Pink Floyd, The Dark Side of the Moon: sei cose che forse non sapete
In più di un senso, siamo tutti figli del lato oscuro della luna. E magari non sapete nemmeno perché
The dark side of the Moon dei Pink Floyd, il disco più popolare della storia della musica, è da oltre 1.600 settimane nelle classifiche mondiali e 89 milioni di copie vendute. Un americano su 12 lo ha comprato nell’ultimo ventennio. Più che un album, una scatola magica, un universo di suoni, voci, suggestioni filosofiche, citazioni da film, allusioni colte, viaggi lisergici e un concept di fondo: visto da vicino, nessuno è normale.
1. Qual è l'ultima volta che sei stato violento?
Il disco è disseminato di parlati misteriosi. Sono le voci dello staff dei Pink Floyd, chiamato a registrare in sala d’incisione la risposta alla domanda - _*Qual è l'ultima volta che sei stato violento? - che la mente del gruppo, Roger Waters, aveva consegnato a tutti su un fogliettodi carta scritto a mano.
2. 2001: Odissea nello spazio
Il brano dei Pink Floyd, Echoes (23 minuti), è perfettamente sincronizzato con le immagini dell’ultima parte del film di Stanley Kubrick, denominata Giove e oltre l’infinito.Il regista e il gruppo non hanno mai confermato la collaborazione, ma ci sono molte testimonianze di incontri riservati fra lui e la band.
3. Beatles
Il mistero mai svelato: negli ultimi 30 secondi dell’album, un’orchestra suona in sottofondo Ticket to ride dei Beatles. Un messaggio subliminale di cui i Pink Floyd non hanno mai voluto parlare.
4. Henry Ford
Il brano "Any colour you like" (di qualunque colore ti piaccia) cita Henry Ford (a sinistra) che, nel 1908, presentando al pubblico l’auto Model T, disse ironicamente:«Potete averla di qualunque colore vi piaccia, purché sia nera».
5. LSD
Il lato oscuro della Luna è in realtà il lato oscuro della mente. La canzone Brain damage è riferitaa Syd Barrett, che uscì dal gruppo per lo stato di alterazione provocato dall’Lsd.
6. Time
Nel brano i temi della morte e del tempo vengono trattati avendo come faro guida il filosofo tedesco Martin Heidegger (1889-1976): la funzione della morte è dare un senso e unastruttura al progetto della vita che, per sua natura, ha un orizzonte temporale limitato. Time iniziacon il suono di decine di sveglie registrato in un negozio londinese di orologi e pendole antiche.