizio, l'armatore Marco Marrone parla con il capitano del peschereccio sequestrato Medinea, Pietro Marrone. Il comandate rassicura "stiamo bene, tutti bene" e ringrazia Dio. Poi evidenzia: "Ma lo sai dove siamo, dovete aiutarci, abbiamo bisogno di andarcene che tutti pazzi stiamo diventando".
Il secondo peschereccio sequestrato è l'Antartide. Alla fine interviene in collegamento la mamma del capitano, Rosetta. E Marrone le ripete dalla Libia "non ti preoccupare, non ti preoccupare".Dopo l'emozionante chiamata i familiari si sono incontrati con il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "Ci ha molto rassicurato - spiega l'armatore Marrone - Mi auguro che arrivi quel colpo di reni che porti alla liberazione dei nostri cari".
La telefonata segue la visita del ministro Di Maio negli Emirati arabi, padrini militari e finanziari del generale Khalifa Haftar, che tiene prigionieri i 18 pescatori di Mazara del Vallo.
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