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Visitare Pisa in 24 ore. Cosa fare e vedere

Le passeggiate, i bar, le mostre, i luoghi noti e nascosti da vedere per chi si regala 24 ore nella città della Torre Pendente

Pisa è una delle città unica perché pur mantenendo una dimensione piccola riesce a spaziare con sguardo internazionale su tutto il mondo. Non è un caso che la Scuola Superiore Sant’Anna e la Normale di Pisa risultino tra le migliori 200 università al mondo (secondo la prestigiosa classifica Times Higher Education World University Rankings): a Pisa convivono la dimensione di piccola città, romantica dove è facile trovare volti conosciuti, con una vocazione di slancio verso l’esterno, verso il mondo, forse dovuta al grandioso passato di Repubblica Marinara.

Si comincia parcheggiando sempre la macchina vicino al Lungarno Pacinotti, perché non esiste una passeggiata più incantevole di questa. Come scriveva Giacomo Leopardi: “L’aspetto di Pisa mi piace assai più di quel di Firenze. Questo Lung’arno è uno spettacolo così ampio, così magnifico, così gaio, così ridente che innamora: non ho veduto niente di simile né a Firenze né a Milano né a Roma. E veramente non so se in tutta l’Europa si trovino molte vedute di questa sorta”.
‏Camminando verso Borgo Stretto si ammirano i palazzi antichi affacciarsi sull’Arno, fino al maestoso incontro con Palazzo Blu e con la magnifica chiesa di Santa Maria della Spina (entrambi sull’altra sponda). E proprio sul Lungarno Pacinotti ci sono due delle mie tappe preferite.

‏La prima è la Barberia & Sartoria Mascagni(Lungarno pacinotti 15, 050 571725), un luogo allo stesso tempo tradizionale e innovativo, una barberia dedicata interamente all’uomo e di vocazione italiana. Niente a che vedere con i barbershop in stile americano che ormai popolano un po’ tutti i centri cittadini, qui si trova il clima elegante dell’antico barbiere italiano, mentre i servizi sono all’avanguardia.
‏Massimiliano e Sebastiano sanno davvero come coccolare i propri ospiti, partendo dai classici panno freddo e caldo fino a massaggi con un olio davvero particolare e unico: Fontebagni (passando anche per trattamenti con ozonizzatore e bicchiere di whisky a fine appuntamento).
‏Quando vado a Pisa mi fermo sempre da loro per godermi una pausa rilassante e rigenerante. E non solo, proprio qui è possibile fare anche incontri davvero interessanti, come il mitico Davide Moscardelli (capitano del Pisa Sporting Club), o il campione olimpionico di scherma (spada) Matteo Tagliarol.

‏Se è ora di pranzo bisogna spostarsi sull’altra riva dell’Arno, al Ristorante Numero Undici (Via S. Martino, 47, Tel 050 27282), un locale davvero originale e tipico, dove devi apparecchiare e sparecchiare da solo “perchè il personale è impegnato a cucinare i piatti che hai ordinato”. L’ho conosciuto grazie a Giorgio e Luca di Autorivari (Borgo Stretto, 3, 050 6204646), due persone carismatiche e intraprendenti che hanno saputo lanciare la propria agenzia di comunicazione oltre i confini nazionali, da veri pisani.
‏Al Ristorante Numero Undici dovete seguire l’istinto; provate i piatti che più vi ispirano: il menù cambia praticamente ogni giorno e troverete ricette regionali, internazionali e innovative. Ci sono anche molte proposte per vegetariani e il conto non è per nulla salato.

‏Dopo pranzo è bello passeggiare per le strade di questa città, che sorprende a ogni angolo. Lo sapevate che proprio a Pisa c’è l’ultima opera eseguita da Keith Haring? Il grandissimo artista statunitense ha chiuso il suo percorso artistico (prima di morire prematuramente) nel 1989 sulla parete esterna della canonica della chiesa di Sant'Antonio abate a Pisa. La superficie della parete misura circa 180 metri quadri: sarete davanti al più grande murale mai realizzato in Europa!
‏Una opera straordinaria, che raggiungerete in pochi minuti a piedi dal ristorante.
‏Vuoi sapere cosa ne diceva l’artista stesso prima di cominciare?
‏“Pisa è incredibile. Non so da dove cominciare. Mi rendo conto ora che si tratta di uno dei progetti più importanti che io abbia mai fatto”. Mi sembra già abbastanza per scegliere di non perderselo.

‏Dopo questa visita emozionante attraversate nuovamente le acque dell’Arno, per andare incontro al cuore pulsante e storico della città. Ma non affrontate Borgo Stretto prima di un ottimo gelato.
‏Proprio a pochi passi dalla Barberia c’è una tappa altrettanto incredibile: la Gelateria de’ Coltelli (Lungarno Pacinotti 23, Tel. 345 4811903). Dopo un trattamento rigenerante cosa c’è di meglio di un gelato artigianale, declinato in gusti originali e alternativi? Non troverete altrove questa selezione: pochi gusti e tutti davvero sorprendenti. Godersi questo gelato ammirando il fiume Arno che scorre sotto i ponti, verso le fortezze significa dedicarsi un momento unico, di piacere assoluto.

‏Molti turisti non si fermano a Pisa, desiderano semplicemente attraversarla per arrivare alla Torre Pendente, ma prima di Piazza dei Miracoli secondo me è davvero una ottima idea passeggiare per Borgo Stretto.
‏Osservare le botteghe, le facciate delle antiche chiese romaniche e le persone muoversi lentamente in un’atmosfera antica e bohémien è qualcosa di imperdibile.
‏In questa parte di città si potrebbe dire che Pisa assomiglia a una piccola Parigi toscana, ricca di sogni e di romanticismo.
‏La mia passeggiata si snoda di solito per queste vie, andando poi a Piazza delle Vettovaglie, da secoli sede di mercati, oggi ospite di un variopinto mercato ortofrutticolo.

‏E da Piazza delle Vettovaglie in pochi minuti si arriva all’imperdibile Piazza dei Cavalieri dove fa bella mostra di sé il Vasariano Palazzo della Carovana, sede della Scuola Normale di Pisa. Sorprendente quante e quali menti geniali abbiano studiato qui: da Enrico Fermi a Carlo Azeglio Ciampi, da Galileo Galilei ad Antonio Pacinotti, da Guido Pontecorvo a Giovanni Gentile (e Tiziano Terzani, Mario Monicelli, Paolo Virzì, l’elenco è davvero interminabile).

‏La passeggiata di una giornata a Pisa non può che dirigersi adesso verso Piazza dei Miracoli, dove più che la torre, un simbolo certo importante, vi consiglio di ammirare il Duomo, il Battistero e il Camposanto. Provate a lasciarvi alle spalle le mille persone che fanno foto in pose strampalate e osservate il duomo. La sua costruzione è stata progettata dal più grande architetto del periodo romanico: Buscheto. È incredibile la precisione con cui sono state tagliate a differenti altezze le colonne (il terreno, come dimostra la torre, è in alcuni punti franabile e questo ha comportato adeguamenti notevoli in fase di progettazione e realizzazione), come sono decisamente emozionanti i capitelli del matroneo. Proprio per comprendere l’importanza di questo luogo nel mondo, se avete tempo, è necessaria una visita al Museo dell’Opera del Duomo.

‏Il Battistero è forse il capolavoro di Nicola Pisano, mentre il Camposanto stupisce per la cornice e l’atmosfera raccolta ed emozionante. Non ho trovato altro luogo al mondo capace di essere al tempo stesso sontuoso e spoglio, elegante e sobrio, celebrativo e sommesso.
‏Non lo avete mai visto? Cercatelo tra le foto Igerspisa (una delle più attive di tutta Italia) e ne sarete rapiti. In generale è una ottima idea quella di visitare il profilo Instagram di Nicola Carmignani o altri di Igerspisa prima di visitare la città, per scoprirne in anticipo scorci e luoghi che non vorrete proprio perdere. 

‏Visitare Piazza dei Miracoli senza una guida, specie se la osservate per la prima volta, sarebbe forse un peccato, per cui vi consiglio Florence and Tuscany Tour, che organizza più di un tour a Pisa, dedicato proprio a questa piazza e ai suoi straordinari monumenti.

‏È adesso tempo di tornare indietro, ma è arrivato anche il momento più bello da passare a Pisa. Prima di tornare alla macchina mi fermo sempre per un aperitivo al Baribaldi (Piazza Garibaldi, 8, Tel 380 4137086), ed osservo il tramonto sull’Arno. Un momento di rapimento unico.
‏Solo un ultimo consiglio: prima di andare a Pisa controllate sempre le mostre di Palazzo Blu. Ci sono sempre appuntamenti molto interessanti e perdersi Klimt o Gipi (pisano anche lui) sarebbe davvero un peccato!

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Federico Minghi