
Pier Paolo Pasolini nella foto del suo libretto universitario.

9 giugno 1957, colle di San Luca (Bologna). Pier Paolo Pasolini con, da sinistra, i poeti Francesco Leonetti, Roberto Roversi e Paolo Volponi.

Pier Paolo Pasolini durante le riprese del film Il Gobbo (1960) di Carlo Lizzani, in cui recitò nel ruolo di Leandro detto “er monco”.

Pier Paolo Pasolini durante le riprese del film Il Gobbo (1960) di Carlo Lizzani, in cui recitò nel ruolo di Leandro detto “er monco”.

Pier Paolo Pasolini sul set di Accattone (1961).

Pier Paolo Pasolini sul set di Accattone (1961) con l’attore Franco Citti e Bernardo Bertolucci.

Pier Paolo Pasolini sul set di Accattone (1961).

Pier Paolo Pasolini durante le riprese del film Accattone (1961), nella borgata Gordiani di Roma, nel 1960.

Enrique Irazoqui e Pier Paolo Pasolini in una foto di scena del film Il vangelo secondo Matteo (1964), , di fronte ai Sassi di Matera.

Pier Paolo Pasolini con Ninetto Davoli.

Pier Paolo Pasolini con Ninetto Davoli e altri due ragazzi.

Pier Paolo Pasolini sul set di Teorema (1968).

Pier Paolo Pasolini e Maria Callas in vacanza a Skorpios, in Grecia, nel 1969.

Pier Paolo Pasolini in vacanza a Skorpios, in Grecia, nel 1969.

Pier Paolo Pasolini con Jean Luc Godard e Bernardo Bertolucci, durante un incontro per il film Amore e Rabbia (1969).

Pier Paolo Pasolini davanti alla Moschea di Mopti in Mali, 1970.

Pier Paolo Pasolini con Marcello Mastroianni.

Pier Paolo Pasolini davanti alla tomba di Gramsci (1970 circa).

Orson Welles e Pier Paolo Pasolini sul set de La ricotta, episodio di Ro.Go.Pa.G. (1962).

Pier Paolo Pasolini e Anna Magnani a Venezia durante la mostra del Cinema del 1962.

Pasolini in compagnia di Alberto Moravia.

Pier Paolo Pasolini e Ninetto Davoli sul set del film La sequenza del fiore di carta (Amore e rabbia), 1969.

Pier Paolo Pasolini sul set.

Pier Paolo Pasolini e Anna Magnani sul set di Mamma Roma (1962).

Pier Paolo Pasolini

Una foto di scena del film documentario Comizi d’amore, girato da Pier Paolo Pasolini nel 1965.

Latina 3 luglio 1962. Pier Paolo Pasolini tra gli avvocati nell’aula del tribunale per una udienza del processo che lo vide accusato (e infine prosciolto) di rapina a mano armata in un bar di proprietà di Bernardino De Santis.

Pier Paolo Pasolini durante le riprese del film Il carro armato dell’8 settembre (1960), diretto da Gianni Puccini, di cui fu sceneggiatore.

Pier Paolo Pasolini con Walter Veltroni e Ferdinando Adornato in una manifestazione contro la guerra in Vietnam.

Pier Paolo Pasolini con Maria Callas sul set di Medea a Nevshir, in Turchia, nel luglio 1969.

Latina 3 luglio 1962. Pier Paolo Pasolini entra in tribunale con il suo avvocato difensore, Giuseppe Berlingieri, per una udienza del processo in cui lo scrittore è imputato di rapina a mano armata in un bar di proprietà di Bernardino De Santis. Il processo si concluse con l’assoluzione per mancanza di prove.

Pier Paolo Pasolini con Totò.

Roma, 8 aprile 1962. Franco Citti e Anna Magnani insieme a Pier Paolo Pasolini sul set del film Mamma Roma.

Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini in conferenza stampa al Festival in Cannes del 1974.

16 dicembre 1974. Pier Paolo Pasolini

Foto di scena di Comizi d’amore.

Pierpaolo Pasolini sul set di Salò o Le 120 giornate di Sodoma (1975).

Il corpo di Pasolini giace su uno sterrato dell’Idroscalo di Ostia. Ucciso nella notte tra l’1 e il 2 novembre 1975.
Sono trascorsi esattamente 41 anni dalla notte in cui, tra il 1° e il 2 novembre del 1975, a soli 53 anni, Pier Paolo Pasolini moriva assassinato dal 17enne Pino Pelosi “in concorso con ignoti”, in circostanze mai del tutto chiarite, sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia.
L’Italia perdeva troppo presto una delle sue menti più lucide, delle sue voci più eretiche e delle creatività più geniali: fu poeta, romanziere, drammaturgo, cineasta, critico letterario, editorialista, autore di canzoni, traduttore, sceneggiatore e militante politico.
«Non ero sempre d’accordo con lui, però Pasolini aveva un coraggio, una capacità di provocazione straordinari… Dopo la sua morte mi sono sentito un po’ più solo, un po’ più disarmato, diciamo. No, no, con Pasolini ero molto d’accordo, anche quando aveva torto, ecco!»
Oggi venerato quasi unanimemente come un maestro, Pasolini fu per tutta la sua esistenza una figura solitaria, non integrata, scandalosa, sempre in campo contro ogni potere costituito.
Intellettuale e artista scomodo, libero, imprevedibile, a partire dal suo esordio nella letteratura con Ragazzi di vita (1955), processato per “oscenità”, e fino alle durissime traversie giudiziarie che coinvolsero il suo ultimo film, Salò o le 120 giornate di Sodoma (postumo nel 1975), Pasolini dovette fronteggiare nel corso della sua esistenza centinaia di udienze e processi, accusato di volta in volta di atti osceni, vilipendio della religione, corruzione di minorenni, ubriachezza e persino rapina.
Questa raccolta di immagini è un omaggio alla sua memoria.